Tecnologia

Bosch Smart Parking, ecco come cambiano i parcheggi del futuro

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Bosch è un’azienda a dir poco poliedrica, in grado di operare in decine di ambiti differenti. Dagli elettrodomestici alla tecnologia, la società fondata da Robert Bosch nel 1886 ha però legato il suo nome al mondo dell’automobile, a cui deve gran parte del suo fatturato. Tra le centinaia di componenti che Bosch ha sviluppato per l’automotive, tra cui i sistemi di iniezione meccanica ed elettronica, a rimanere nell’immaginario collettivo è anche il sistema Common-Rail realizzato in Italia, dal Centro Studi Componenti del Veicoli CVIT di Modugno. Ed è proprio qui che è stato sviluppato il sistema Bosch Smart Parking, che promette di rivoluzionare il futuro del parcheggio.

Il progetto Bosch Smart Parking è stato sviluppato proprio nel Centro Studi vicino a Bari, che oggi dopo decenni dedicati alla produzione e allo sviluppo di sistemi per motori Diesel si dedica anche ad altri ambiti. Ho fatto una chiacchierata con Antonio Arvizzigno, Direttore e Amministratore delegato del CVIT di Bari, Carlo Mannu, Business developer e Sales Manager di Bosch Italia, e Ivan Sinibaldi, Global Sales and Business Developer del progetto Smart Parking, su questo sistema così intrigante. Mi hanno spiegato i punti salienti di un progetto altamente stimolante e interessante per utenti, enti e aziende. Scopriamo allora che cos’è il sistema Bosch Smart Parking, e come promette di essere la soluzione ai problemi di parcheggio.

Bosch Smart Parking: cos’è in breve il sistema che promette di risolvere il problema parcheggi

Prima di andare nel dettaglio delle dichiarazioni di chi ha sviluppato Bosch Smart Parking, è bene spiegare in breve in cosa consista questa innovativa tecnologia. In poche parole, Bosch Smart Parking è un sistema che permette di rilevare la presenza o meno di un automezzo in un parcheggio monitorato. Si tratta di un progetto interamente italiano, sviluppato dal centro italiano di Bari da Bosch. Per controllare l’occupazione dei parcheggi, Smart Parking può utilizzare due tipologie di tecnologia di monitoraggio tra sensori e telecamere. Ci sono poi tantissime applicazioni, ben più del classico monitoraggio di un singolo posto auto.

Il sisema Bosch Smart Parking è stato sviluppato interamente dal Centro Studi Componenti per Veicoli (CVIT) di Modugno (BA). Qui sono stati sviluppati hardware, software e anche intelligenza artificiale, app e sistemi indispensabili per il suo funzionamento. L’obiettivo principe di Bosch Smart Parking è quello di aiutare il conducente a trovare parcheggio senza dover girare a vuoto, risparmiando così ingorghi, alleggerendo il traffico e riducendo le emissioni di CO2 cittadine.

In più, questo sistema aiuterà anche a combattere la sosta selvaggia in luoghi vietati come passi carrabili o spazi per portatori di handicap. Non mancano poi tra gli obiettivi del sistema Smart Parking il controllo degli spiazzi di ricarica per le colonnine ad esempio, o i passi carrabili o ancora le uscite di emergenza di locali, o ancora le uscite per i mezzi di soccorso. La sua utilità è alta anche per enti e proprietari di parcheggi, che possono utilizzarlo come un hub per dati molto interessanti.

Arvizzigno, Direttore del CVIT di Modugno: “Abbiamo puntato su una diversificazione del nostro Centro”

Il Direttore del Centro Studi Componenti per Veicoli CVIT di Modugno, Antonio Arvizzigno, ci ha tenuto particolarmente a spiegarci il ruolo del Centro di Bari, una volta così noto e amato per lo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie come quella del Common Rail. “Il Centro di Modugno è il più grande centro di Ricerca e Sviluppo del Gruppo Bosch in Italia. Qui, negli anni ’80, è nato il sistema Common Rail. Oggi, il Centro Studi Componenti per Veicoli conta 310 dipendenti, di cui il 70% è composto da ingegneri.”. Grazie alle varie estrazioni di questi ingegneri, il Centro è riuscito in un opera non facile. Reinventarsi e trovare il proprio spazio anche in un mondo sempre più tecnologico, per chi si è occupato per decenni di meccanica, non è affatto scontato.

“Siamo in grado di diversificare, trasformare le nostre capacità, offrendo la nostra esperienza e le nostre competenze alle nuove sfide che ci propone il mercato, come quelle che vediamo impiegate nel Bosch Smart Parking. In questo modo, noi ci facciamo promotori in prima persona di idee che possono essere innovative in questi nuovi ambiti di business. Ci siamo allargati dal Diesel a soluzioni su motori a benzina. Poi ci siamo cimentati su gas, metano e siamo in grado di lavorare su veicoli elettrici High Voltage ma anche sulle due ruote. Abbiamo esteso le nostre competenze anche in due ambiti che sono oggi sempre più importanti. Quelli del software e della connettività, importante tassello di tutte le soluzioni di mobilità.”

“In quest’ottica si vanno ad inserire dei sistemi digitali come il Bosch Smart Parking. Questo progetto punta ad individuare le aree di parcheggio disponibili e quindi andare a limitare l’inquinamento atmosferico e quello acustico, dando un’influenza positiva sull’ottimizzazione della gestione del traffico e dei percorsi stradali. Bosch ha realizzato interamente il sistema Smart Parking, a partire dal Software di gestione passando per il servizio di Cloud fino al collegamento triplice sensori-cloud-rete. Questo progetto è un’opportunità di sinergia tutta italiana, capace di accelerare l’arrivo della mobilità del futuro. Il sistema Smart Parking è in grado di guidare gli utenti al parcheggio più vicino, rilevare le auto parcheggiate male o per troppo tempo. Il sistema può anche dare le informazioni al parking manager di parcheggi multipiano e privati.”

Come funziona Bosch Smart Parking: tecnologia, cloud e intelligenza artificiale per gestire i parcheggi

Carlo Mannu, Business Developer e Sales Manager di Bosch, mi ha spiegato nel dettaglio il funzionamento del Bosch Smart Parking. “Si tratta di un sistema end-to-end sviluppato interamente da Bosch, dal sensore all’applicazione. La sensoristica può essere formata da due tecnologie differenti, diverse tra loro ma estremamente versatili. La prima tipologia è basata su un sensore da montare sull’asfalto, dotato di una batteria a lunga durata e di due sensori di riconoscimento differenti. Nel sensore troviamo un magnetometro e un emettitore di onde radio. Questa soluzione ci permette di evitare falsi positivi e di non essere influenzati dalla presenza di oggetti estranei sul sensore.”

“Il sensore è poi collegato alla rete attraverso la connettività LoRaWAN che sfrutta onde radio a bassa frequenza, per un consumo energetico molto contenuto. Il secondo metodo, invece, sfrutta una telecamera con dotata di un sistema di video-analisi. Queste telecamere di sorveglianza sono dotate di un algoritmo gestito dall’intelligenza artificiale. Grazie ad esso, è possibile identificare fino a un centinaio di vetture. Quest’ultima tecnologia è ancora in sviluppo, ma la precisione a cui siamo arrivati è del 99%.”

Per sviluppare al meglio questo algoritmo, Bosch e il centro di Modugno hanno lavorato sodo per “insegnare” ad entrambe le soluzioni a rilevare le vetture parcheggiate anche in situazioni complicate, molto comuni nella vita reale. Il sensore, ad esempio, è stato sviluppato un doppio sistema di controllo, così per evitare errori determinati da corpi estranei. Per la telecamera, invece, la sfida era ben più grande. In Bosch hanno dovuto “allenare” l’algoritmo a situazioni particolari, che non permettano di riprendere l’auto per intero o se, come spesso accade, ci siano auto parcheggiate in malo modo che nascondono altri automezzi. Per sviluppare queste capacità, sono state usate riprese reali di parcheggi congestionati, in modo da preparare alle situazioni più complesse Bosch Smart Parking.

A cosa serve e come si usa Bosch Smart Parking? Dalla prenotazione del parcheggio ai controlli

Ora abbiamo capito come funziona e cosa c’è alla base dell’innovativo progetto Bosch. Rispondiamo ora alla domanda che siamo certi tutti voi vi stiate facendo: a cosa serve Bosch Smart Parking? E come si usa? Le informazioni rilevate da sensori o telecamere vengono inviate ad un cloud, che ora è proprietario Bosch ma sarà presto migrato su server più capienti. Da qui, le informazioni possono essere inviate sia ai parcheggi o agli enti pubblici che ai clienti privati. Il progetto, infatti, è già pronto per parcheggi privati, multipiano o aperti solo ai dipendenti. Bosch Smart Parking è pensato però anche per un utilizzo “cittadino”, su strade pubbliche.

Per i parcheggi chiusi Bosch Smart Parking propone due possibilità per il gestore dei parcheggi. La prima soluzione, la più intuitiva, è quella di proiettare le informazioni con pannelli LED a messaggio variabile agli utenti del parcheggio. In questo modo, si possono indirizzare le vetture in modo sistematico verso i posti liberi. “Nel caso si parli di un parcheggio multipiano,”, ci ha spiegato Ivan Sinibaldi, Global Sales and Business Development Smart Parking Solutions di Bosch, sarà possibile chiudere alcuni piani pieni. Si potrà spegnere la luce, o mostrare un cartello luminoso per evitare agli utenti del parcheggio di girare “a vuoto”. In questo modo, sarà possibile anche risparmiare energia che, altrimenti, andrebbe sprecata.”

Il secondo utilizzo, meno immediato, è pensato per i proprietari dei parcheggi, che si tratti di enti pubblici o privati. Grazie a questo monitoraggio, infatti, è possibile avere dei dati su quante persone frequentano un parcheggio, ma non solo. In caso di parcheggi con disco orario o con sosta a pagamento, è possibile verificare il tempo effettivo di permanenza, riscontrando in modo immediato le irregolarità. In più, posizionando dei sensori su parcheggi “sensibili”, si possono riscontrare diversi comportamenti sbagliati. Un esempio? L’occupazione di passi carrai o di parcheggi vietati, sia in parcheggi chiusi che su strada pubblica. Anche l’occupazione di posti dedicati a portatori di handicap, o ancora di stalli per la ricarica di auto elettriche. Già oggi, infatti, diverse postazioni di ricarica sono monitorate per verificare non solo l’occupazione da parte di auto non elettriche.

Grazie alla connessione con la colonnina, poi, è possibile rilevare anche chi lascia l’automobile anche dopo il periodo di ricarica. Per l’utente, invece, l’aiuto è differente, ma altrettanto grande. Bosch ha infatti già sviluppato una web app, che permette di visualizzare sia la presenza di parcheggi liberi ma anche di prenotare i parcheggi. Si tratta di una soluzione geniale per aziende dove visitatori o dipendenti possano prenotare il proprio parcheggio, ma che trova anche un’applicazione per parcheggi pubblici. Nel prossimo futuro, infatti, Bosch ha in mente di sviluppare un’app di visione ufficiale, per espandere a livello europeo e globale il progetto.

In più, Bosch sta riflettendo sull’apertura ad app di terze parti il sistema Smart Parking, in modo da rendere ancora più semplice la prenotazione. In fase di studio è anche la possibilità di aprire il sistema alle automobili connesse alla rete con i protocolli C2X, Car To X. Queste automobili connesse alle città si inseriscono alla perfezione con un sistema che punta a diventare centrale in una smart city. Per ora, però, non ci sono stati ancora contatti con costruttori, anche se Bosch Smart Parking è già sviluppato per integrarsi all’interno dei sistemi operativi delle automobili connesse.

Bosch Smart Parking, il sistema ponte verso la guida autonoma e l’alleggerimento dell’inquinamento cittadino

Questa soluzione renderebbe obsoleto il “giro” per cercare parcheggio, riducendo lo stress del conducente, il traffico veicolare e, soprattutto, l’inquinamento cittadino. Bosch Smart Parking si prospetta come uno strumento davvero utile e funzionale per chi viaggia spesso in città, e la sua implementazione è sempre più vicina. L’idea dietro al progetto Bosch Smart Parking è quella di creare una soluzione ponte tra il parcheggio classico, lento e poco efficiente, e il parcheggio tramite guida autonoma.

Non è infatti pensabile che, con l’arrivo della guida autonoma, rimangano gli stessi problemi visti oggi. Un’auto a guida autonoma che gira tra le vie del centro cercando parcheggio come farebbe un cliente “normale” sarebbe ben poco smart. Infatti, una soluzione come quella di Smart Parking rende già molto più intelligente e gestibile il parcheggio da un utente “umano”, un vero e proprio ponte tra il vecchio e il nuovo. Bosch, poi, sta sviluppando in altri centri sparsi per il mondo delle soluzioni che aiutino le automobili a guida autonoma a parcheggiare in totale autonomia.

Si tratterebbe di una soluzione molto interessante per evitare di congestionare le città, con parcheggi di interscambio posizionati fuori dai centri cittadini. In questo modo, sia il sistema Bosch Smart Parking che i sistemi dedicati alla guida autonoma, come il Bosch Automated Valet Parking, possono ridurre enormemente la congestione cittadina, riducendo di molto le emissioni locali. Proprio Bosch Italia ha infine dichiarato che Bosch Smart Parking è già considerata la soluzione ponte tra il presente e il futuro autonomo. Una gran bella soddisfazione per il nostro Paese, pioniere di questa soluzione.

Quando arriverà Bosch Smart Parking in Italia?

Concludiamo infine parlando delle sfide che i tecnici di Modugno hanno incontrato nello sviluppo di Bosch Smart Parking, e anche quando potremo finalmente utilizzare questa tecnologia. Gli ostacoli che il CVIT ha dovuto superare sono stati principalmente due. Il primo è di carattere tecnico ma anche concettuale. Bosch Smart Parking si propone come strumento per enti e proprietari di parcheggi, una categoria con la quale Bosch non aveva mai lavorato. Entrare nella logica dei parking manager, ed essere in grado di offrire informazioni e dati utili per avere un valore aggiunto dal sistema è stato stimolante, ma complesso. La seconda difficoltà è stata operativa. Sia le telecamere che i sensori sono molto esposti a elementi, usura e non solo. Riuscire a sviluppare apparecchi duraturi ma anche facili da controllare e manutenere è quindi fondamentale, ed è stata una sfida molto tosta.

Concludiamo infine con il grande interrogativo: quando arriverà in Italia Bosch Smart Parking? Essendo un progetto italiano, il nostro Paese è al centro delle attenzioni di Bosch. Non per nulla, infatti, i sensori erano stati utilizzati all’interno di un progetto pilota nel 2019 in collaborazione con la città di Mantova. Nella città dei Gonzaga si erano implementati i sensori nei parcheggi cittadini, per testarne il funzionamento. Da quel primo progetto, sviluppato con le Università di Modena e Bologna, i passi avanti sono stati enormi. Oggi, invece, Bosch Smart Parking è già implementato in Italia in forma privata. Si tratta di un cliente molto conosciuto, che però non utilizza la tecnologia per la prenotazione dei parcheggi. L’applicazione, però, non è rivolta al cliente finale. L’interesse è infatti di scoprire per quanto viene occupato ogni parcheggio.

Il sistema Bosch Smart Parking è poi già in uso per il controllo di stalli per la ricarica di auto elettriche, ma l’ambizione è quella di espandersi. Con il lancio dell’app ufficiale, infatti, la possibilità di aprirsi al grande pubblico è tanta. Ci sono ben 100 città che già oggi utilizzano la sensoristica, e altrettante che hanno mostrato interesse per implementare Bosch Smart Parking. Quando arriverà Bosch Smart Parking? Non ci sono date certe, ma nei prossimi mesi potrebbero esserci belle sorprese. Questo sistema, completamente italiano, si propone come una vera e propria rivoluzione, in grado di migliorare la vita di automobilisti, cittadini e l’inquinamento acustico e ambientale. É ancora presto per dire se sarà Smart Parking la svolta per la vita in città. Di sicuro, però, siamo sulla strada giusta, e non vediamo l’ora di metterlo alla prova sul campo.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo
Tag: Bosch

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