Tra “golden hello” (premio di benvenuto), stipendio annuo, bonus per i risultati, ed eventuale “golden goodbye”, è sempre difficile fare un calcolo esatto dell’importo che annualmente viene percepito da un manager di un grande gruppo automobilistico.
Nei tempi in cui ancora imperversava la crisi nera del mercato automobilistico molti manager avevano optato per un taglio dei bonus.
L’ex AD del gruppo Volkswagen, Winterkorn, nel 2012, decise di rinunciare interamente ai suoi bonus variabili, circa 20 milioni di euro, e tagliare di 3 milioni il suo stipendio.
Sempre in casa Volkswagen, sull’onda degli effetti del dieselgate, il Consiglio di Sorveglianza ha annunciato la volontà di tagliare i bonus dei top executives manager.
La richiesta di un drastico taglio dei premi era arrivata a gran voce sia dagli azionisti del gruppo che dai rappresentanti sindacali, oltre che dai due membri del consiglio di amministrazione spettanti al Land della Bassa Sassonia, che detiene il 20% delle azioni del gruppo.
Questi ultimi chiedevano l’eliminazione totale dei bonus come compensazione al calo di vendite e alla ristrutturazione aziendale forzata a causa dello scandalo emissioni.
In Volkswagen, così come altrove, i manager hanno un salario fisso, che non verrà toccato, in aggiunta a due bonus variabili. Il primo bonus riguarda le performance personali, mentre il secondo le performance aziendali.
Su quest’ultima variabile incomberanno i tagli, d’accordo con il management board “per trovare una soluzione congrua e ragionevole per tutte le parti coinvolte”, ha dichiarato Hans Dieter Pötsch, presidente del Consiglio di Sorveglianza. Lo stesso Pötsch ha annunciato di ridurre volontariamente il bonus personale che gli sarebbe spettato per la sua precedente posizione di Direttore Finanziario del gruppo.
Secondo l’agenzia Reuters, il taglio sarebbe nell’ordine del 30% e verrà discusso nell’assemblea del gruppo il 22 Aprile.
Volkswagen approverà il bilancio a fine mese, mentre FCA ha reso pubblico il suo il primo marzo. Per Marchionne, ai 3,9 milioni di stipendio fisso, si sono aggiunti 6,9 milioni di variabile, oltre a 5,94 milioni di azioni, di cui una parte relativa all’anno precedente, per un totale, secondo il valore attuali, prossimo ai 25 milioni di euro.
Un guadagno più basso rispetto a quello del 2014, quando, come premio per il completamento della fusione tra Fiat e Chrysler incassò ben 60 milioni.
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