La bella notizia? Il Governo sta lavorando per eliminare il bollo auto, tassa regionale calcolata in funzione della classe anti-inquinamento dell’auto, della sua potenza e di parametri stabiliti dalle regioni. La brutta notizia? Il bollo auto verrà sostituito da una nuova imposta, concordata a livello europeo, che non tiene conto di potenza e inquinamento ma dei chilometri percorsi quotidianamente dall’automobilista, secondo il principio del “più guido, più inquino, più pago”.
La riforma potrebbe concretizzarsi nel 2023 per i mezzi pesanti (oltre le 2,4 tonnellate) e dal 2026 per le automobili, secondo quanto riportato dal sito internet La legge per tutti.
La riforma è voluta dall’Unione Europea, che ha deciso di uniformare il modo in cui gli Stati membri calcolano la tassa automobilistica. L’Italia ha firmato un protocollo in tal direzione nel corso del primo Governo di Giuseppe Conte, quello di coalizione fra Lega e Movimento 5 Stelle, suscitando reazioni assai critiche da parte di chi ritiene che il provvedimento sia poco equo.
In sostanza, il calcolo in base ai chilometri andrebbe infatti a penalizzare chi usa l’auto in modo più assiduo, anche se di piccola cilindrata (e quindi meno inquinante), mentre chi guida saltuariamente un’auto di grossa cilindrata sarebbe meno svantaggiato. Il calcolo della distanza percorsa quotidianamente verrà affidato ad una scatola nera, ma è da capire se sarà installata nelle auto nuove oppure andrà pagata a parte.
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