Sappiamo da anni che il dissesto idrogeologico colpisce il nostro paese con sempre più veemenza, ma nessuno poteva certo immaginare che le autostrade crollassero.
Sono cinquant’anni che le utilizziamo e sembravano impossibili da scalfire: ora quei viadotti che abbiamo percorso per anni tra vacanze e vita quotidiana fanno paura. Inutile negare che attraversandoli lo sguardo va all’autostrada parallela, dove i piloni non sono mai sembrati così alti e instabili. Strutture in cemento sospese di oltre 150 metri, costruite con materiali e tecnologie ormai superate.
Crediamo che tutto questo limiterà anche gli spostamenti. La paura fa male al commercio, creando un ulteriore discesa del PIL per un paese che avrebbe bisogno di tutti gli introiti possibili. Miliardi e miliardi di euro bruciati nei terremoti e nelle alluvioni, mentre la percezione della realtà nei cittadini si fa catastrofica incrementando lo stress e diminuendo la produttività, o peggio ancora, la fiducia nel futuro.
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