Prove su strada

BMW X5 30d MSport | Prova su strada

Tempo di lettura: 5 minuti

Siamo alla quarta generazione di BMW X5, il SUV che ha sempre, a modo suo, dettato le regole di quella ristretta cerchia di vetture decisamente premium, spaziose e dedite al comfort più assoluto, tutti aspetti che in pochi riescono a imitare e che tanti si sognano col binocolo.

BMW X5 è questo ed è molto di più. Vero, il costo per molti è proibitivo ma è al momento della riconsegna della vettura che BMW Italia ci ha concesso in prova che si capisce quanto il progresso della tecnica possa andare incontro alle esigenze dell’essere umano (in questo caso specifico, molto più che benestante). 2 milioni di unità vendute dopo la storica, prima, BMW X5, scopriamo insieme come va la nuova BMW X5 30d con il turbo Diesel 3.0 da 265 CV e una lista degli optional che più ricca non si può.

Dimensioni importanti, ma lo stile, fuori e dentro, è davvero curato

Inevitabile parlare delle dimensioni in queste città che si popolano, giorno dopo giorno, di SUV e crossover. Ok, non siamo ai livelli di una X7, da poco entrata in gamma, ma la X5 non è certo “piccola” e cresce rispetto alla generazione precedente, risultando robusta su strada ma sempre elegante: è infatti lunga 4,92 metri, alta 1,75 e larga 2,00 metri, insomma non certo un agnellino. Frontalmente quei piccoli elementi blu nei gruppi ottici tradiscono la presenza dei Laserlight, di serie sulla MSport da noi provata. Di notte oltre che belli creano un raggio luminoso immenso. Il doppio rene è altrettanto ampio, tanto da arrivare a toccare i fari, mentre l’allestimento sportivo lo si riconosce per la conformazione della parte bassa del paraurti, ove sono ricavate funzionali prese d’aria. La vernice metallizzata costa 1.100 euro, i cerchi da 22″ ben 2.150 euro; iniziate pure a fare i conti…

Dimensioni importanti per il SUV bavarese: 4,92 metri di lunghezza ma i 7 posti non sono far suo

Dentro è lusso, lusso puro. C’è veramente di tutto e di più, è riduttivo parlare del classico salotto su quattro ruote. Sempre nella generosa lista optional, il pacchetto First Class (10.050 euro) porta in dote sedili in pelle nappa, tetto panoramico Sky Lounge con luci a LED, sedili climatizzati con funzione massaggio, finitura in cristallo per pomello del cambio (un estremo che sa di troppo), clima quadrizona, legname pregiato per i rivestimenti e, come se non bastasse, impianto Harman Kardon per sentirsi in teatro. Per brevità, ci fermiamo qui ma il comfort è totale.

Vogliamo citare anche il pacchetto Innovation? Per 4.900 euro potete avere, tutto in un’unica soluzione, la chiave con display per sorprendere gli amici (oltre a impostare vari parametri come la climatizzazione), l’assistenza al parcheggio, l’head-up display e i più evoluti sistemi di guida assistita (di livello 2, dei quali ci occupiamo nel paragrafo dedicato). Apprezzabile, invece, grazie al salto di qualità concesso dal sistema operativo 7.0 di iDrive, la totale fruibilità del doppio schermo (già di serie con il BMW Live Cockpit Professional, schermi da 12,3” ciascuno) e degli utili comandi gestuali, configurabili a piacimento, che, si spera, un giorno arriveranno su segmenti più bassi. Tramite l’app, invece, è inedita la possibilità di riprendere la propria vettura parcheggiata grazie alle ottime telecamere a 360° oltre ai numerosi parametri monitorabili che vanno dall’autonomia residua o alla climatizzazione pre-impostata. Ecco cosa intendo per progresso della tecnologia…

Presente a bordo una sim dedicata per la navigazione, 4 prese USB (delle quali tre di tipo C), la ricarica wireless per lo smartphone, gli aggiornamenti automatici grazie alla connessione integrata, la radio DAB, le mappe 3D sul navigatore e Apple CarPlay. Già, manca, ancora una volta Android Auto (anche se c’è il MirrorLink). Evidentemente i fan della Mela amano BMW e viceversa.

Piccolo accenno al bagagliaio: è rimasta la funzionale ribaltina sul portellone, ad azionamento elettrico ed apribile sia tramite telecomando sia tramite un apposito tasto sull’interno del vano. Essendo alta la soglia di carico (79 centimetri) quest’ultima permette un più agevole carico/scarico degli oggetti ma diventa ostacolante se vanno prelevati oggetti rimasti sul fondo. Capacità molto buona con 650 litri di minima, 1.870 di massima. I 2,98 metri di passo, e chi avrà il piacere di accomodarsi a bordo, ringraziano.

Alla guida della BMW X5 3.0d 265 CV: coppia poderosa, consumi figli del peso

Tralasciando le sue doti fuoristradistiche, esaltate dalla presenza del pacchetto off-road (3.000 euro, non presente sulla vettura in prova ma dotato di differenziale autobloccante posteriore), la BMW X5 in versione Msport con il generoso 3.0 sei cilindri da 265 CV si dimostra più a suo agio sull’asfalto, e a confermarlo non sono solo i suoi cerchi da 22” extra large. Avviata la vettura si percepisce subito, e non è un bene, che il peso da spostare è importante, nell’ordine delle due tonnellate abbondanti a vuoto. Il motore ci mette una pezza grazie ai suoi 620 Nm di coppia, davvero tanti e subito a 2.000 giri/min, ottimamente supportati dal cambio ZF a otto rapporti che indovina il kick down e si fa apprezzare per la sua silenziosità e soprattutto efficienza, ma rimane la sensazione di una vettura più dedicata al comfort che alla sportività, e questo a malincuore pensando alla cura che BMW ci mette sul proverbiale “piacere di guidare”.

Sia chiaro, si viaggia sempre in business class, le asperità del terreno non sono mai un problema e, in presenza delle sospensioni pneumatiche (1.280 euro) la X5 si può alzare o abbassare da terra in 5 settaggi diversi (per un’escursione di 8 centimetri totali), utili ad affrontare dossi o a rendere la vettura più aerodinamica avvicinandola al terreno. Rimane il fatto che il rollio si sente e l’auto non risulta essere così stabile in curva. Sul misto stretto, o in città, le ruote posteriori sterzanti (1.290 euro) sono invece un bell’aiuto per simulare un passo più corto e muoversi agilmente, ciò non toglie che l’assetto risulta essere morbido anche in modalità Sport.

Discorso diverso per la M50d provata da noi in anteprima al lancio della vettura, dotata delle sospensioni Adaptive M Professional con stabilizzazione attiva antirollio e Integral Active Steering. Abbandonate le velleità sportive, la “nostra” BMW X5 30d si conferma quindi alleata ideale per viaggi all’insegna del comfort dove l’insonorizzazione è rilassante, i massaggi alla schiena un must e le due profumazioni disponibili in abitacolo un piacere per l’olfatto.

Nulla da dire poi sul senso di sicurezza che pervade guidatore e occupanti. Con il già citato pacchetto Innovation si ha il non plus ultra dei sistemi di assistenza alla guida disponibili oggi in Casa BMW. Inedito, nonché efficace, e già disponibile anche su Serie 3 2019, è il sistema che memorizza costantemente gli ultimi 50 metri di marcia per poter effettuare la retromarcia, se richiesta, in completa autonomia, con una precisione millimetrica. Bisogna un po’ fidarsi ma dopo la prima volta si rimane a bocca aperta.

I consumi, invece, si confermano alti, vuoi per la presenza del sei cilindri 3.0 vuoi per, lo ricordiamo ancora una volta, l’importante massa da spostare. Nonostante i 16 km/l con un litro dichiarati dalla Casa, a fine prova non siamo mai andati oltre i 12 km/l di media. Con un pieno di carburante si calcola una percorrenza totale di circa 900 chilometri, comunque molto buona pensando la vocazione autostradale di questo tipo di vetture.

Prezzi e concorrenti

La chiave digitale è un’altra “chicca” tecnologica della BMW X5

Detto dei tanti optional, è ora di fare le somme. Una BMW X5 nuova di zecca, in arrivo via nave dallo stabilimento di Spartanburg (U.S.A.) dove viene prodotta, con questa motorizzazione e in allestimento MSport, parte da 81.400 euro (74.150 euro per la 30d xDrive in versione Business). Pacchetto First Class, pacchetto Innovation, sospensioni pneumatiche e ruote posteriori sterzanti (ecc.) et voilà, siamo già a 108.300 euro della versione in prova (qui il configuratore ufficiale.)

Siamo davvero nel premium di alto livello ma alto è anche il prezzo, oggettivamente. Vero, le concorrenti non si offrono a meno, Audi Q7, Mercedes GLE, Porsche Cayenne e Range Rover Sport, così come Volvo XC90, alzano l’asticella del prezzo a fronte di una lista optional sempre lunga e costosa. La porta d’accesso a vere e proprie astronavi, più che SUV premium, si fa pagare cara…

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Tommaso Corona

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