Il ‘claim’ della BMW per questa moto non poteva che essere ‘la cruiser top dalle radici storiche’. Ma al di là di questo, dietro lo sviluppo della nuova R18 c’è davvero la volontà creare un filo diretto con le BMW anteguerra e in particolare con la leggendaria R5, quella da molti ritenuta la più bella BMW di sempre e che per prestazioni e innovazione rappresentò per la Casa bavarese l’ingresso nella sua epopea moderna.
Della R5 la nuova R18 riprende l’essenzialità, pur con una certa opulenza tipica di un mezzo che indubbiamente fa dell’impatto visivo la sua arma di conquista, a cominciare dal motore, che con una cilindrata record, per BMW, di 1.8 litri (107,1 x 100 mm) esprime una coppia di 150 Nm sempre disponibile dai 2.000 ai 4.000 giri, con un picco di 158 Nm a 3.000 giri. Anche senza provarla, non è difficile immaginare il piacere di aprire la manopola del gas senza ricordarsi di avere a disposizione il pedale del cambio.
La R5 fu la prima BMW dotata di forcella telescopica e quelle della nuova R18 ne ricordano la forma, a cominciare dagli astucci di lamiera che linearizzano steli, da 49 mm, e astucci che garantiscono i soliti 120 mm di corsa. Non è prevista nessuna regolazione idraulica o meccanica. Dietro, l’ammortizzatore
Con questa cilindrata unitaria e pistoni di diametro 107,1 mm, pur con un regime massimo di 5.750 giri/min, l’entità delle sollecitazioni flessionali dell’albero hanno suggerito l’aggiunta di un terzo supporto centrale. L’albero monolitico è in acciaio fucinato, bonificato e temperato e rettificato nelle zone di lavoro dei cuscinetti. Le superfici di scorrimento dei pistoni sono trattate al Nikasil. La distribuzione è quattro valvole per cilindro azionate da aste e bilancieri, come nel passato, mosse da due alberi a camme posti nel basamento, sopra l’albero motore.
E come in passato la regolazione del gioco valvole avviene col classico registro a vite e controdado, facilmente accessibile, quindi al motociclista più appassionato. Le valvole sono in acciaio, di diametro 41,2 mm all’aspirazione e 35 mm allo scarico. L’angolo incluso tra le valvole è di 21° all’aspirazione e 24° allo scarico.
Come nella maggior parte dei motori boxer BMW (l’unica eccezione quelli a flusso verticale di ultima generazione) la frizione è a disco singolo a secco dotata però di dispositivo antisaltellamento, una miglioria che sui vecchi BMW di grossa cilindrata molti avrebbero voluto avere. Il cambio è a 6 marce. Tocco vintage anche per la trasmissione, che come in passato mette in vista l’albero e il giunto cardanico posteriore.
Similmente a quanto fatto tanti anni fa da Harley-Davidson per le sue Softtail, sulla BMW B18 è stato ricreato il look del telaio rigido, storicamente impiegato nella R 5. E’ basato su un sistema Cantilever con l’ammortizzatore quasi allineato con il tubo superiore del telaio e nascosto. In linea con la filosofia di BMW Motorrad, nella nuova R 18 i poggiapiedi sono in posizione distesa con le pedane in posizione centrale, quella tradizionale BMW che consente una posizione di guida rilassata e attiva per un perfetto controllo del mezzo.
Il freno anteriore a doppio disco e posteriore a disco singolo, insieme a pinze rigide a quattro pistoncini sono la dotazione tutt’altro che retrò della R18. Pur senza spunti ultramoderni, i dischi sono tutti da 300 mm e il sistema è assistito dall’Integral ABS BMW Motorrad (parzialmente integrale) che abbina l’uso della leva del freno al manubrio ai freni anteriore e posteriore. Il pedale agisce solo sul freno posteriore. Durante la frenata, l’ABS adatta la distribuzione della potenza frenante tra l’anteriore e il posteriore a seconda della distribuzione del carico sulla ruota e al carico.
Le ruote a raggi conferiscono un look da cruiser elegante. La ruota anteriore da 3,5 x 19” è dotata di pneumatico 120/70 R 19 o 120/70 B 19 (secondo il produttore), mentre la ruota posteriore da 5,0 x 16” monta uno pneumatico 180/65B 16.
Fondendosi armoniosamente con lo stile classico (ricorda lo strumento unico della R75/5), il quadro strumenti circolare appositamente progettato per la nuova R 18 presenta un tachimetro analogico e integra spie luminose che diventano invisibili quando non sono accese. Inserito in un alloggiamento di metallo con l’iconica scritta BERLIN BUILT, le sue funzioni seguono il principio della semplicità.
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