Siamo sempre più vicini alla data del debutto della BMW M2 2023 (datato 11 ottobre) e in rete circolano le prime foto spia (ufficiose) senza veli. La M2 sarebbe stata immortalata così com’è sullo stesso set in cui posò qualche mese fa (e dove venne “pizzicata” la prima volta).
Nonostante l’ineccepibilità meccanica di BMW, l’estetica delle ultime M (e non solo) divide gli appassionati in due fazioni: chi le ama e chi le odia. Nessuna mezza misura.
Facendosi un giro sui social, dove sono state condivise le prime immagini della BMW M2 2023, si leggono commenti di ogni tipo. A ben vedere le ragioni per l’una e l’altra parte sono tangibili.
Il disegno è nuovo e, come ogni novità, non si comprende a fondo da subito, specie se il passato è stato glorioso. Il paraurti frontale squadrato e rigido inquadra enormi prese d’aria ancora più spigolose ai lati e in mezzo, mentre, al di sopra, i gruppi ottici piccoli e cattivi si distaccano lievemente da quelli della controversa serie 2 e sembrano più “cartoon”. Si conferma il doppio rene sottile di forma trapezoidale visto sulla citata tre volumi bavarese, un dettaglio che, però, non è stato apprezzato fino a fondo dagli incontentabili puristi del marchio (come nemmeno il maxi rene delle nuove M3 ed M4), ancora una volta per via delle forme sin troppo spigolose.
Non è stato rivelato solo il frontale della BMW M2 2023, ma anche il posteriore, già in parte pizzicato dagli scatti dell’articolo che vi abbiamo linkato all’inizio. Ancora una volta spigoli e tagli netti verticali caratterizzano il paraurti, attorno al quale si notano gli scarichi e il diffusore simili a quelli delle altre M di ultima generazione e le forme del lato B della serie 2 senza ulteriori stravolgimenti. Un unico sospetto attanaglierà però gli osservatori più attenti: le targhe (tedesche) dell’esemplare delle prime foto spia e quelle dell’ultima sono diverse, anche se l’auto presenta la stessa tinta e le stesse finiture. Ancora un po’ di pazienza e scopriremo tutto.
Secondo le parecchie indiscrezioni che anticipano la presentazione dell’11 ottobre della BMW M2 2023, la casa dell’elica punterà ancora sul sei cilindri in linea da 3.0 l (nome in codice S58T).
Questo propulsore turbobenzina a fasatura variabile dall’erogazione pressochè goduriosa (e incredibilmente lineare per un L6 sovralimentato da 490 o 510 CV) già romba sulle attuale M3 ed M4 (anche Competition), disponibili sia con trazione posteriore che integrale XDrive (che le rende armi letali ad altissima precisione sul giro veloce). Nulla esclude che il medesimo powertrain venga ereditato dalla più piccola delle M pure, come nulla esclude che venga messa a listino una M2 e una M2 Competition (magari anche una CS), diverse solo per velocità massima raggiungibile, uno scarto di una ventina di CV e alcune finiture estetiche.
Potenza e coppia? Ci si può aspettare che la BMW M2 2023 si piazzi tra quota 420 e 480 CV (la M2 CS attuale raggiunge i 444 CV e 550 Nm), erogando anche 500 Nm di coppia (a fronte dei 650 di cui sono capaci la berlina tre porte e la coupé marchiate M). La trasmissione deputata alla gestione di tutto ciò potrebbe essere nuovamente lo ZF ad 8 rapporti o il manuale a sei rapporti (per le versioni meno potenti), in tal caso troveremmo un’altra somiglianza (più che gradita) con le ultime arrivate della stirpe BMW M, missili terra-aria in grado di unire il divertimento di una tuttodietro alla precisione di una trazione integrale (completamente configurabile) con una distribuzione dei pesi prossima alla perfezione assoluta. Se le premesse sono queste, la prossima M2 sarà una degna erede di una delle BMW più belle mai prodotte (da guardare e da guidare).
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