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BMW e crisi dei microchip: la “soluzione” creativa del marchio

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La crisi dei chip causata dalle difficoltà produttive di semiconduttori sta iniziando a mettere in ginocchio molti settori, uno dei più colpiti è certamente quello dell’auto, già fortemente penalizzato dalla pandemia.

Alcuni marchi hanno dovuto rimuovere dal listino optional tecnologici importanti, altri hanno dovuto rinviare lanci di prodotto. BMW non è certamente esclusa da questa situazione particolarmente delicata, tuttavia non ha alcuna intenzione di rendere la crisi dei chip una motivazione per vendere meno auto.

Per “risolvere” il problema BMW USA ha escogitato una proposta decisamente curiosa: togliere la tecnologia touchscreen alle vetture e proporre in cambio ai propri clienti un voucher da 500 dollari da spendere in altri accessori. Questa strana ma decisamente efficace proposta sarà abbinabile all’acquisto delle Serie 3, Serie 4 (prova su strada della M440i), X3 (prova su strada della xDrive30e), X4, X7 e Z4. 

BMW: il touch screen non è fondamentale grazie al sistema iDrive.

“Nel corso degli ultimi mesi, siamo riusciti a mantenere la maggior parte della nostra produzione pianificata nonostante i limiti imposti a determinati contenuti opzionali, nel tentativo di continuare a mantenere i livelli di produzione fino alla fine dell’anno, abbiamo deciso di rimuovere la funzionalità touch dal Central Information Display in diversi veicoli che iniziano la produzione questa settimana”. 

Questo il commento di Jonathan Shafer, responsabile vendite Internet presso una concessionaria BMW a Santa Maria, in California.

Il touchscreen per BMW è sempre stato un optional, più optional degli altri; inserito per non rimanere indietro alle mode e alle esigenze del mercato più che per reale necessità. Il sistema d’interfaccia iDrive di BWM grazie al suo famoso rotore permette di interfacciarsi con l’infotainment della vettura in modo molto intuitivo e sopratutto sicuro anche durante la guida.

Crisi dei microchip: le strategie delle altre case automobilistiche

Come anticipato in apertura moltissimi produttori di auto hanno dovuto adattarsi alle nuove condizioni di disponibilità di microchip e le soluzioni sono state molto diversificate. La prima è stata Peugeot eliminando l’avanzata strumentazione del virtual cockpit con un classico sistema analogico. Dopo è arrivata Renault razionalizzando la lista di optional della nuova Arkana.

Scelta diversa per General Motors che avrebbe deciso di non istallare alcuni sistemi di monitoraggio dei consumi sulla Chevrolet Silverado. Ford ha puntato la Puma riducendo il comparto ADAS a disposizione, e anche Volvo ha dovuto metter mano al Driver Awareness Pack della XC60 riducendone le funzionalità.

Adriano Cacciola

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Adriano Cacciola
Tag: Bmw

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