Il Gruppo BMW è da 20 anni pioniere nel campo della connettività intelligente, grazie a BMW ConnectedDrive.
Sono i clienti e le loro esigenze di mobilità – in vettura e non solo – a guidare l’ideazione e la realizzazione delle tecnologie. La storia comincia nel 1998 quando è stato introdotto il BMW Assist nella famiglia di optional battezzata “BMW Telematics”.
Nel 2004 è stata integrata la prima SIM in una vettura BMW e, dal 2014, è possibile prenotare e acquistare servizi online, comodamente dalla propria vettura, attraverso il BMW ConnectedDrive Store. Quattro anni dopo è stato introdotto un browser per navigare in internet nella nuova BMW Serie 7.
Dal 2016 tutte le BMW destinate al mercato italiano sono connesse e a partire dall’anno successivo la dotazione di serie dei vari modelli è stata ulteriormente arricchita, prima con i ConnectedDrive Services e poi con i Remote Services. Le soluzioni più recenti proposte dalla Casa di Monaco, come ad esempio il concetto di soluzione digitale omnicomprensiva rappresentata da BMW Connected, sono una dimostrazione dello sviluppo continuo delle soluzioni dedicate alla connettività.
Per esempio, dal 2016, i clienti possono collegare i propri smartphones alla loro BMW senza fili, semplicemente utilizzando l’Open Mobility Cloud. I numerosi touchpoint ora disponibili e la possibilità di utilizzare i servizi in ogni luogo sono i fattori chiave per realizzare un’esperienza digitale a tutto tondo e avvicinare ulteriormente i clienti ai loro veicoli.
BMW ConnectedDrive è attualmente disponibile in 45 paesi e nel mondo ci sono più di 10 milioni i veicoli connessi, con oltre 2,3 milioni di utenti in tutto il mondo. L’impegno continuo del Gruppo BMW nel promuovere la connettività digitale attraverso BMW ConnectedDrive è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale con 37 premi, cifre che sottolineano la centralità di BMW Group e il suo ruolo di pioniere nel campo dello sviluppo digitale.
Il 2018 è un anno importante per il futuro della connettività. La nuova funzionalità Remote Software Upgrade consentirà ai veicoli di essere automaticamente dotati del software più recente “over the air” in qualsiasi momento, proprio come gli smartphone.
Arriverà anche in Italia la totale integrazione in-car dell’assistente vocale Alexa, incluso l’accesso a oltre 30.000 Alexa Skills, consentendo ai clienti di utilizzarlo in auto in modo intuitivo come a casa. Poi c’è la Digital Key, che rappresenta un ulteriore tassello dello sviluppo, attraverso lo smartphone del cliente, che diventa l’unico mezzo per bloccare e sbloccare l’auto, nonché per avviarla. Oltre a rinunciare alla necessità della classica chiave, si aprirà anche la strada a una nuova forma di car sharing privato, in quanto la chiave digitale può essere condivisa con amici e familiari tramite BMW Connected. Infine, c’è il nuovo BMW Operating System 7.0., sistema operativo di ultima generazione, introdotto nei modelli in produzione a partire da quest’anno, che rispondono in modo digitale alle esigenze individuali del conducente.
Renato Pozzetto, icona della commedia italiana, ha guidato una Minardi da Formula 1 a Monza nel…
Porsche Macan elettrica: addio alle motorizzazioni termiche Ad aprile 2024 Porsche ha svelato la nuova Macan…
Dobbiamo dirlo? Sì, la Hyundai Ioniq 5 N è letteralmente un bombardone da 650 CV, non solo…
Spopola la presunta notizia secondo cui ora, d’improvviso, la multa per eccesso di velocità sarebbe…
Il cuore del nuovo Codice della Strada 2024, in vigore fra qualche settimana (serve la…
Rivoluzione a tappe per i monopattini elettrici. Per adesso, non c’è nessuna novità; appena la…