Il blocco delle auto Diesel continua a far parlare di Roma e della altre grandi città che hanno “messo al bando” le vetture a gasolio recenti, come abbiamo illustrato nel nostro articolo dedicato. Ecco, invece, il pensiero di Federauto.
“Chiediamo un urgente intervento del Governo volto a coordinare gli atti delle Autorità locali in materia ambientale perché ci sembra assurdo che i sindaci dei Comuni, in particolare dei grandi centri urbani, adottino misure non omogenee e fondamentalmente incentrate sull’inibizione dalla circolazione degli autoveicoli privati” – ha dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
“Un caso eclatante e gravissimo l’iniziativa assunta dal Comune di Roma che per la giornata di ieri e per altri due giorni consecutivi – continua De Stefani Cosentino – vieta la circolazione di veicoli Euro 6 alimentati a gasolio, ignorando che questi motori emettono valori di monossido di carbonio e di ossidi di azoto inferiori a quelli dei veicoli a benzina Euro 3 che, al contrario, non sono colpiti dal divieto di circolazione”.
“Questa scelta – prosegue De Stefani Cosentino – colpisce una motorizzazione commercializzata nel rispetto della normativa anti-inquinamento europea, penalizzando il cittadino, instillando nella collettività una falsa immagine, danneggiando profondamente l’attività delle concessionarie auto del territorio romano, un tessuto di circa 60 imprese, con quasi 6.000 dipendenti”.
Conclude il Presidente di Federauto: “Non possiamo inoltre non esprimere il forte disagio che ci percorre leggendo le dichiarazioni di ignoti esperti dell’ultima ora. Per quanto ci riguarda ci riconosciamo nelle dichiarazioni di fonte CNR secondo cui le misure emergenziali, e questa è una di quelle, sono misure che lasciano il tempo che trovano. Sono 20-30 anni che ci rifugiamo in misure come queste e poco viene fatto per soluzioni che incidano in maniera sensata e a lungo termine. Quelle odierne hanno un piccolo effetto. Quanto? Il contributo diretto del traffico relativo alle polveri Pm10 è stimabile intorno al 25%. Vietando la circolazione ai diesel incidiamo dunque solo su quel 25% ma nel frattempo tanti altri veicoli continuano a circolare, più o meno la metà di quelli abituali. A questo punto, il blocco, si potrebbe dire che incide per poco più del 12%. Una percentuale piccola, davvero marginale. Non sarebbe meglio puntare ad un sano rinnovo del parco circolante? Secondo noi sì”.
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