L’ondata di caldo che sta interessando l’Italia sta causando una serie di continui e fastidiosi blackout a dovuti all’utilizzo smisurato, ma necessario, di condizionatori e ventilatori. Questo disguido sta interessando buona parte delle principali grandi città italiane, specialmente Milano. Nelle ultime ore, il capoluogo lombardo è vittima di continue interruzioni di energia elettrica, sorge quindi inevitabile la domanda su cosa potrà accadere in un futuro prossimo quando la domanda e la necessità di energia aumenterà a causa del numero crescente di vetture elettriche.
I tecnici di Unareti (la società controllata completamente da A2a che opera sulla rete di Milano) hanno spiegato cosa sta succedendo con i recenti blackout e soprattutto cosa è necessario per aggiornare il sistema. Queste le dichiarazioni: “Sotto terra a Milano ci sono 7.200 km di cavi per distribuire l’energia, connessi attraverso giunti che risentono dello stress energetico. Rete che ha diversi decenni ed è inadeguata rispetto ai consumi cresciuti in questi ultimi anni. La città di Milano ha una densità nel prelievo di energia che non ha eguali, è molto concentrata, poi negli anni c’è sempre più fame di energia elettrica al punto che i nuovi edifici non hanno più l’allaccio alla rete gas, ma usano le pompe di calore e l’energia ad induzione per alcuni elettrodomestici“.
Inevitabilmente, con questa serie di interruzioni, Unareti è costretta a fare le raccomandazioni di routine, vale a dire tenere i climatizzatori non al di sotto dei 27 gradi e chiudere le finestre durante l’utilizzo, fare lavatrici e lavastoviglie solo la sera, spegnere sempre le luci. Tutto questo, però, difficilmente basterà. I tecnici possono intervenire con una squadra di pronto intervento in caso di guasto, e gli investimenti ci sono (si parla di 120 milioni di euro nel solo 2022) per adeguare la rete. Quel che serve davvero è costruire nuove cabine primarie (costo unitario 15 milioni, ingombro da palazzo di 8 piani) e sostituire i cavi, irrobustendo le linee. La transizione elettrica non passa solo per le automobili, bensì anche per una rete elettrica capace di garantire sempre la ricarica delle vetture, senza interruzioni, guasti e disguidi all’utenza. Saremo pronti entro il 2030 o, come appare chiaro anche ai muri, sarebbe meglio fare le cose con la dovuta calma e arrivare più preparati al grande cambiamento?
Negli ultimi anni, la domanda di aggiornamenti per auto di generazioni precedenti è cresciuta significativamente.…
Il Regno Unito conferma lo stop alla vendita di auto a benzina e Diesel entro il 2030, con…
La Kia EV9 GT rappresenta l'allestimento più sportivo del SUV coreano a 7 posti, che…
In un panorama di grande incertezza per il futuro dell’auto, le case automobilistiche stanno sempre…
Il nuovo Codice della Strada 2024, in vigore fra qualche settimana (serve la pubblicazione in…
La FIAT Grande Panda potrebbe arrivare sul mercato solo nel 2025 a causa di problemi software, ma…