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Beccato dall’autovelox a 255 km/h: perché la multa non è valida

Tempo di lettura: 2 minuti

Un automobilista di Novara, multato per aver percorso la A26 a 255 km/h, ha visto annullare la sua sanzione di 845 euro e la sospensione della patente. La prefettura ha dichiarato nullo il verbale perché l’autovelox utilizzato, pur approvato, non era omologato. Grazie a questo dettaglio tecnico, l’automobilista ha evitato le conseguenze della violazione del limite di velocità.

Una multa da record annullata per un vizio tecnico

Un automobilista di Novara ha vissuto un colpo di fortuna insolito: la sua multa per eccesso di velocità, pari a 845 euro, è stata annullata a causa di un errore tecnico. L’episodio risale a maggio, quando il conducente ha percorso un tratto dell’autostrada A26 a una velocità di 255 km/h, ben oltre il limite consentito di 130 km/h. Nonostante l’infrazione evidente, il verbale è stato cancellato perché l’autovelox utilizzato per registrare la velocità non era omologato.

La corsa e il verbale

L’automobilista viaggiava ad altissima velocità lungo la tratta Voltri-Sempione dell’A26, ignorando i limiti imposti e rendendosi così responsabile di una grave violazione del codice della strada. L’autovelox ha registrato immediatamente il superamento del limite, portando all’emissione di una sanzione importante e alla sospensione della patente. Anziché accettare la multa e la sospensione, l’uomo ha deciso di presentare ricorso, sperando in un esito favorevole.

La svolta inaspettata: verbale annullato

Il 4 novembre, la prefettura di Novara ha comunicato la decisione: il verbale è stato annullato poiché l’autovelox era stato approvato ma non omologato. Questo dettaglio tecnico ha reso la rilevazione della velocità non valida, annullando così anche la multa e la sospensione della patente. Per il conducente, si tratta di un colpo di fortuna che gli ha permesso di evitare non solo il pagamento della sanzione, ma anche le conseguenze sul diritto di guida.

Questa vicenda mette in luce come un errore burocratico possa trasformarsi in un vantaggio per chi ha commesso un’infrazione, restituendo a questo automobilista la patente e il portafoglio intatto. Un caso raro, in cui un dettaglio tecnico si è rivelato determinante.

Angelo Petrucci

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Angelo Petrucci

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