Gianluigi Iacobone, Direttore Studi e Strategie di Autostrade per l’Italia, durante la tavola rotonda dedicata alla Mobilità Sostenibile che si è tenuta nell’ambito dell’Omc Med Energy in corso a Ravenna, ha comunicato dati interessanti riguardo il lavoro che interessa Autostrade per il futuro, oltre a parlare di clima alteranti. Ecco le sue parole: “A 100 anni dalla nascita della rete autostradale italiana, stiamo vivendo quella che possiamo chiamare la 7° rivoluzione dei trasporti. Più precisamente la rivoluzione della mobilità sostenibile, che interesserà in modo significativo il trasporto su strada, spinta dalla necessità di decarbonizzazione, dai progressi nella tecnologia e nella digitalizzazione e dai fabbisogni di ammodernamento e potenziamento di una rete cruciale per il sistema Paese, come quella autostradale”.
I numeri presentati da Aspi nel corso del dibattito raccontano di un sistema trasportistico che nel tempo ha privilegiato la gomma definendo un assetto ormai consolidato: un secolo fa le automobili circolanti in Italia erano circa 50.000. Oggi ogni giorno 5 milioni di veicoli entrano nel sistema autostradale ed in generale le infrastrutture stradali servono circa il 90% del trasporto passeggeri e circa l’85% del trasporto di merci. Percentuali che sono destinate a restare significative anche nel medio lungo termine, per effetto di un sistema urbanistico e industriale difficilmente modificabile e per assenza di una reale sovrapposizione/contendibilità tra modalità di trasporto. Dagli studi presentati da Aspi emerge che circa 2/3 degli italiani vive in comuni di piccolissime o medie dimensioni, dove l’auto difficilmente ha una vera alternativa e circa il 70% degli spostamenti giornalieri dei privati avviene entro i 50 km. Guardando invece al tessuto produttivo, l’80% degli addetti alla manifattura lavora entro 20km da un casello autostradale e con riferimento più in generale alle merci, circa l’80% degli spostamenti avviene su distanze fino ai 250 km (90% entro i 300 km).
Il sistema di trasporto del nostro Paese è responsabile di circa il 27% delle emissioni totali di gas serra, di cui circa il 90% è da attribuire alla gomma. “È evidente che tale modalità di trasporto, che rappresenta la quotidianità del nostro Paese e la spina dorsale della nostra economia, va resa sostenibile. Questa è la nostra sfida e qui si concentra il nostro impegno come Autostrade per l’Italia – ha dichiarato Iacobone -. Come Gruppo lavoriamo per dare un contributo concreto alla decarbonizzazione dei trasporti, favorendo l’introduzione di nuovi vettori energetici e la digitalizzazione di tutte le componenti del sistema, concependo le nuove infrastrutture in ottica sostenibile e già proiettate nel mondo della smart-mobility. È quanto Aspi sta portando avanti su questo territorio, avviando la realizzazione di nuove infrastrutture, concepite in ottica smart e sostenibile. La rivoluzione della mobilità sostenibile è una grande sfida che dovrà essere affrontata agendo come sistema, attraverso la collaborazione di imprese, istituzioni ed enti di ricerca. Una sfida ed una trasformazione che richiederà attenta pianificazione delle risorse, nuove regole e sempre maggiori competenze. Quest’ultimo è un fattore abilitante importantissimo. Come Gruppo – ha concluso il Direttore Studi e Strategie di Aspi – siamo molto attenti nell’intercettare nuove competenze e nel formare le nostre persone affinché contribuiscano insieme con noi a rendere la rete più moderna, digitale e sostenibile”.
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