Gli italiani si fidano più della guida autonoma che dei connazionali, a dirlo è una ricerca promossa da Good Year che anticipa tendenze e preoccupazioni degli scenari aperti dall’auto del futuro.
Le auto a guida autonoma diventeranno una realtà nel 2035 (fonte Navigant Research2), con circa 85 milioni d’esemplari nel parco circolante. Alcune case anticipano questo traguardo di qualche anno e, anche se da tempo si parla d’autonomous driving, a livello mondiale non mancano le posizione critiche e polemiche rispetto a questo tipo di guida. Una volta tanto però gli italiani non sono dalla parte dei contestatori. A noi piace l’idea della guida autonoma e, più di altri in Europa, abbiamo fiducia nelle potenzialità di questi veicoli riguardo alla sicurezza e alla riduzione degli incidenti. Chi lo dice? Una ricerca del progetto Think Good Mobility, promosso da Goodyear e realizzato dalla London School of Economics and Political Science su una base di 11 paesi europei.
Prevenire è meglio che curare
“Esplorare il futuro della mobilità per prepararsi a offrire le soluzioni più efficaci e rispondere alle esigenze degli automobilisti di domani”, è lo scopo di questo tipo di collaborazioni per Carlos Cipollitti, General Director del Goodyear Innovation Center in Lussemburgo.
Gli automobilisti della penisola vedono di buon occhio in generale le innovazioni tecnologiche a bordo, infatti il 68% degli italiani intervistati apprezza le novità hi-tech legate alle auto. Un nostro connazionale su quattro si sente a proprio agio all’idea di viaggiare con una vettura condotta da un computer, in linea con il resto dei paesi coinvolti. Il 45% le ritiene più sicure di una vettura tradizionale, dato che per altro non sembra mostrare molta fiducia nel nostro stile di guida, infatti il 42% del campione afferma che gli altri automobilisti italiani “guidano male”.
Più sereni con il computer alla guida
La nostra fiducia però anche se non la riponiamo negli altri automobilisti, rispetto alle altre nazioni europee intervistate, siamo pronti ad accordarla alla self driving car: se il 73% degli europei crede queste auto capaci di malfunzionamenti, nel Bel Paese la pensano così solo il 53% degli intervistati. Da amanti dei motori, noi del “nuovo che avanza” in fatto di quattroruote, temiamo soprattutto un possibile limitazione del divertimento alla guida.
Tre sono invece le tecnologie di questo settore più desiderate dagli italiani: un volante che lasci la possibilità d’assumere il controllo del mezzo, sistemi avanzati per la tutela dei pedoni e pneumatici dotati di un sensore che consenta agli stessi di adeguarsi alle condizioni meteo e della strada.
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