In quella che ormai da molti viene considerata l’ex capitale italiana dell’automobile si conservano ancora tradizioni che appartengono, purtroppo, a retaggi del passato.
Parliamo di Torino, capoluogo piemontese, e degli “artigiani dell’auto”, veri e propri artisti che ci fanno tornare indietro nel tempo grazie a idee moderne e originali, portate avanti con la maestria e la passione tramandate di generazione in generazione.
Abbiamo deciso di fare la conoscenza di una di queste eccellenze e ci siamo recati, quindi, in una piccola selleria – nominata Eccellenza Artigiana piemontese – nella zona nord di Torino e più precisamente in via Valprato 16 nei pressi di corso Vercelli. Qui abbiamo incontrato Massimo Torassa, socio e co-fondatore, insieme a Roberto De Gregorio, delle aziende Auto-Mobili e Rebelt. Tramite un’interessante intervista al signor Torassa abbiamo scoperto l’arte del riciclo applicato al mondo dell’auto e…chissà che non vi venga di fare un regalo originale, da veri appassionati di auto!
Auto-Mobili, un’idea veramente originale, come nasce l’azienda?
L’azienda nacque cinque anni fa, ma già negli anni precedenti mi ero dilettato a creare scrivanie e altri pezzi unici con le carcasse, ad esempio del Maggiolino Volkswagen, della Citroen 2CV e della Fiat 500. Un contatto comune tra me e Roberto De Gregorio fece si che ci conoscessimo e da lì partii dunque ufficialmente l’idea di fare dei mobili con una forte contaminazione del mondo dell’auto e con una mission: “alte emozioni, basse emissioni”.
Con il passare degli anni l’aspetto vintage è tornato sempre più in auge, quindi con Roberto abbiamo seguito l’onda mettendoci in questo mercato non semplice, ma molto valorizzante.
Dove vengono reperite le materie prime e qual è il processo che porta il componente dell’auto a diventare un oggetto di design?
Esistono ancora delle fabbriche che producono pezzi di auto fuori produzione, come per la 500 prima serie che gode ancora di un vasto mercato, in altri casi reperiamo i pezzi in giro tra demolizioni – il che comporta una buona dose di lavorazione successiva – e clienti che ci forniscono direttamente il materiale che desiderano venga utilizzato per il loro prodotto.
Quando troviamo un pezzo di nostro interesse, avviene un confronto tra me e Roberto che crea delle bozze, dei disegni che servono da guida per il risultato finale e in seguito io insieme alla mia selleria – la Consell, una delle più antiche di Torino – grazie ad una vasta esperienza nel camp, facciamo rendere al meglio la materia prima, cercando di mantenere una coerenza (forma, verniciatura e luci originali) con quello che era l’auto prima della sua nuova destinazione d’uso.
Quali prodotti fate e quali vanno per la maggiore?
La lista dei prodotti dipende molto dal mercato. In precedenza abbiamo creato cassapanche, sedie, divani, sedute di altro genere – anche ricavate da bidoni dell’olio – lampade, tavolini, insegne per locali commerciali e scrivanie, tutte marchiate con il nostro logo Auto-Mobili disegnato da Roberto. Ci si può sbizzarrire con molti altri elementi e suppellettili, molto dipende da quello che troviamo e da quello che ci propone la clientela.
La cassapanca è stata una delle lavorazioni più vendute, anche se bisogna dire che il mercato è molto difficile e, soprattutto, molto personalizzato quindi viene difficile stilare una classifica degli oggetti più venduti.
Non solo Auto-Mobili. Anche il marchio Rebelt rappresenta un’eccellenza e si occupa della creazione di borse totalmente fatte a mano e con materiali riciclati. Come nasce l’idea e come avete sviluppato il prodotto?
Rebelt è nata circa due anni e mezzo fa sempre in collaborazione con Roberto De Gregorio , da una sua idea iniziale che venne poi modificata nel corso del tempo con la decisione comune di utilizzare di nuovo materiali derivanti dal mondo dell’auto. Il nome nasce da una combinazione di significati dove “R” sta per riciclo, “belt” per cintura come le cinture di sicurezza utilizzate, “Rebel” come segno di ribellione contro il conformismo e “T” come Torino, la nostra città.
Le borse che creiamo, oltre ad essere assemblate con materiali recuperati e riciclati, sono pezzi unici e irripetibili. Panda, Uno e Ritmo sono solo alcune delle auto che hanno contribuito alla creazione delle borse, auto che appartengono ai ricordi di tutti noi e delle quali spesso ricordiamo anche le trame e i rivestimenti riciclati nella produzione della gamma Rebelt.
Con prezzi che vanno dai 70 ai 120 euro circa, abbiamo ideato tre configurazioni: la prima denominata “Tramvai” poiché ricorda la borsa dei vecchi controllori del pullman, la “Small” o in alcune edizioni “Baracchin”, come le borse con cui i nostri nonni e genitori si portavano dietro il pranzo , e la “Classic”, borsa “tuttofare” piuttosto capiente anche per contenere un PC portatile.
Tramite il sito che incorpora l’E-commerce abbiamo venduto i nostri prodotti in tutta Italia con un discreto successo anche all’estero.
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