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Auto elettriche, cosa cambia con la scoperta delle terre rare in Norvegia

Tempo di lettura: 2 minuti

In Norvegia, un vulcano spento ospita il più grande giacimento di terre rare d’Europa, con circa 8,8 megatonnellate di ossidi, cruciali per l’industria delle auto elettriche e delle energie rinnovabili. La compagnia mineraria Rare Earths Norway (REN) prevede che questo ritrovamento potrebbe coprire fino al 10% della domanda europea di terre rare, migliorando l’indipendenza del continente. Dal febbraio 2027, i veicoli elettrici venduti nell’Unione Europea dovranno avere un “passaporto della batteria” per garantire trasparenza sulle materie prime utilizzate.

Le terre norvegesi per la mobilità elettrica?

In Norvegia è stato identificato un giacimento significativo di terre rare in un vulcano spento, risorsa cruciale per l’industria automobilistica elettrica europea. I geologi norvegesi hanno confermato che questo vulcano ospita il più grande deposito di terre rare del continente. La scoperta, resa pubblica da Rare Earths Norway (REN), una compagnia mineraria, è il frutto di tre anni di esplorazioni nel complesso di carbonatite di Fen, situato nella contea di Telemark, a sud-ovest di Oslo. Si stima che l’area contenga circa 8,8 megatonnellate di ossidi di terre rare, di cui 1,5 potrebbero essere utilizzate per produrre magneti, essenziali per auto elettriche, turbine eoliche e altre tecnologie avanzate. Questo ritrovamento potrebbe coprire fino al 10% della domanda europea di terre rare, migliorando l’autosufficienza del continente nella produzione di componenti cruciali per veicoli elettrici e altre tecnologie.

Il cambio simulato sulle auto elettriche pronto a fare scuola

REN proseguirà con le perforazioni esplorative e prevede di sviluppare un impianto pilota per l’estrazione. Le riserve del vulcano si estendono fino a 468 metri sotto il livello del mare, con alcune sezioni che potrebbero raggiungere profondità di un chilometro. Materiali come il neodimio e il praseodimio sono considerati dall’Unione Europea tra le materie prime più critiche per lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle auto elettriche, grazie alle loro proprietà magnetiche, elettroniche e ottiche, fondamentali per l’innovazione nei settori chiave. A partire da febbraio 2027, tutti i veicoli elettrici venduti nell’Unione Europea dovranno essere accompagnati da un “passaporto della batteria”, un documento digitale collegato al numero identificativo del veicolo tramite un codice QR. Questo nuovo regolamento mira a garantire maggiore trasparenza sulle materie prime utilizzate nelle batterie, fornendo informazioni dettagliate sulla loro provenienza e stato di produzione.

Angelo Petrucci

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Angelo Petrucci

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