Corea punta ai 5.000 km di autonomia: la rivoluzione delle batterie elettriche
Un team di ricercatori sudcoreani ha presentato un’innovazione che promette di trasformare il mondo delle auto elettriche (BEV): batterie agli ioni di litio con anodo in silicio stabilizzato da polimeri, capaci di moltiplicare per dieci l’autonomia attuale.
Secondo gli studiosi delle università di POSTECH e Sogang, questa tecnologia potrebbe consentire ai veicoli elettrici di percorrere fino a 5.000 km con una sola carica, superando uno dei principali limiti delle BEV: l’ansia da autonomia.
Il silicio nell’anodo: la chiave del salto tecnologico
Tradizionalmente, gli anodi delle batterie agli ioni di litio utilizzavano grafite, con densità energetica limitata a circa 500 km per batterie di grande capacità (~90 kWh). Il silicio offre fino a dieci volte più densità, ma tende a espandersi violentemente durante carica e scarica, causando crepe e perdita di prestazioni.
La novità coreana consiste in un legante polimerico rinforzato con legami a idrogeno e forze di Coulomb (~250 kJ/mol), in grado di controllare l’espansione del silicio senza compromettere la reversibilità dell’elettrodo. Inoltre, l’utilizzo di polietilenglicole migliora la diffusione degli ioni di litio, permettendo un anodo più spesso e ad alta densità energetica, essenziale per raggiungere autonomie mai viste.
Verso i 5.000 km: un cambiamento radicale per i veicoli elettrici
Grazie a questa tecnologia, una batteria equivalente alle attuali da 90 kWh potrebbe offrire un’autonomia reale vicina ai 5.000 km, sufficiente per attraversare l’Europa da Madrid a Mosca senza problemi di ricarica.
Ciò porrebbe le auto elettriche molto avanti rispetto agli ibridi o alle auto a combustione, il cui raggio d’azione difficilmente supera i 1.000 km. Ad oggi, i modelli elettrici più avanzati come la Lucid Air Grand Touring raggiungono al massimo 1.205 km in test reali, molto lontano dai 5.000 km promessi dalla ricerca coreana.
Dal laboratorio alla produzione: la sfida ancora aperta
Nonostante i prototipi abbiano già mostrato autonomie stimate di 4.800 km, la tecnologia non è ancora pronta per la produzione di massa. I ricercatori guidati da Soojin Park, Youn Soo Kim e Jaegeon Ryu sottolineano che non esistono date di commercializzazione, né costi confermati.
Tuttavia, questo sviluppo potrebbe ridurre l’ansia da autonomia, diminuire la necessità di infrastrutture di ricarica e aumentare la durata delle colonnine, rendendo la mobilità elettrica più efficiente e sostenibile.
Implicazioni per l’industria automobilistica
L’innovazione rappresenta una promettente alternativa alle batterie allo stato solido o LFP, permettendo di aumentare l’autonomia dei veicoli elettrici con tecnologie chimiche già consolidate.
Se la produzione su larga scala diventasse possibile, si potrebbe assistere a un vero e proprio cambio di paradigma nel mercato EV, portando le auto elettriche alla praticità e autonomia finora riservate ai veicoli a combustione.

