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Auto e Moto d’Epoca si salva dal DPCM e chiude un’edizione di successo

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Poteva essere l’ennesima vittima del Covid-19, come lo è stato, purtroppo, il Milano Monza Open-Air Motor Show, solo per una sfortunata coincidenza di date. Poteva ma non lo è stato, e la quattro giorni di Auto e Moto d’Epoca 2020, a Padova, si è conclusa sotto le più vivaci soddisfazioni. 

In pochi si aspettavano questi numeri, vista la paura a circolare (ricordiamo che il nuovo DPCM 25 ottobre è attivo da oggi, lunedì 26 ottobre) e a frequentare luoghi chiusi e affollati. Il Covid-19, però, non ha frenato la passione, quella dei tantissimi  appassionati e curiosi amanti dell’auto storica provenienti da tutta Europa. Un piccolo successo per gli organizzatori e partner di  questa edizione 2020.  

Il patron Mario Carlo Baccaglini: “Siamo molto soddisfatti. La decisione di fare la fiera  nonostante il grande momento di difficoltà ed incertezza del settore è stata una scelta  vincente. Buona l’affluenza di un pubblico particolarmente sensibile e appassionato e la  partecipazione dei tanti collezionisti ed esperti dell’auto classica. L’alta qualità degli  espositori ha fatto il resto, sia per quanto riguarda i commenti positivi che per le  vendite e l’avvio di trattative interessanti”.  

Soddisfatti gli organizzatori di Intermeeting che nelle parole di Mario Carlo Baccaglini “rivendicano” la posizione di eccellenza conquistata a livello internazionale in tutti questi anni dalla manifestazione:  “A Padova è la passione a farla da padrona, vero cuore di tutto il salone. L’ottimo risultato di questa  edizione particolare premia la capacità di trasmettere emozioni grazie alla qualità degli espositori  presenti, alle mostre che raccontano un passato importante di eccellenza e genio, all’odore che si  respira tra i padiglioni osservando le auto che hanno fatto la storia e ancora oggi riescono quasi a  raccontare il loro passaggio …”. 

La sua è solo una delle voci che si rallegrano della riuscita di questa kermesse. Dello stesso tenore anche  la dichiarazione di Luca Veronesi, Direttore Generale della Fiera di Padova: “Siamo molto contenti  che la fiera si sia fatta. Un esempio per il settore fieristico. Abbiamo dimostrato che si può fare un  evento di questa portata in assoluta sicurezza e con un’altissima qualità”. 

Anche ACI e ACI Storico, storici partner della kermesse padovana e co-organizzatori della mostra  dedicata al genio italiano del dopoguerra, fanno sentire la loro voce nelle parole del Presidente Angelo  Sticchi Damiani: “Auto e Moto d’Epoca 2020 ha confermato il coraggio, la determinazione e la tenacia  degli organizzatori e, allo stesso tempo, la grande passione per il motorismo storico che anima migliaia  di appassionati italiani e stranieri. In moltissimi, nonostante i timori e le necessarie misure di  sicurezza, non si sono privati del piacere di partecipare a questa importante manifestazione. Anche  quest’anno ACI Storico, nel suo ruolo di promotore del motorismo storico, non poteva mancare ad una  fiera di fondamentale importanza per il settore, sia a livello nazionale che internazionale, come Auto  e Moto d’Epoca a Padova e non poteva far mancare il suo supporto agli organizzatori“.

E l’Automoto Club Storico Italiano (ASI), per bocca del suo Presidente Alberto Scuro, riconosce: “Tutti  insieme abbiamo lavorato affinché questa edizione si potesse svolgere nel migliore dei modi e per  soddisfare l’entusiasmo degli appassionati. In questo difficile momento non si sarebbe potuto fare di  più, la tecnologia ci ha supportato per condividere l’evento anche virtualmente, in modo da rendere  tutti partecipi. Rimarchiamo i complimenti all’organizzazione, che ha saputo gestire l’evento in totale  sicurezza e con grande senso di responsabilità, offrendo come sempre uno spettacolo al quale è valsa  la pena partecipare”.  

Appuntamento dunque al 2021, sperando in una 38° edizione senza mascherina e senza gel disinfettante ad ogni angolo!

Curiosità dalla 37° edizione di Auto e Moto d’Epoca 2020

Coppa Porretta 1931: l’incontro tra due giganti

L’ultima gara al volante di Enzo Ferrari la vinse…Nuvolari. Il pilota mantovano partì a passo d’uomo, quasi a simulare un guasto che non aveva, lasciando la folla ad interrogarsi mentre percorreva lentamente il lungo rettilineo. Poi la curva, l’accelerata a razzo e il  passaggio a livello che sbalzò il meccanico Giulio Schmidt fuori dall’abitacolo mentre Nuvolari lo  acchiappava al volo con la mano libera dal volante. Così iniziò la Coppa Porretta del 1931: 128  chilometri di saliscendi sull’appennino emiliano, tre provincie attraversate e interi tratti di strada ancora  da asfaltare. La gara si ripeté per tre edizioni e richiamò il gotha dell’automobilismo italiano. Il 1931 fu  l’ultimo anno e la Coppa andò a Nuvolari, ma partecipò anche Enzo Ferrari e fu la sua ultima gara da  pilota. Lo raccontò lui stesso nel suo “Le mie gioie terribili” descrivendo un giro di prova con il mantovano  al volante: ogni curva sembrò al Drake quella fatale finché non comprese che era lo stile di guida di  Nuvolari a permettergli passaggi che nessun pilota avrebbe potuto emulare. 

L’auto più strana tra gli stand di Auto e Moto d’Epoca

Una Zundapp Janus 750 del 1958, identica davanti e dietro, se non per la presenza del volante e  dedicata, perciò, alla divinità romana dotata di due volti e capace di vedere sia il passato che il futuro. 

L’auto con la mascherina…

Eccola qui la prima Fiat 500: la simpatica Topolino. Questo esemplare è apparso a tutti  particolarmente vicino in questi giorni, grazie ad una curiosa mascherina sul radiatore. Nella realtà serviva a proteggere la meccanica dal rigore dell’inverno ma la similitudine con le mascherine che  coprono naso e bocca è stata la coincidenza che l’ha trasformata nell’icona di un grande raduno  “virtuale”. Nei mesi scorsi tantissimi appassionati si sono fotografati durante il lockdown assieme alla  loro Topolino e centinaia di foto sono andate a comporre, come in un mosaico, proprio l’immagine della  Topolino esposta a Padova. 

Una su dieci?

Un Toyota Supra Abflug. Nome tedesco che significa partenza. Ma non fatevi fuorviare, questo bolide è omologato da pista e da strada e arriva da un tuner giapponese. Pare che al mondo ne esistano solo dieci uguali. 

L’auto di Diabolik

Nel 85esimo anniversario di Jaguar non poteva mancare quella che è riconosciuta come una delle auto  più belle mai costruite: la Jaguar E Type resa famosa anche dal super criminale Diabolik. 

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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