Le auto di Denis Zakaria: il garage del neo acquisto della Juventus parla chiaro

Audi e Range Rover per il nuovo centrocampista bianconero. Ieri si è chiusa la sessione invernale del calciomercato, quella che volgarmente viene etichettata come “mercato di riparazione”. In Serie A la squadra più attiva di tutte tra acquisti, cessioni e prestiti è stata senza ombra di dubbio la Juventus.

In bianconero, dopo l’arrivo discusso ed acclamato dell’attaccante balcanico Dusan Vlahovic dalla Fiorentina, il club del Gruppo Exor ha messo a segno un altro acquisto proprio nella giornata finale della finestra di mercato appena conclusasi. L’innesto riguarda il centrocampo e risponde al nome di Denis Zakaria. Lo svizzero venticinquenne proviene dal campionato tedesco, la Bundesliga, dove è sceso in campo difendendo i colori del Borussia Moenchengladbach. 

Auto Denis Zakaria: la sua passione per i quattro anelli

Stando ai suoi post su Instagram, Denis Zakaria ha una forte passione per le automobili, soprattutto quelle “Made in Germany”, lo testimoniano le foto che lo ritraggono a bordo della sua Audi.

Quella in questione è una Audi RS7 nera che sotto al cofano è dotata di un motore V8 TFSI da 600 CV, con un’accelerazione da 0-100 in 3,6 secondi ed una velocità massima di 250 km/h. Trattandosi di un calciatore, la prima considerazione che viene da fare è che tutto sommato si tratta di una vettura abbastanza “basic”, soprattutto se si tiene conto dello sfarzo e delle esagerazioni che continuamente fanno i suoi colleghi riguardo le automobili.

Oltre alla vettura dei quattro anelli, Zakaria possiede anche una Range Rover, ossia la regina dei SUV capace di mixare nella maniera migliore lusso, stile, tecnologia e prestazioni. Il suo trasferimento a Torino, la “città dell’automobile” per antonomasia, potrebbe scatenare in lui anche una voglia sfrenata di arricchire il suo garage, come già capitato ai suoi predecessori.

Se ne prossimi mesi lo vedremo sfoggiare una bella Maserati MC20 sui suoi profili social capiremo presto il perché.

Autore: Angelo Petrucci