L’orizzonte dell’industria automobilistica europea si prepara a una rivoluzione entro il 2030, con l’ascesa imminente delle auto cinesi destinate a conquistare una fetta significativa del mercato. Questa previsione proviene da un dettagliato studio condotto annualmente da ANIASA e Bain & Company, intitolato “Casa e Chiesa nel settore dell’auto”, che offre una panoramica illuminante sulla mobilità in evoluzione nel Vecchio Continente. Scopriamo meglio la previsione di vendita fino al 2030 delle auto cinesi in Europa.
Secondo le analisi di questo studio condotto da ANIASA e Bain & Company, la quota di mercato delle auto cinesi in Europa potrebbe ben presto superare il 7% entro il 2030, segnando un punto di svolta nell’industria automobilistica globale. Questo aumento è guidato dalla capacità dei produttori cinesi di offrire veicoli competitivi a prezzi accessibili, attirando così un crescente numero di consumatori. L’impatto di questa tendenza non sarà limitato alla sola Europa, ma si farà sentire anche nei principali Paesi importatori di auto, tra cui spiccano l’Italia, il Regno Unito e la Francia. Questi mercati saranno direttamente influenzati dall’arrivo sempre più massiccio delle auto cinesi sulle loro strade, rappresentando una significativa trasformazione nel panorama automobilistico internazionale. Ma questa evoluzione non è un fenomeno isolato, poiché fa parte di un cambiamento più ampio nella geopolitica dell’industria automobilistica. Se fino al 2019 la maggioranza delle auto vendute in Cina era di marchio europeo, con il 42% di quota di mercato, già nel 2023 la situazione era drasticamente cambiata. Ora, il 43% delle auto immatricolate nel Paese asiatico proviene da marchi locali, mentre solo il 32% da marchi europei. È quindi più che palese la tendenza globale verso un’industria automobilistica sempre più competitiva e diversificata, con la Cina che si afferma come un attore chiave. L’Europa si trova quindi di fronte a un nuovo scenario nel settore automobilistico, con le Case costruttrici, i governi e l’Unione Europea chiamati a trovare una soluzione che possa agevolare l’industria dell’auto del Vecchio Continente, altrimenti il piano Fit for 55 agevolerà, paradossalmente, la Cina.
Gianluca Di Loreto, partner e responsabile automotive Italia di Bain & Company, ha commentato i dati presenti nello studio:
“In questo contesto, l’emergere di nuovi attori nel mercato automobilistico globale invita all’attenzione l’Europa, Italia compresa, ma presenta anche opportunità di collaborazione e innovazione. Le normative sempre più rigorose, specialmente sulle emissioni, richiedono un’adeguata preparazione e investimenti da parte delle case automobilistiche europee. È importante tenere conto seriamente delle preferenze dei consumatori e adattarsi ai cambiamenti nelle loro abitudini di acquisto per tutelare la competitività nel mercato globale, mantenendo l’attenzione sulla sostenibilità ambientale del settore, ma anche su quella economica”.
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