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Auto aziendali: 4 società su 10 non rinnovano le proprie flotte

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L’entrata in vigore a gennaio 2025 delle nuove norme fiscali sui fringe benefit aziendali ha generato un effetto immediato sul mercato delle flotte: quattro aziende su dieci hanno scelto di rinviare il rinnovo del proprio parco auto, optando per l’allungamento dei contratti di noleggio in essere. A rivelarlo è l’indagine “Caro Fisco ti scrivo”, presentata durante l’undicesima edizione del Fleet Motor Day a Vallelunga.

Una transizione forzata e poco chiara

La nuova disciplina fiscale, introdotta con l’ultima Legge di Bilancio, penalizza l’utilizzo aziendale di veicoli a benzina e diesel, premiando invece l’adozione di elettriche e plug-in hybrid. Ma invece di accelerare la transizione ecologica, le nuove aliquote stanno creando un clima di incertezza e immobilismo, come dimostrano i risultati della survey che ha coinvolto 98 fleet e mobility manager per un totale di circa 83.000 veicoli gestiti.

Il 60% dei responsabili intervistati ha dichiarato l’intenzione di rivedere la propria car list nei prossimi mesi, mentre il 10% si dice pronto a escludere del tutto i motori termici. Tuttavia, solo l’8% ritiene che la nuova normativa darà un impulso reale all’elettrificazione delle flotte.

Costi in aumento e malumori tra i dipendenti

Secondo l’indagine, il cambiamento normativo potrebbe produrre un effetto boomerang:

  • Il 25% dei fleet manager prevede un aumento significativo dei costi di noleggio;
  • Il 23% segnala l’incremento delle lamentele da parte dei driver, soprattutto per la ridotta autonomia e i tempi di ricarica delle BEV;
  • Il 20% teme un’esplosione dei costi legati alla ricarica elettrica.

Una risposta molto più cauta rispetto all’ottimismo auspicato dal legislatore.

Full hybrid nel mirino: la soluzione che non trova spazio

Particolarmente controverso risulta il trattamento riservato dalla nuova normativa ai veicoli full hybrid, considerati da molti come la soluzione più immediata e concreta per abbattere le emissioni senza ricorrere a una rete di ricarica ancora incompleta. Penalizzati fiscalmente quasi quanto i termici tradizionali, questi modelli rischiano di essere progressivamente esclusi dalle flotte aziendali, nonostante offrano una buona efficienza e autonomia senza ansia da ricarica.

Il settore chiede una riforma equilibrata

Durante i panel di approfondimento, i rappresentanti del settore hanno evidenziato l’urgenza di una correzione di rotta normativa.

  • Alberto Viano (Aniasa) ha parlato apertamente di una frenata nelle immatricolazioni aziendali e di un impatto negativo sulle entrate fiscali.
  • Antonella Bruno (Stellantis) ha sottolineato come il comparto B2B resti centrale per la strategia del gruppo.
  • Fabrizio Faltoni (Ford Italia) ha auspicato una rimodulazione delle detrazioni basata sulle emissioni reali, evidenziando al contempo l’ampliamento della gamma elettrificata Ford.
Redazione Autoappassionati.it

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