Nel mondo delle auto a noleggio elettriche c’è chi ha deciso di andare…controcorrente. A prendere questa decisione è Hertz, optando per una massiccia revisione delle strategie. Il tutto è dovuto da una flotta elettrica che stenta ad ampliarsi, a causa anche dei tagli dei prezzi di Tesla che hanno avuto un impatto negativo sul valore di rivendita. Scopriamo meglio come mai Hertz abbia deciso di andare controcorrente sul noleggio delle auto elettriche.
Rivedere la strategia sul noleggio delle auto elettriche è l’ultima, inaspettata mossa compiuta da Hertz. Il gigante dell’auto noleggio ha deciso contrastare così il fenomeno che rallenta fortemente l’ampliamento della flotta elettrica. Una delle ragioni è imputabile, come detto dal CEO di Hertz Stephen Scherr, ai tagli dei prezzi di Tesla che hanno avuto un impatto negativo sul valore di rivendita dei suoi veicoli elettrici.
A tutto questo vanno a sommarsi gli esosi costi di riparazione delle auto elettriche, che risultano essere molto più costosi rispetto alle auto termiche, motivazione che rallenta ulteriormente il processo di elettrificazione e assottiglia sensibilmente i margini di guadagno di Hertz, rimasti al di sotto delle previsioni. Attualmente circa solo l’11% dell’intera flotta Hertz è composta da veicoli elettrici.
Scherr, il CEO di Hertz, ha commentato così la decisione di cambiare strategia in merito al noleggio di auto elettriche:
“La nostra flotta di veicoli elettrici crescerà in maniera più lenta rispetto alle nostre aspettative precedenti. Le nostre spese operative dirette sono rimaste controllate nel trimestre poichè sono cresciute con il volume delle transazioni. Su base unitaria, abbiamo ottenuto incrementi di produttività nella maggior parte delle categorie automobilistiche. L’eccezione rimanevano i costi per danni ai veicoli, in particolare quelli sui nostri veicoli elettrici. Il calo del prezzo consigliato per i veicoli elettrici nel corso del 2023, guidato principalmente da Tesla, ha ridotto il valore equo di mercato dei nostri veicoli elettrici rispetto allo scorso anno, in modo tale che il salvataggio crea una perdita maggiore e quindi un onere maggiore”.
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