La crisi economica e l’impennata dell’inflazione non sembrano voler cessare e per contrastarla sono molti gli aumenti che stanno subendo i cittadini italiani. Non sono esenti gli automobilisti, i quali dal gennaio 2023 dovranno fare i conti con una nuova stangata: il rincaro delle multe, con quest’ultime pronte a subire un sostanzioso aumento per via dell’inflazione, con una maggiorazione che si attesterà ad un +11%. Molti sono i messaggi di disappunto registrati finora, non passa inevitabilmente inosservato quello di Matteo Salvini.
Da capodanno 2023, il Codice della Strada infliggerà agli automobilisti italiani delle multe più care. Quest’incremento è generato dall’aumento biennale automatico previsto dall’articolo 195. A battersi contro questa stangata sono state le associazioni a tutela dei consumatori ed anche un esponente del governo Meloni. Si tratta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Il leghista ha espresso il proprio dissenso in merito durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge di bilancio per il 2023, nella quale il ministro ha dichiarato come, assieme gli altri ministeri, si sta lavorando per interrompere l’aumento automatico delle multe. L’intervento di Salvini in merito all’aumento delle multe è stato chiesto ed atteso dagli esponenti di spicco delle associazioni dei consumatori, la risposta quindi non si è fatta attendere.
La legge prevede quindi in automatico un aumento delle multe. Per contrastare il tutto, i ministeri di competenza dovranno discutere dello stop entro e non oltre una data: quella del primo dicembre 2022. Questi i vari rincari sanzione per sanzione:
L’aumento automatico delle multe è previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada, nel quale si legge:
“La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. All’uopo, entro il 1 dicembre di ogni biennio, il Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1 gennaio dell’anno successivo. Tali limiti possono superare quelli massimi di cui al comma 1”.
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