Era il 2011 quando in Audi decisero di creare la A3 più potente di sempre, donandole il fregio “RS” che rappresenta più di una semplice sigla (Renn Sport), nata nel 1994 con la mitica RS2.
Parliamo, infatti, di un mondo a sé, dove il know how derivato dall’esperienza nel reparto corse della Casa di Ingolstadt ha contribuito alla produzione in serie di numerose generazioni spettacolari, dentro e fuori. Noi abbiamo deciso di provare una delle ultime sportive dei Quattro Anelli, la nuova Audi RS3 Sportback, lanciata sul mercato a metà 2015 con gli aggiornamenti giusti per sfidare il top delle super compatte.
Dall’asfalto alla neve della Pista ICE Pragelato, ecco come va la nuova Audi RS3 Sportback nel nostro test drive.
Design: supercar, con discrezione
L’apparenza inganna, come si suol dire. Già, perché in un’era dove l’importante è apparire, molti costruttori oggi si sono dimenticati che, invece, c’è una buona parte di clientela a cui piace godere delle prestazioni di un’auto sportiva, ma senza dare troppo nell’occhio.
E come le altre sue sorelle targate RS, anche l’Audi RS3 soddisfa pienamente questi requisiti, soprattutto nella colorazione del modello da noi provato, il grigio Daytona. Alcuni dettagli la rendono riconoscibile all’occhio più attento, ma la maggior parte del grande pubblico vede semplicemente una (bella) A3 a 5 porte. Ed è proprio la scelta di dotare del magico trattamento esclusivamente la Sportback anziché la 3 porte che fa la differenza, non privandola della versatilità che la contraddistingue.
Le enormi prese d’aria anteriori, però, lasciano intuire cosa si nasconde sotto il cofano. Ad un occhio più attento certamente non sfuggono tutti i dettagli che impreziosiscono gli esterni, a partire dai tipici cerchi da 19” dietro i quali si celano le pinze nere con sigla “RS”. L’elemento che vi toglierà ogni dubbio è nella parte posteriore della vettura, dove i due, enormi, scarichi ovali “abbracciati” da un bell’estrattore rappresentano senza dubbio il vero marchio di fabbrica delle recenti Audi super sportive. Completano la sportività elegante della vettura i gruppi ottici, interamente a LED.
All’interno l’aria che si respira è un mix tra sportività e lusso, in pieno stile Audi. Volante rivestito di pelle con inserti in alcantara e sedili in pelle Nappa con poggiatesta integrato, tanto comodi e contenitivi quanto belli da vedere, grazie ad una serie di cuciture e lavorazioni che esaltano la cura nei dettagli della Casa tedesca.
In attesa che arrivi l’Audi Virtual Cockpit anche sul prossimo modello di Audi A3, l’RS3 propone lo schermo da 7 pollici a scomparsa, gestibile con la manopola e i tasti posti sul tunnel centrale. Lo spazio interno rimane invariato per i passeggeri, mentre il bagaglio perde 100 litri per far spazio alla trazione integrale (capacità di carico da 280 a 1.120 litri).
Alla guida del 2.5 TFSI da 367 CV: chirurgica, coinvolgente e che sound
5 cilindri, 367 CV, 465 Nm, trazione Audi quattro e cambio S-Tronic 7 marce. Sono questi gli elementi principali che rendono l’Audi RS3 oltremodo interessante, insieme all’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi e alla velocità massima di 280 km/h (optional).
Partiamo, però, dall’efficienza e dalla guida urbana. Con un consumo omologato di 8,1 litri/100 km – avvicinabili se si guida in maniera molto attenta – l’RS3 si qualifica come auto adatta all’utilizzo quotidiano e, di conseguenza, alla guida cittadina. Qui, infatti, nella modalità di guida comfort dell’Audi Drive Select (che agisce su motore, sound, cambio e sospensioni Audi Magnetic Ride) l’auto è silenziosa, confortevole e pienamente sfruttabile tutto il giorno, tutti i giorni. Un vantaggio non da poco che, unito all’aspetto da “agente in incognito” la rende veramente versatile e sfruttabile.
Ma il DNA RS dov’è? Non è che se lo sono dimenticati? Assolutamente no traquilli, infatti, basta selezionare la modalità Dynamic e l’auto cambia letteralmente volto. Gli scarichi si “aprono” (le valvole a farfalla nell’impianto di scarico sono sempre una soluzione da me apprezzatissima), l’assetto si irrigidisce, lo sterzo diventa subito più diretto e il selettore manuale delle marce, il “rocker switch”, ci invita ad attaccarci al volante senza più lasciarlo.
Già nei primi chilometri si entra subito in sintonia con questa vettura e, man mano che la si guida, si trova ben presto la giusta confidenza. Nonostante una seduta leggermente troppo alta, l’equilibrio tra comodità e posizione ideale che si riesce a raggiungere è pressoché perfetto.
367 cavalli e 465 Nm garantiscono un’accelerazione impressionante (partire con il launch control regala sensazioni da vera supercar) che sopra i 1.500 giri è subito rabbiosa e spinge fino a quasi 6.000 giri/min con una forza impressionante. Pian piano si inizia a capire qual è il livello che può raggiungere questa RS3. Le curve, però, sono il vero banco di prova per capire la bontà del lavoro svolto dagli ingegneri tedeschi, spesso criticati per il loro lavoro talmente maniacale da rendere le Audi troppo poco “empatiche”. Anche in questo caso la messa a punto dell’assetto è chirurgica e, senza scomporsi, la vettura si inserisce in curva seguendo una traiettoria ben precisa che le permette anche di portare la frenata fin dentro ad essa. L’uscita è altrettanto precisa grazie alla trazione quattro che permette di seguire fedelmente la traiettoria che avete disegnato con lo sterzo, diretto e comunicativo al punto giusto.
L’auto trasmette emozioni e sensazioni a volontà, forse è “troppo perfetta” nel suo comportamento, ma è impossibile rimanere impassibili di fronte a una tale dimostrazione di potenza ed efficacia. In Audi, inoltre, sanno quanto l’annoso problema del sottosterzo sia una componente capace di azzerare il divertimento, tanto che per combatterlo, hanno pensato di ricorrere anche all’inusuale – utilizzata nel mondo delle corse – misura delle gomme, più larghe all’anteriore, 255/35 R19, che al posteriore, 235/35 R19. Nel nostro caso, montando pneumatici invernali eravamo equipaggiati con la stessa misura, sia davanti sia dietro.
Proprio per via della gommatura invernale abbiamo deciso di portare la nostra speciale Sportback a fare una gita fuoriporta, precisamente sulle Alpi piemontesi, dove Audi gioca in “casa” essendo partner della ViaLattea. Ed è proprio quando il gioco si fa duro, che i duri iniziano a giocare. La neve, l’asfalto bagnato e la scarsa aderenza del terreno, sono un incentivo in più per l’RS3 per dimostrarci cosa sa fare, aiutandoci a scoprire ancora meglio come agisce la frizione Haldex che garantisce l’utilizzo della trazione integrale. Il risultato è una tenuta di strada, un controllo e una sicurezza che hanno pochi eguali in questo campo: la super compatta di Ingolstadt ha saputo regalarci un’esperienza di livello assoluto, essendo capace di tenerci incollati al terreno anche in situazioni “scomode”, spostando, all’evenienza, fino al 100% della coppia motrice alle ruote posteriori con un’efficacia impeccabile. Staccando i controlli è anche possibile concedersi qualche momento di puro divertimento tra traversi e derapate spettacolari sulla neve, come ben testimoniano le foto scattate all’interno della Pista Ghiaccio di Pragelato (TO).
La frenata è poderosa, merito delle pinze freno con disco (forato) a margherita, oltre ad avere un ottimo impatto a livello visivo, aiutano a pulire meglio la pastiglia da eventuali impurità o irregolarità, garantendo sempre l’attrito (e la frenata) migliore. L’impianto frenante Brembo si è, infatti, dimostrato praticamente infaticabile nonostante la costante lotta con le leggi della fisica e con il peso poco inferiore ai 1.600 kg (-50 kg dalla scorsa RS3) che ha provato a metterlo in difficoltà nelle staccate più decise.
Come abbiamo già accennato, il sound emesso dal doppio scarico ovale è qualcosa di spettacolare, grazie all’impianto RS (optional). Il ruggito che proviene dagli scarichi aperti vale da solo il prezzo del biglietto e rappresenta il benchmark a livello di suono per tutte le altre concorrenti, merito anche del 5 cilindri che offre tonalità simili per certi aspetti a quelle di un V6. In aggiunta c’è una sequela di scoppiettii che completa una sinfonia epica per un’auto di segmento C. Fate attenzione, crea dipendenza.
Prezzo e concorrenti: gioco a tre
L’Audi RS3 Sportback parte dal prezzo di 50.650 euro e propone di serie la maggior parte dell’estetica sportiva con loghi RS, passaruota allargati, cerchi da 19 pollici e pinze sportive nere anch’esse marchiate RS.
La lista degli accessori a richiesta completa l’estetica e gli interni del modello che abbiamo provato, per una cifra da aggiungere di poco superiore ai 10.000 euro. Tra gli optional troviamo elementi molto interessanti quali le sospensioni Audi Magnetic Ride, il magnifico impianto di scarico RS, i sedili sportivi RS con rivestimento in pelle Nappa, l’innalzamento del limite di velocità a 280 km/h e diversi inserti in alluminio opaco. Al prezzo finale, purtroppo, è impossibile non aggiungere i più di 2.500 euro l’anno tra bollo e superbollo. Quando elimineranno questa tassa iniqua saremo tutti (o quasi) più contenti.
La sfida che va in scena nel segmento C si fa di giorno in giorno sempre più affascinante. Le compatte che superano il muro dei 300 CV rimangono ancora poche, ma quelle che superano i 350 CV sono solo tre, e la vera lotta al vertice si combatte proprio qui. Mercedes A 45 AMG e Ford Focus RS sono le due sfidanti a quattro ruote motrici della RS3. Questa spettacolare sfida è appena cominciata, e voi quale preferite?
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