Nato nel 1994 il fregio “RS” Renn Sport, rappresenta più di una semplice sigla, ma contraddistingue i modelli più estremi della gamma Audi. Parliamo, infatti, di un mondo a sé, dove il know how derivato dall’esperienza nel reparto corse della Casa di Ingolstadt ha contribuito alla produzione di numerose vetture spettacolari, dentro e fuori. Dopo la RS2, le RS4 e RS6, 7 e 8, abbiamo deciso di provare una delle ultime sportive dei Quattro Anelli, la nuova Audi RS3 Sportback, lanciata sul mercato a metà 2015, ma recentemente oggetto di restyling con gli aggiornamenti giusti per sfidare il top delle super compatte.
La clientela tipica dell’Audi RS3 Sportback è quella a cui piace godere delle prestazioni di un’auto sportiva, ma senza dare troppo nell’occhio. Quindi niente spoiler giganti stile Honda Type R o diavolerie eccessivamente vistose, solo sostanza, in un abito di alta sartoria.
Alcuni dettagli la rendono riconoscibile all’occhio più attento, come i passaruota allargati, i paraurti specifici con prese d’aria maggiorate, Il logo «quattro» decora il single frame con griglia a nido d’ape tridimensionale nella zona inferiore, mentre la lama aerodinamica, i cerchi da 19” dietro i quali si celano le pinze nere con sigla “RS” e i doppi scarichi giganti tipici della gamma RS, si distinguono dai 4 più compatti delle versioni intermedie “S”. Insomma un’A3 anabolizzata, ma non fuori dai ranghi: lunga sempre 4,33m e larga 1,80. Completano la sportività elegante della vettura i gruppi ottici, interamente a LED. Con in opzione la tecnologia LED Audi.
All’interno l’aria che si respira è un mix tra sportività e lusso, in pieno stile Audi, forse i più “focosi” potranno dissentire poichè su questa versione da 400 cv gli interni non si distinguono molto dalle sorelle più “morigerate”, se non per qualche cucitura in contrasto e l’alcantara sparsa qui e là. Il volante anatomico infatti è rivestito di pelle, così come i sedili avvolgenti a poggiatesta integrato, tanto contenitivi quanto comodi, anche se nei lunghi viaggi stancano per la schiuma troppo rigida.
Piace molto l’Audi Virtual Cockpit da 12,3 pollici, che permette al conducente di scegliere tra tre diverse modalità di visualizzazione, ripreso da altri modelli Audi, propone o la mappa widescreen oppure la schermata RS con contagiri centrale ed indicatore colorato di cambiata, oltre ai boost di sovralimentazione e ai Gmeters. Al centro della plancia dell’Audi RS3 Sportback invece troviamo lo schermo da 7 pollici a scomparsa, gestibile con la manopola e i tasti posti sul tunnel centrale.
Con Audi connect si porta a bordo tutta la connettività del modulo LTE che collega l’auto al web per navigare con Google Earth, informarsi sui prezzi del carburante (e ne servirà parecchio), sui bollettini meteo, sul viaggio in corso e sul traffico. Ogni informazione viene visualizzata direttamente sull’MMI mentre i comandi si impartiscono attraverso il volante multifunzionale RS o tramite il rotary-touchpad o con il vocale. Manca almeno una presa USB (disponibile come opt.), così come si sente l’assenza della telecamera per la retromarcia.
Lo spazio interno rimane invariato per i passeggeri, mentre il bagaglio perde litri per far spazio alla trazione integrale, arrivando ad una capacità di 335 oppure con divano reclinato di 1.175 litri.
Cinque cilindri, 400 CV (+33 rispetto alla precedente versione da noi provata), 480 Nm tra i 1.700 e i 5.850 giri/min, trazione Audi quattro e cambio S-Tronic 7 marce. Sono questi gli elementi principali che rendono l’Audi RS3 Sportback oltremodo interessante, insieme all’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi, 0-200 14,3 e alla velocità massima di 280 km/h (optional, altrimenti “solo” 250 orari).
Rispetto al modello precedente è sensibile l’aumento della potenza, unito alla riduzione del peso di ben 26 kg ottenuta grazie al basamento in alluminio che sostituisce quello in ghisa. Inoltre il nuovo software di gestione della trazione, convoglia all’assale posteriore una percentuale di coppia motrice tra il 50 e il 100%.
L’ESC, software intelligente per il controllo elettronico della stabilità, ottimizza le performance del sistema di trazione integrale agendo sulle singole ruote: in caso si affrontino svolte a velocità elevata, interviene con leggere frenate sulle ruote interne alla curva rendendo l’andatura dell’auto più fluida e stabile. L’ESC con taratura specifica RS offre una modalità sport o una disattivazione completa, anche difficilmente si riescono a completare dei traversi veri e propri.
Piace molto l’Audi Drive Select (che agisce su sterzo, motore, sound, cambio e ammortizzatori Audi Magnetic Ride). Nelle modalità Confort e Auto, la RS3 sa essere silenziosa, confortevole e pienamente sfruttabile tutti i giorni. Un vantaggio non da poco che la rende veramente versatile e sfruttabile. Ma basta selezionare la modalità Dynamic e l’Audi RS3 Sportback cambia letteralmente volto. Gli scarichi si “aprono”, l’assetto si irrigidisce, lo sterzo diventa subito più diretto e i paddle ci invitano ad attaccarci al volante senza più lasciarlo. Il cambio in manual è fulmineo e mantiene il rapporto scelto: ottimo.
Già nei primi chilometri si entra subito in sintonia con questa vettura e, man mano che la si guida, si trova ben presto la giusta confidenza. Nonostante una seduta leggermente troppo alta, l’equilibrio tra comodità e posizione ideale che si riesce a raggiungere è pressoché perfetto.
L’auto trasmette emozioni e sensazioni a volontà, forse è “troppo perfetta” nel suo comportamento, ma è impossibile rimanere impassibili di fronte a una tale dimostrazione di potenza ed efficacia. Il risultato è una tenuta di strada, un controllo e una sicurezza che hanno pochi eguali in questo campo: la super compatta di Ingolstadt ha saputo regalarci un’esperienza di livello assoluto, essendo capace di tenerci incollati al terreno anche in situazioni “scomode”, ovvero con fondo sporco, spostando, all’evenienza, fino al 100% della coppia motrice alle ruote posteriori con un’efficacia impeccabile.
La frenata è poderosa, merito delle pinze freno con disco forato a margherita, oltre ad avere un ottimo impatto a livello visivo, aiutano a pulire meglio la pastiglia da eventuali impurità o irregolarità, garantendo sempre la frenata migliore. L’impianto frenante Brembo si è, infatti, dimostrato praticamente infaticabile nonostante la costante lotta con le leggi della fisica e con il peso poco inferiore ai 1.556 kg (meno 44 kg dal pre-restyling, meno 90 kg rispetto al modello del 2011) che ha provato a metterlo in difficoltà nelle staccate più decise. Il rapporto di peso è 59:41 anteriore:posteriore. A richiesta su Audi RS3 sono disponibili i freni anteriori in ceramica con dischi freno anteriori da 370 millimetri di diametro e pinze ad otto pistoncini, e quelli posteriori da 310 millimetri e pinze flottanti, ma ci pare fin esagerato.
Non manca l’efficienza nella guida urbana, con un consumo omologato di 8,1 litri/100 km, avvicinabili se si guida in maniera molto attenta, noi abbiamo percorso di media gli 8km/l. Ma si arriva ben oltre, anche agli 11km/l a 2.350giri in settima a 130km/h in autostrada, che con 55 litri permettono quasi 600km, nel totale confort e silenziosità. L’Audi RS3 si qualifica come auto adatta anche all’utilizzo quotidiano, forse una delle poche supersportive compatte che riesce bene anche in quest’aspetto.
Ottimi ed avanzati i sistemi di assistenza che mantengono la distanza desiderata dall’auto che precede (ACC), coadiuvano il conducente nei cambi e nel mantenimento della corsia (Active Lane Keeping e Lane Assist), riconoscono i segnali stradali e aiutano a prevenire i tamponamenti o gli incidenti che potrebbero coinvolgere i pedoni.
Audi RS 3 Sportback presenta ora le novità della sua nuova versione: il traffic jam assist, che fino a una velocità di 65 km/h assume per brevi periodi il controllo del volante quando si guida nel traffico congestionato; l’emergency assist che, in caso di emergenza, arresta l’auto autonomamente; l’assistente al traffico trasversale posteriore, in grado di controllare che non ci siano veicoli in arrivo quando si è in uscita da un parcheggio.
400 cavalli e 480 Nm garantiscono un’accelerazione impressionante: partire con il launch control regala sensazioni che fino a pochi anni fa erano domino solo delle supercar. A bassi regimi la spinta è piena, ma non esagerata, dopo i 3.500 giri si fa davvero rabbiosa e spinge fino a quasi 6.000 giri/min con una forza impressionante.
Pian piano si inizia a capire qual è il livello che può raggiungere questa Audi RS3. Le curve, però, sono il vero banco di prova per capire la bontà del lavoro svolto dagli ingegneri tedeschi, spesso criticati per il loro lavoro talmente maniacale da rendere le Audi troppo poco “empatiche”. Anche in questo caso la messa a punto dell’assetto è chirurgica e, senza scomporsi (forse il lato meno divertente, ma che porta più facilmente al limite), la vettura si inserisce in curva seguendo una traiettoria ben precisa che le permette anche di portare la frenata fin dentro ad essa. L’uscita è altrettanto precisa grazie alla trazione quattro che permette di seguire fedelmente la traiettoria che avete disegnato con lo sterzo, diretto e comunicativo al punto giusto, ma non perfetto come una concorrente con motore boxer anteriore.
Con una carreggiata più larga rispetto al modello base, sterzo progressivo, assale posteriore a 4 bracci e un rigido sistema di sospensioni, la RS 3 Sportback combina un dinamismo coinvolgente a una stabilità impareggiabile.
L’auto va forte, troppo, pensiamo sia uno degli oggetti più veloci per muoversi da punto A a punto B in piena sicurezza, non che altre avversarie dirette non lo siano, ma nel caso delle RWD ci si sente sempre “sulle uova”, anche con i moderni controlli elettronici, e le altre integrali faticano a dar troppa confidenza. Qui invece si spalanca il gas senza remore. E nel giro di pochi secondi si è proiettati nell’iperspazio, a velocità da straccio di patente. Occorre guardare costantemente il tachimetro, per non ritrovarsi a velocità da Autobahn su comunissime statali, complici una silenzionsità di riferimento, un assetto “piantato” ed un gas molto reattivo in Dynamic.
Come abbiamo già accennato, il sound emesso dal doppio scarico ovale è qualcosa di spettacolare e cafone, grazie all’impianto RS (optional). Il ruggito che proviene dagli scarichi aperti vale da solo il prezzo del biglietto e rappresenta il benchmark a livello di suono per tutte le altre concorrenti, merito anche del 5 cilindri che offre tonalità simili per certi aspetti a quelle di un V6. In aggiunta c’è una sequela di scoppiettii che completa una sinfonia epica per un’auto di segmento C. Fate attenzione, crea dipendenza.
L’Audi RS3 Sportback parte dal prezzo di 54.000 euro e propone di serie l’estetica sportiva con loghi RS, passaruota allargati, cerchi da 19 pollici e pinze sportive nere anch’esse marchiate RS.
La lista degli accessori a richiesta completa l’estetica e gli interni del modello che abbiamo provato, per una cifra da aggiungere di poco superiore ai 10.000 euro. Tra gli optional troviamo elementi molto interessanti quali le sospensioni Audi Magnetic Ride, il magnifico impianto di scarico RS, compresi nel pacchetto Dynamic, il pacchetto Confort, i sedili sportivi RS con rivestimento in pelle Nappa, l’impianto audio Bang & Olufsen, i sistemi di assistenza alla guida ACC, Active Lane Assist e Side Assist. Al prezzo finale, purtroppo, è impossibile non aggiungere ahimè i più di 2.500 euro l’anno tra bollo e superbollo.
La sfida che va in scena nel segmento C si fa di giorno in giorno sempre più affascinante. Le compatte che superano il muro dei 300 CV rimangono ancora poche, ma quelle che superano i 350 CV sono solo tre più una che però va annoverata ugualmente, e la vera lotta al vertice si combatte proprio qui. In attesa della nuova Mercedes A45 AMG, troviamo l’integrale di riferimento Ford Focus RS , un gradino sotto di motore (300cv), ma non di divertimento la Subaru WRX STi, oltre alla “posteriore” BMW M2. Questa spettacolare sfida è appena cominciata, e voi quale preferite?
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