Motorsport

Audi e Porsche in F1? Manca solo l’ufficialità, i tedeschi si sono convinti

Tempo di lettura: 6 minuti

Le due celeberrime Case del Gruppo Volkswagen Audi e Porsche vicinissime ad entrare in F1 dal 2026.

In questi giorni il modo della Formula 1 è più caldo che mai. Da diversi mesi, infatti, è in discussione la clamorosa entrata nel Circus della F1 di Audi e Porsche. Le due Case tedesche, da diversi anni interessate ad entrare nella Classe Regina del motorsport, hanno individuato nei cambi regolamentari del 2026 un’occasione irrinunciabile, e sembra che abbiano deciso di fare il grande passo. Dalla Germania, il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung da ormai l’affare per fatto, con una nuova, clamorosa indiscrezione: Audi e Porsche non entrerebbero in Formula 1 come fornitori di power unit, ma come vere e proprie squadre

Audi, Porsche e la F1: un debutto assoluto o un clamoroso ritorno?

Ma cosa sappiamo con certezza, e perché Porsche e Audi hanno deciso di entrare in F1 proprio adesso? Innanzitutto, cominciamo col rispondere ad un piccolo excursus storico: Audi e Porsche hanno mai corso in F1? Per quanto riguarda Audi, la risposta è molto semplice: no, o meglio, non proprio. Sebbene infatti il marchio Audi sia rinato sotto il Gruppo Volkswagen solo nel 1964, Audi insieme ad altre tre Case formò negli anni ’30 la Auto Union. Questa macro-Casa, con gli iconici Quattro Anelli sul cofano, costruì negli anni ’30 alcune tra le migliori monoposto dell’epoca che competevano nei Gran Premi. In una eterna sfida con Mercedes, entrambe sponsorizzate profumatamente dal governo nazista tedesco, le due Case teutoniche dominarono la scena automobilistica degli anni ’30. Dopo la Guerra, però, Auto Union abbandonò il mondo delle corse, concentrandosi su vetture stradali: per questo, ad oggi l’odierna Audi non ha mai partecipato ad una gara del Campionato Mondiale di Formula 1, istituito nel 1950.

Porsche, invece, ha avuto alcuni momenti di “avvicinamento” alla Formula 1. Il più celebre è la fornitura dei motori alla McLaren: supportati dal brand di orologi TAG, dal 1983 al 1987 Porsche fornì i suoi motori alla scuderia di Woking con il nome di TAG-Porsche, ottenendo tre titoli Piloti nel 1984, 1985 e 1986 e due Costruttori insieme a McLaren nel 1984 e 1985. Sebbene questa esperienza sia ricordata da molti, in pochi sanno che Porsche partecipò attivamente al Campionato del Mondo di Formula 1 dal 1957 al 1961 con una sua squadra ufficiale. Porsche partecipò in maniera saltuaria alle prime stagioni con delle versioni modificate delle sue 550 Spider e 718, ma nel 1962 ebbe la sua migliore stagione. Grazie alla monoposto sviluppata per la F1 804, dotata di un 8 cilindri boxer raffreddato ad aria, Porsche si aggiudicò una vittoria con Dan Gurney al volante al GP di Francia 1962 sul circuito di Rouen. Quell’unico exploit è, ad oggi, l’unica vittoria di Porsche in Formula 1.

Le indiscrezioni: Porsche e Audi in F1 convinte dal cambio regolamentare sulle Power Unit

Audi, Porsche e la Formula 1 si sono quindi annusate, cercate, ma mai amate fino in fondo. Almeno fino ad oggi, dove sembra ormai questione di giorni l’annuncio della partecipazione di Audi e Porsche in Formula 1. Come detto in apertura, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha annunciato come sia ormai dato per fatto l’approdo delle due Case tedesche nella Classe Regina per la stagione 2026.

Perché ne sono così sicuri, e cosa cambierà nel 2026 da convincere nuove Case ad entrare in F1? Negli ultimi 8 anni, infatti, solo Honda ha deciso di entrare in Formula 1, sfidando le potenze Ferrari, Mercedes e Renault. La grandezza della sfida che Porsche e Audi stanno per intraprendere è resa palese dalla decisione dell’anno scorso da parte di Honda di abbandonare la Formula 1, lasciando in mano la propria divisione motoristica a Red Bull. Gli scogli più grandi per l’entrata di nuovi costruttori è l’estrema complessità delle Power Unit attuali, e lo scarso carry over, ovvero la migrazione di tecnologie dalla pista alla strada. In più, il vantaggio competitivo preso dalle squadre presenti nell’era ibrida della F1 dall’inizio è troppo grande per essere colmato. Come abbiamo visto in questi anni, Honda (che non è l’ultima arrivata in termini ingegneristici) ha impiegato 7 stagioni per arrivare finalmente al vertice.

Dietro all’arrivo di Porsche e Audi in F1 c’è l’addio alla MGU-H e maggiore potenza dei motori elettrici

E sono stati proprio questi i punti più caldi della discussione per l’entrata in Formula 1 di Porsche e Audi, che a quanto pare sono stati superati per il cambio regolamentare del 2026. Audi e Porsche chiedevano infatti una maggiore importanza della componente elettrica della power unit, l’eliminazione della MGU-H, il vero scoglio per l’entrata di nuovi costruttori, e l’integrazione di tecnologie più sostenibili. Ed infatti, gli attuali costruttori di F1 hanno acconsentito ad introdurre per il 2026 delle novità che sembrano volte a permettere l’ingresso di Porsche e Audi.

Quali? Innanzitutto, è pressoché ufficiale l’eliminazione della MGU-H, la componente più complessa e costosa delle attuali power unit. Questo particolarissimo motore elettrico sfrutta l’energia termica dei gas di scarico in uscita dalla turbina, trasformandola in energia elettrica da utilizzare per dare potenza ed eliminare il temuto turbo lag. Questa componente così sofisticata, efficiente ed innovativa ha due enormi problemi. Il primo è la sua incredibile complessità, in quanto siede al centro della V del motore termico, e ha bisogno di incredibili capacità di resistenza termica per sopportare la distanza di gara. Il secondo problema è l’inutilità di questo sistema per le auto di serie. Quest’anno arriverà la prima auto stradale che utilizzerà questo sistema, la Mercedes-AMG One, che però sfrutta direttamente il motore 1.6 V6 della Mercedes W07 vincitrice del Campionato del Mondo F1 del 2016. 

Eliminando questa componente, gli attuali 1000 CV dovranno essere raggiunti con una maggiore potenza del motore elettrico tradizionale. Questo è un altro punto a favore della candidatura di Porsche e Audi in F1, che forti della loro esperienza in Formula E (Audi è presente fin dalla prima stagione) sapranno gestire al meglio un motore elettrico più potente. Infine, dal 2026 si vocifera che tutte le auto viaggeranno con carburanti sintetici. Quest’ultimo è stato un’enorme spinta all’ingresso di Porsche in primis, che come vi abbiamo già raccontato su Autoappassionati sta investendo tantissimo negli e-fuel. Infatti, Porsche è la prima Casa mondiale ad aver costruito una fabbrica dedicata ai carburanti sintetici in Cile, e la sua mitica Porsche SuperCup utilizza già esclusivamente e-fuels. Tutte queste novità sembrano spingere con forza Audi e Porsche in Formula 1 nel 2026. I più scettici si chiederanno se non sia un po’ presto annunciare l’entrata in uno sport così costoso e complesso a ben 4 anni dal debutto effettivo. In realtà, come abbiamo visto anche con Honda, le Case lavorano anni prima alle power unit, la componente senza dubbio più complessa di un’auto di Formula 1, e per un cambio regolamentare così grande cominciare a lavorare con largo anticipo potrebbe portare un enorme vantaggio a Porsche e Audi.

Sia la Casa di Ingolstadt che quella di Zuffenhausen saranno delle temibili avversarie per le squadre più forti. Siamo sicuri, infatti, che sia Porsche che Audi non vogliano entrare in Formula 1 per “fare numero”, ma per vincere fin dal debutto. Entrambe le Case hanno grande esperienza nelle corse, e non solo nel mondo delle derivate dalla serie. Sia Audi che Porsche hanno infatti ottenuto diverse vittorie negli ultimi 20 anni nel Mondiale Endurance, uno dei Campionati più tecnologicamente complessi e complicati, ottenendo a tratti un dominio quasi inarrestabile. Perciò, se davvero decidessero di entrare in Formula 1, le squadre di vertice come Ferrari, Mercedes e Red Bull farebbero bene ad essere preoccupate.

Porsche e Audi in F1: entreranno come fornitori di Power Unit o come Scuderie indipendenti?

Compreso quindi perché Audi e Porsche siano più vicine che mai all’entrata in Formula 1 nel 2026, rimane un solo nodo da scogliere: le modalità di entrata. Nelle ultime settimane è infatti trapelato come Audi fosse interessata ad acquistare l’intera McLaren, dal settore stradale a quello sportivo. La Casa di Woking, infatti, nonostante ottimi risultati in Formula 1, sta passando un difficile momento economico. Nel 2021 è, ad esempio, stata costretta a vendere il suo Technical Centre per poi affittarlo dal nuovo proprietario. In una situazione di incertezza economica, Audi potrebbe far suo il brand McLaren, creando un “polo super-sportivo” per le auto stradali con Porsche, Rimac, Bugatti, Lamborghini e McLaren. In più, con un investimento di 1 miliardo di sterline, potrebbe accaparrarsi una delle storiche e più vincenti scuderie di questo sport. Dall’altra parte, Porsche sembrerebbe interessata ad acquisire la neonata Red Bull Powertrain, iniziando una collaborazione con la squadra austriaca una volta conclusa l’esperienza di consulenza di Honda, a cui la Red Bull Powertrains subentra. In entrambi i casi, però, Porsche e Audi si occuperebbero principalmente dei motori, lasciando il lavoro telaistico ed aerodinamico a McLaren e Red Bull.

Nelle ultime ore, però, stanno emergendo nuove indiscrezioni secondo le quali sia Porsche che Audi vorrebbero entrare in F1 come Team ufficiale, rigettando le ipotesi di collaborazione con McLaren e Red Bull. Siccome però costruire un team completamente da zero sarebbe un investimento in strutture e personale enorme, in questo caso si parla dell’acquisizione di un team di medio-basso livello, per poi investire e tornare in auge nel 2026. Secondo questa ipotesi, Audi sembrerebbe interessata al Team Williams, in risalita nel 2021 dopo anni difficilissimi, mentre Porsche potrebbe acquisire una tra Alpha Tauri e Haas

Porsche e Audi in F1 sarebbero la ciliegina sul periodo più florido del motorsport degli ulitmi 30 anni

Di sicuro, comunque, questo è uno dei momenti più floridi per il motorsport mondiale. Nel Campionato Mondiale Endurance dal 2023 vedremo sfidarsi in pista nomi mitici come Ferrari, Peugeot, Toyota, Cadillac, Audi, Porsche, Alpine e molti altri, mentre anche il WRC e la Nascar si stanno rivoluzionando. Alla Classe Regina del Motorsport, la Formula 1, farebbe disperatamente bene avere due “facce nuove” così amate e competitive come Audi e Porsche competere con i migliori piloti e costruttori del mondo. Lo stesso Stefano Domenicali, CEO dei proprietari di Formula 1 Liberty Media, ha detto che il mese di gennaio sarà “cruciale per l’ingresso della Volkswagen. È fantastico vederli coinvolti nello sviluppo dei nuovi motori, ma ora tocca a loro fare il passo finale.” Sicuramente entro la fine di questo mese conosceremo la verità, e sapremo se Porsche e Audi debutteranno finalmente, insieme, in Formula 1.

Redazione Autoappassionati.it

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