Completato il primo esemplare di Aston Martin DBX707, costruito quasi a mano

Il SUV di lusso più potente al mondo porta il nome di Aston Martin DBX707 ed è uscito qualche giorni fa dalla linea di produzione dello stabilimento di St. Athan, in Galles, luogo dal quale è partito per raggiungere il suo facoltoso proprietario.

Aston Martin DBX707, il SUV di lusso più potente al mondo

Questo titolo è stato conferito alla vettura britannica in quanto mossa da un motore V8 che già equipaggia la versione normale, è quindi la coppia di turbocompressori a far impennare la potenza a 707 CV ed il picco di coppia a 900 Nm. Quindi bastano poco più di tre secondi, per la precisione 3,1” per coprire lo 0-100 e raggiungere la velocità massima che va oltre i 300 km/h. Il cambio è a 9 rapporti, il telaio rinforzato ed il reparto sospensioni è stato rivisto. Questi accorgimenti ed aggiornamenti garantiscono un lusso a cinque stelle misto alle prestazioni di una supercar. Ignoto ancora il prezzo.

Aston Martin DBX707, l’assemblaggio è a mano

Di fabbricazione interamente gallese, l’Aston Martin DBX707 sarà la prima auto di produzione realizzata a St. Athan dopo quasi 50 anni. L’assemblaggio avviene esclusivamente a mano, quindi l’apertura della nuova linea di montaggio ha creato qualcosa come più di 100 posti di lavoro per tecnici automobilistici qualificati. Sul primo esemplare di DBX707 poi c’è anche il tocco del Segretario di Stato del Galles, David Davies, che ha aggiunto gli ultimi ritocchi all’auto prima della consegna.

Micheal Straughan: “Con l’Aston Martin DBX707 inizia una nuova era”

Un nuovo inizio per Aston Martin è raffigurato proprio dalla creazione del primo esemplare completato di DBX707. Lo ha confermato anche Michael Straughan, Chief Operating Officer del brand britannico, che ha dichiarato: “Siamo immensamente orgogliosi di produrre auto come la DBX707 e di vederla uscire dal nostro stabilimento gallese. È la prima auto uscita dalla linea di produzione guidata da Lawrence Stroll e per noi è l’inizio di una nuova era”.