Una notizia arrivata in mattinata ha scosso l’intero mondo dell’auto. Rupert Stadler, CEO della Casa dei quattro anelli, è stato arrestato dalla polizia tedesca con la pesante accusa nell’ambito del nuovo capitolo del dieselgate che ha investito il gruppo Volkswagen del quale Audi fa parte.
Rupert Stadler aveva già ricevuto un avviso a maggio (come vi avevamo riportato) e oggi l’ufficio del Pubblico Ministero di Monaco ha fatto sapere che l’accusa è addirittura quella di frode. L’arresto è stato così giustificato per il rischio presente di un possibile occultamento di prove da parte dello stesso amministratore delegato.
È ben noto che il gruppo tedesco è sotto indagine dal 2015, quando scoppiò lo scandalo dieselgate, allargatosi poi dalla Germania agli Stati Uniti con conseguente pesantissima multa da pagare. Volkswagen Group ha deciso di pagare, prendendo atto della propria consapevolezza, un miliardo di euro secondo quanto riconosciuto dalla procura locale.
Intanto il titolo Volkswagen in borsa ha perso in poche ore l’1,6%. I guai giudiziari del gruppo si arrichiscono così di un nuovo e triste capitolo che va ben oltre lo scandalo finanziario: l’immagine dell’intero colosso tedesco subisce un altro, duro, colpo.
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