Proprio come l’Area B con le sue nuove restrizioni, anche l’Area C di Milano, nonostante sia passata un po’ in secondo piano, ha nuovi divieti introdotti per l’accesso da inizio ottobre. Questo provvedimento non ha minore incidenza sulla vita quotidiana dei cittadini, soprattutto per quel che riguarda quegli automobilisti già in possesso di un’auto ibrida.
Le restrizioni entrate in atto dal 3 ottobre per quel che concerne l’Area C di Milano risultano essere alquanto beffarde per coloro i quali guidano già una vettura ibrida ma che supera di pochissimo la soglia critica dei 100 g/km di emissioni di CO2, i quali devono a loro volta ora pagare l’accesso all’Area C (5 euro; 2 euro per i residenti dopo 40 ingressi concessi gratuitamente). Quindi questi cittadini che da tempo hanno deciso di dare il proprio contributo alla cura dell’ambiente in quale zona verranno comunque penalizzati? Il perimetro dell’Area C ricalca quello chiamato Cerchia dei Bastioni ed è controllato da 43 varchi, la tariffa per accedervi è imposta dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30. Quel che lascia più infuriare questi automobilisti è che le restrizioni applicate abbiano generato un vero e proprio paradosso, obbligando al pagamento le citycar più diffuse ed esentando le supercar.
La lista delle vetture ibride paganti all’accesso dell’Area C di Milano ha sollevato non poche, ma tutto sommato condivisibili, polemiche. Il malcontento è generato dall’escludere dalle vetture ammesse alcune tra le citycar, classificate come mild hybrid:
Per contro, saranno esentate dalla “tassa” d’ingresso cittadina molte supercar o grandi SUV come dotate di una tecnologia ibrida più evoluta :
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