Un automobilista multato per eccesso di velocità ha vinto il ricorso contro la sanzione ricevuta. La decisione del giudice di pace di Torino, datata 27 gennaio 2025, ha stabilito che l’autovelox installato a Beinasco, sulla strada Torino, non è omologato e quindi la multa è stata annullata. Oltre alla cancellazione della sanzione, il Comune dovrà farsi carico delle spese legali sostenute dal conducente.
L’autovelox in questione è installato da anni su una delle arterie principali della città ed è noto per il numero elevato di contravvenzioni emesse, con una media di oltre 300 multe al giorno. Il caso specifico riguarda una violazione registrata il 7 agosto 2024, quando un automobilista era stato sanzionato per aver superato di 22 km/h il limite consentito (72 km/h anziché 50 km/h). Tuttavia, il conducente ha contestato la multa evidenziando che il dispositivo non risulta omologato.
Il ricorso si è basato su un nodo giuridico controverso: per essere considerati validi, i dispositivi di rilevazione della velocità devono essere sia approvati sia omologati. Tuttavia, la normativa italiana non ha mai chiarito in modo univoco i criteri per l’omologazione degli autovelox dopo la loro approvazione. Di conseguenza, molti dispositivi, compreso quello di Beinasco, non sono mai stati sottoposti a tale procedura.
La giudice di pace Daniela Guerra ha accolto il ricorso dell’automobilista, annullando la sanzione con la seguente motivazione: “I procedimenti di approvazione e omologazione sono distinti tra loro in quanto hanno caratteristiche, finalità e natura diverse”. Poiché l’autovelox non risultava omologato, la multa non poteva essere ritenuta valida. Inoltre, il Comune di Beinasco, che non si è costituito in giudizio, dovrà coprire le spese legali e rimborsare il contributo unificato del ricorso.
A seguito della sentenza, l’amministrazione comunale ha ribadito la regolarità del dispositivo, sottolineando che “il tema dell’omologazione dei dispositivi di rilevazione della velocità è oggetto di un approfondito dibattito normativo e giurisprudenziale”. Secondo il Comune, attualmente non esiste un protocollo di omologazione per gli autovelox, ma solo autorizzazioni emesse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Inoltre, la recente circolare ministeriale 995 del 23 gennaio 2025 ha invitato le amministrazioni locali a difendere la validità dei dispositivi approvati, evidenziando la loro conformità agli standard di sicurezza. Per questo motivo, il Comune di Beinasco sta valutando la possibilità di intraprendere azioni giudiziarie per tutelare la legittimità dell’autovelox e delle sanzioni emesse.
La sentenza potrebbe aprire la strada a numerosi ricorsi da parte di altri automobilisti multati dallo stesso dispositivo. Se il principio stabilito dal giudice di pace venisse confermato in ulteriori giudizi, il Comune di Beinasco potrebbe trovarsi costretto a rimborsare molte delle sanzioni già pagate e a riconsiderare l’utilizzo dell’autovelox in questione.
Nel frattempo, la vicenda continua ad alimentare il dibattito sulla trasparenza e la correttezza delle sanzioni stradali in Italia.
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