Per il secondo appuntamento con la nostra rubrica Autoappasionati Café, abbiamo intervistato Andrea Levy, Presidente Milano Monza Motor Show, da qualche settimana ufficialmente spostato al 29 ottobre – 1 novembre, a causa del Coronavirus e all’impossibilità di svolgere l’evento nelle date di giugno.
Con Andrea Levy, grande appassionato di motori nonché collezionista di auto di prestigio, basta infatti cliccare sulle sue pagine social per farsi un’idea di cosa “nasconda” in garage, ha commentato ai nostri microfoni il momento che stiamo vivendo e soprattutto le speranze per il post-pandemia, a partire proprio dal Milano Motor Show con il quale il mondo dell’auto, e con lei Milano, vuole ripartire in autunno.
Fondatore del 777 Club e colui il quale per primo ha creduto nel Salone all’aperto, tanto da aver condotto, sempre da presidente, il Parco Valentino dal 2015 al 2019, Andrea Levy non vede l’ora di poter accogliere i tanti appassionati che mai come prima d’ora avranno voglia di affollare gli stand, nel rispetto delle regole, del Milano Monza, spostato, come detto, da giugno a fine ottobre.
A bordo della Jannarelly Design-1, uno degli ultimi acquisti dell’imprenditore torinese, tra cui va annoverata la Dallara Stradale che Levy ama portare nei circuiti italiani, da buon pistaiolo (corre in pista sia con la Dallara sia con la Radical), Andrea Levy risponde con entusiasmo alle nostre domande.
Che ricordo ha Andrea Levy delle 5 edizioni di Parco Valentino? “Sì tantissime emozioni. Del 2015, il primo anno, mi ricordo tutta questa gente, le famiglie che ammiravano le macchine, soprattutto le sportive. Davvero uno spettacolo vedere bambini e giovani a bocca aperta davanti agli stand.”
Guardando avanti, il Coronavirus ha toccato anche il Milano Monza Motor Show. Quali sono le aspettative? “Sì, abbiamo le nuove date ma sicuramente dovremo ancora capire come saranno gli ingressi e la logistica. Ovviamente seguiremo le regole che saranno indicate. Confermo, però, che sarà un evento molto dinamico per tutti e quattro i giorni, molto di più rispetto a Parco Valentino. Dagli stand le auto potranno spostarsi, essere messe in moto e il pubblico potrà vederle sia nel circuito dinamico sia in pista, per le vetture più sportive“
Senza svelarvi di più, l’intervista completa la trovate qui sotto, domanda, obbligata, riguarda il periodo che stiamo vivendo e, di conseguenza, cosa farà un appassionato vero come Andrea Levy quando tutto questo finirà. Ecco la sua risposta: “Mi piacerebbe tornare in pista, anche eventualmente tornare in pista. Mi piacerebbe rimettere tuta e casco e tornare a divertirsi”
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