La Guardia di Finanza di Milano avrebbe eseguito perquisizioni presso diverse sedi dell’Anas nell’ambito di un’inchiesta su presunti reati di corruzione e turbativa d’asta legati ad appalti stradali. Si ipotizza che tangenti che andrebbero dai 300.000 euro ai 400.000 euro, cifre che sarebbero state pagate per pilotare l’assegnazione di lavori dal valore di circa 400 milioni di euro. Tra le società coinvolte emergerebbe il Consorzio stabile SIS, mentre nove persone, tra cui dipendenti Anas, sarebbero indagate.
La Guardia di Finanza di Milano avrebbe condotto una serie di perquisizioni presso le sedi dell’Anas a Roma, Torino e Milano, nell’ambito di un’indagine avviata dalla Procura di Milano. Le indagini riguarderebbero presunti reati di corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreti d’ufficio. L’obiettivo delle operazioni sarebbe stato quello di acquisire documenti utili per far luce su un possibile sistema di corruzione legato agli appalti stradali.
Secondo gli inquirenti, alcuni appalti per la costruzione di strade in Lombardia e nel Nord-Est sarebbero stati manipolati in cambio di mazzette. Si ipotizza che tangenti per un valore compreso tra i 300.000 euro e i 400.000 euro potrebbero essere state pagate per favorire l’assegnazione di lavori pubblici del valore complessivo di circa 400 milioni di euro. Le indagini non riguarderebbero solo i dipendenti di Anas, ma anche manager e società legati a questi progetti.
Al momento, ci sarebbero nove persone iscritte nel registro degli indagati, tra cui due dipendenti di Anas, parte del gruppo Ferrovie dello Stato. Le accuse nei loro confronti riguarderebbero la possibile partecipazione a un sistema volto a manipolare l’assegnazione degli appalti in cambio di tangenti. Le perquisizioni della Guardia di Finanza avrebbero coinvolto anche le sedi di alcune società sospettate di essere implicate.
Tra le società coinvolte emergerebbe il Consorzio stabile SIS, legato alla famiglia Dogliani. Questa società gestirebbe diverse concessioni autostradali nel Nord Italia, tra cui la Torino-Ivrea-Quincinetto, la bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià e il sistema delle tangenziali torinesi. Le indagini si concentrerebbero sul presunto pagamento di tangenti da parte del consorzio per ottenere appalti pubblici.
L’inchiesta sarebbe ancora in corso e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nei prossimi mesi.
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