L’Italia ha deciso di aderire all’Allenza globale per i biocarburanti. Il voto con il “sì” al G20 è stato imbucato dall’Italia dando il proprio contributo in maniera tangibile per promuovere la transizione energetica. Ma che cos’è l’Allenza globale per i biocarburanti di cui fa parte l’Italia? Scopriamolo insieme.
Novità importante per l’Italia e la sua mobilità del futuro. Il nostro Paese ha deciso di entrare a far parte dell’Alleanza globale per i biocarburanti. L’adesione dell’Italia è mirata a dare un contributo tangibile alla transizione energetica recitando un ruolo da protagonista e ribadendo la particolare propensione all’utilizzo di biocarburanti come tecnologia avanzata per la decarbonizzazione del settore dei trasporti. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non ha mai nascosto di nutrire forte interesse nello sviluppo ed utilizzo dei biocarburanti, tant’è che ha spinto l’Unione Europea a considerarli come un elemento primario. Quindi il lancio dell’Alleanza Globale per i biocarburanti nell’ultimo G20 coincide con la partecipazione attiva italiana assieme a quella del primo ministro indiano Shri Narendra Modi ed ad altri leader di nazioni come Singapore, Bangladesh, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Mauritius ed Emirati Arabi Uniti. L’Allenza globale per i biocarburanti mira a favorire la diffusione dei biocarburanti e la transizione energetica a livello mondiale, accelerando l’adozione globale attraverso lo sviluppo di tecnologie avanzate, l’intensificazione dell’utilizzo di biocarburanti sostenibili e la definizione di standard e certificazioni.
“Il nostro Paese è stato tra i principali promotori dell’Alleanza e lo Stato più avanzato in Europa nello sviluppo di questo innovativo settore. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi ambientali in tema di mobilità, dobbiamo prevedere un percorso ambizioso e pragmatico, che tenga conto dei principi di neutralità ambientale e di flessibilità nei tempi di attuazione delle misure. L’Alleanza Globale per i biocarburanti rappresenta una piattaforma su scala sovranazionale per intensificare la collaborazione fra produttori, consumatori e Paesi interessati a promuovere lo sviluppo di una tecnologia innovativa, che può offrire grandi opportunità nel settore dell’Automotive, senza smembrare quella produzione di motori endotermici, con importanti ricadute economiche e sociali. Questo è ciò che abbiamo sostenuto dall’inizio in Europa e per cui continueremo a lottare ancor più oggi”.
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