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Alfa Romeo Giulietta: è il momento della pensione

Tempo di lettura: 3 minuti

Se crossover e SUV sono da anni in cima alle preferenze dei clienti, tanto in Italia quanto nel resto d’Europa, alcune tipologie di auto si stanno allontanando sempre più dai loro gusti: si veda il caso delle berline 5 porte con dimensioni compatte, note in gergo come segmento C, che soffrono la rivalità dei modelli con la seduta alta e iniziano ad essere a rischio “taglio”, soprattutto dalle case con meno tradizione in questa fascia di mercato. E così, alcune 5 porte vanno in “pensione” senza essere sostituite: l’Alfa Romeo Giulietta è fra queste.

Spazio al crossover

La Giulietta uscirà di produzione fra pochi giorni e non lascerà spazio ad un’erede, dopo che l’Alfa Romeo ha cambiato strategia per il segmento C: la casa milanese non intende abbandonare questa importante fascia di mercato, fra le principali in Europa per numero di nuove immatricolazioni, ma vuole andare in contro ai gusti dei clienti e dunque non offrirà più una berlina 5 porte, ma lancerà al suo posto il crossover Alfa Romeo Tonale, che dovrebbe esordire nell’autunno 2021 ed essere sul mercato ad inizio 2022.

Il dinamico posteriore della Giulietta, con il logo della casa in evidenza

Alfa Romeo Giulietta: un nome dalla lunga tradizione

E così, a pochi giorni dal “pensionamento”, ripercorriamo la storia di questo modello, che porta il nome di altre due mitiche automobili del marchio milanese: Alfa Romeo aveva utilizzato il nome Giulietta per una berlina degli Anni 50, venduta fra il 1955 e il 1960, e una degli Anni 70, sul mercato fra il 1977 e il 1985. In entrambi i casi, però, si trattava di berline 4 porte di dimensioni medie.

All’insegna del dinamismo

La terza generazione dell’Alfa Romeo Giulietta prese il posto della 147 e fu svelata alla fine del 2009, quando il segmento C si stava ampliando: nel 2011 debuttò la prima generazione della BMW Serie 1 e l’anno dopo esordì la terza serie della Mercedes Classe A, la prima con carrozzeria berlina 5 porte (in precedenza era una piccola monovolume). La Giulietta si distinse fin da subito per il look dinamico e sportiveggiante, firmato dal Centro Stile dell’Alfa Romeo (diretto dall’italiano Lorenzo Ramaciotti).

La plancia dell’Alfa Romeo Giulietta

Una piccola 8C Competizione

L’ispirazione stilistica arrivò dalla supercar Alfa Romeo 8C Competizione, alla quale il Centro Stile si ispirò per i fari ai lati del frontale e sviluppati verticalmente, la mascherina prominente e la bombatura al centro del cofano. La fiancata è un riuscito mix di eleganza e sportività, grazie ai vetri laterali che salgono verso il montante posteriore e alla maniglia posteriore integrata nella cornice dei finestrini, mentre il posteriore si caratterizza per il lunotto inclinato, i fari orizzontali e lo spoilerino nel portellone.

La presentazione avviene al Salone di Ginevra 2010 e per la produzione viene scelto lo stabilimento di Cassino, dove oggi nascono le uniche Alfa rimaste in gamma: Giulia e Stelvio.

La Giulietta si fa apprezzare fra le curve

La plancia riflette il dinamismo della carrozzeria ed è accattivante, grazie ai due strumenti rotondi nel cruscotto e al fascione centrale nella plancia, vagamente ispirato a quello di alcune auto da corsa del passato. A livello tecnico, la Giulietta ha il pianale a trazione anteriore condiviso con le altre compatte del Gruppo Fiat, le Fiat Bravo e Lancia Delta, ma ottimizzato per offrire un maggiore piacere di guida (qui la nostra ultima prova su strada), e motori 4 cilindri; si tratta dei benzina 1.4 da 120 CV, 170 CV e 1.8 da 235 CV e i gasolio, 2 litri, da 105 CV, 120 CV (arrivato pochi mesi dopo il lancio) e 170 CV. Il 1.4 da 170 CV fu l’unico motore offerto con il cambio robotizzato TCT a 7 marce.

Nessun restyling, ma piccole novità

Nel corso della sua “carriera”, la Giulietta non ha ricevuto un vero e proprio restyling, come avviene per tante auto della concorrenza, ma “soltanto” due lievi aggiornamenti: il primo, del 2013, ha portato con sé modifiche alla mascherina, ai fendinebbia e alla plancia, dove si poteva avere il sistema multimediale con schermo di 5” o 6,5” nella fascia centrale della plancia. Inoltre, debuttò l’evoluzione dei motori Diesel 2.0. Il secondo aggiornamento, del 2016, è concentrato nella mascherina, che perse i listelli e la cornice cromata.

Il frontale, aggiornato, della Giulietta del 2016

Dopo una carriera di tutto rispetto e buoni risultati sul mercato, è arrivato il momento della pensione anche per lei.

Paolo Fina

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Paolo Fina

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