Tecnica

Alfa Romeo Giulia: tutte le soluzioni tecniche che hanno fatto scuola

Tempo di lettura: 6 minuti

Sono passati ormai 6 anni da quando è stata presentata alla stampa internazionale l’Alfa Romeo Giulia: un evento speciale in una giornata speciale per il marchio Alfa Romeo che compiva nel 2015, 105 anni di vita, un anniversario straordinario condiviso con un ristrettissimo numero di Case automobilistiche, che il compianto Sergio Marchionne ha voluto festeggiare nel migliore dei modi.

Gli “Skunks”, ovvero i team migliori di design e progettazione, hanno avuto un solo obiettivo: creare l’Alfa Romeo del futuro rispettando quel patrimonio nato dal lavoro e dall’orgoglio delle migliaia di persone – tecnici, operai, dirigenti – che nel tempo si sono avvicendati nelle fabbriche, negli uffici e sui circuiti.

Le cinque regole della perfezione automobilistica

Sono cinque gli elementi che hanno reso Alfa Romeo uno dei più desiderabili marchi automobilistici del mondo: design distintamente italiano, motori all’avanguardia e innovativi, perfetta distribuzione dei pesi (50/50), soluzioni tecniche uniche, e ottimo rapporto peso/potenza. Questi gli ingredienti indispensabili per creare un’Alfa Romeo.
Noi oggi vogliamo concentrarci su quelle soluzioni che sono state e sono l’avanguardia nel settore delle vetture sportive ancora oggi.

In particolare, le proporzioni sono basate sull’architettura tecnica dell’intera vettura: per Alfa Romeo i punti di riferimento sono l’equilibrio dei pesi (50/50) e la trazione posteriore. Per bilanciare al meglio le masse, il motore e la meccanica devono collocarsi tra i due assi. Da qui la scelta per Giulia di disegnare sbalzi molto ridotti, un lungo cofano e lunghi parafanghi anteriori, un abitacolo arretrato, “appoggiato” sulle ruote di trazione, e parafanghi posteriori muscolosi che segnalano visivamente il punto dove la potenza viene scaricata a terra. Tutto questo si traduce in un passo estremamente generoso – il più lungo della categoria – contenuto in una carrozzeria tra le più compatte.

È un tratto che si rivela decisivo per il piacere di guida Alfa Romeo, raggiunto lavorando sia sul layout della vettura sia collocando in una posizione il più possibile centrale tutti gli elementi di maggior peso.

Sospensioni e frenante evoluto, Torque vectoring e Active Aero Splitter

Oltre alla distribuzione dei pesi, per un assetto ottimale sono essenziali le sospensioni. In particolare, sull’asse posteriore si è scelta una soluzione multilink che assicura contemporaneamente prestazioni, piacere di guida e comfort. Per l’avantreno, invece, è stata sviluppata una nuova sospensione quadrilatero a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale, che ottimizza l’effetto filtrante e consente di sterzare in modo rapido e preciso.

Sono presenti altre esclusive soluzioni tecniche, tra le quali la tecnologia Torque Vectoring che, grazie alla sua doppia frizione, consente al differenziale posteriore di controllare separatamente la coppia per ciascuna ruota. In questo modo, la trasmissione della potenza a terra migliora anche in situazioni di bassa aderenza. Ciò permette di condurre l’auto in modo sicuro e sempre molto divertente, senza mai ricorrere a interventi invasivi da parte del controllo di stabilità.

Sulla nuova vettura Alfa Romeo debutta anche l’Integrated Brake System – l’innovativo sistema elettromeccanico che combina il controllo di stabilità con il tradizionale servofreno – che garantisce una risposta istantanea del freno, e quindi una distanza di arresto record, oltre a consentire un’importante ottimizzazione dei pesi.
Insieme a un ottimo Cx, a un perfetto bilanciamento delle forze in curva e un comportamento dinamico deportante, il nuovo modello si caratterizza per l’Active Aero Splitter, il sistema frontale che gestisce in modo attivo la deportanza assicurando così maggiori prestazioni e aderenza, anche a velocità sostenute.

Un’auto sola, anime differenti e materiali speciali

Senza dimenticare che la nuova Alfa Romeo Giulia propone il rinnovato selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico del veicolo in base alle scelte del guidatore: Dynamic, Natural, Advanced Efficient (modalità di risparmio energetico) e Racing (sulle versioni ad alte prestazioni Quadrifoglio e GTA o GTAm).

Per raggiungere l’eccellente rapporto peso/potenza, inferiore a 3, la nuova Giulia ricorre ad ampio impiego di materiali ultra-leggeri per tutte le parti del veicolo. Ad esempio, la fibra di carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano e il tetto o l’alluminio per motore, freni, sospensioni (inclusi duomi anteriori e telai anteriori e posteriori) e molti componenti di carrozzeria quali porte e parafanghi. Inoltre, la traversa posteriore è realizzata con composito di alluminio e materiale plastico.
Al fine di ridurre la massa totale, si è intervenuto anche sul sistema frenante, con elementi di alluminio e dischi carbo-ceramici, e sui sedili, caratterizzati da una struttura in fibra di carbonio. Nonostante l’ottimizzazione dei pesi, la vettura vanta la migliore rigidezza torsionale della categoria garantendo così: qualità nel tempo, comfort acustico e handling anche in caso di sollecitazioni estreme.

Alfa Romeo: la tradizione del 6 cilindri

Se si parla di cultura del 6 cilindri, Alfa Romeo ha molto da dire, avendo scritto pagine di storia dell’auto in abbinamento a quello che è considerato il “frazionamento” più nobile, oltre che una delle soluzioni più utilizzate dai marchi più prestigiosi.
Non occorre scomodare le Formula 1 attuali per sottolineare come “6 cilindri” sia da sempre sinonimo di raffinatezza e prestazioni e non è un caso che nella storia Alfa Romeo questi motori siano ricorrenti e abbiano rappresentano il massimo livello della tecnica motoristica delle rispettive epoche.

Sotto il cofano di queste vetture è ospitato un propulsore eccezionale, ispirato alle tecnologie e alle competenze tecniche Ferrari. Il 2.9 V6 Bi-Turbo a benzina, totalmente in alluminio, è diventato il nuovo punto di riferimento motoristico del marchio, esattamente come 40 anni fa lo il mitico V6 “Busso” (dal nome del tecnico responsabile del progetto) aveva fatto epoca.
Con quel motore l’”Alfa6” aveva segnato il ritorno del marchio nel settore delle berline prestazionali di prestigio e stabilito nuovi parametri in fatto di carattere, prestazioni e sonorità. La realizzazione dell’innovativo V6 “Busso” nel 1979 ha rivoluzionato i canoni del 6 cilindri Alfa, anticipando i concetti di leggerezza, compattezza e prestazioni che hanno poi portato all’attuale livello di eccellenza dei propulsori Quadrifoglio.

Per la versione Quadrifoglio, si è deciso di realizzare un propulsore unico per tecnologia e performance, che diventa il nuovo punto di riferimento del marchio. I 510 CV (530 su GTA e GTAm) di potenza a 6.500 giri/min, la coppia massima di 600 Nm disponibile in un ampio arco di utilizzazione (tra i 2.500 e i 5.000 giri/min) e la possibilità di “spegnere” tre cilindri, per migliorare l’efficienza riducendo consumi ed emissioni, ci raccontano già qualcosa di significativo su questo 6 cilindri.

Non a caso se oggi un 6 cilindri è abbinato al Quadrifoglio, poiché fu proprio la stessa soluzione che permise alla Alfa Romeo RL di vincere per la prima volta la Targa Florio del 1923 e la successiva famiglia 6C ha equipaggiato le più celebri Alfa Romeo dalla belle epoque fino al dopoguerra.

Trazione integrale Q4: una garanzia

La Giulia Veloce prima e lo Stelvio poi hanno portato al debutto l’innovativo sistema di trazione integrale con tecnologia Q4 Alfa Romeo, progettato per gestire la trazione del veicolo in tempo reale, al fine di garantire il massimo livello in termini di prestazioni, efficienza e sicurezza. Il sistema Q4 Alfa Romeo assicura quindi tutti i vantaggi della trazione integrale – in termini di stabilità, trazione e sicurezza – e, allo stesso tempo, garantisce consumi ridotti, reattività e tutto il piacere di guida di un’auto a trazione posteriore.

L’innovativo sistema di trazione integrale Q4, disponibile a richiesta su Giulia e Stelvio, permette di vivere sensazioni di guida uniche, garantendo prestazioni, piacere di guida e sicurezza in tutte le condizioni atmosferiche. Il sistema Q4 Alfa Romeo monitora in tempo reale il livello di aderenza del fondo stradale, ed interviene automaticamente ripartendo la coppia tra l’assale posteriore e quello anteriore, assicurando così la massima trazione disponibile. Tutto in pochi millisecondi.

La vettura si “adatta” istantaneamente alle condizioni della strada, garantendo al guidatore comfort, controllo e sicurezza ai vertici della categoria. Non esistono condizioni sfavorevoli, il piacere di guida Alfa Romeo è garantito in ogni condizione. 
Alcune versioni di Giulia e praticamente quasi tutti gli Stelvio permettono di optare per il sistema Q4 che combina la reattività della tradizionale trazione posteriore Alfa Romeo con la sicurezza che solo una trazione integrale può garantire in situazioni critiche, senza aumentare in modo sensibile consumi.

Grazie alla tecnologia on-demand allo stato dell’arte del sistema di trazione integrale Q4 Alfa Romeo, questo sistema AWD assicura la trazione persino sui fondi più scivolosi senza compromettere l’economia dei consumi.
Il sistema lascia passive le ruote anteriori (cioè scollegate al cambio), quando la trazione al suolo è elevata, ad esempio su asfalto asciutto. L’asse anteriore però può intervenire istantaneamente e con intelligenza in 150 millisecondi quando è necessario per assicurare la trazione.
L’architettura del sistema si basa su una frizione multidisco in umido a controllo elettronico, installata in una scatola di rinvio sul cambio e collegata all’assale anteriore mediante un semiasse. La coppia all’avantreno è fornita in maniera più o meno graduale grazie all’ausilio di questa frizione disposta vicino al cambio.
In caso di perdita di aderenza dovuta ad un’eccessiva velocità in curva, accelerazioni repentine o grip molto ridotto sull’assale posteriore, il sistema adegua alle diverse condizioni l’erogazione della potenza. Il sistema è in grado di concentrare fino al 100% della trazione sulle ruote posteriori (frizione completamente aperta), se necessario, ma riesce anche a operare fino una ripartizione 50-50 tra gli assali (frizione completamente chiusa).

Il sistema a trazione integrale opera per la maggior parte del tempo con una configurazione spiccatamente arretrata. In condizioni normali fino a 80km/h, funziona con una ripartizione in costante adeguamento, con circa il 70% della trazione concentrata sull’assale posteriore. La coppia erogata sull’assale anteriore scende quindi fino al 10% a 130 km/h per ridursi quasi a zero man mano che la velocità della vettura aumenta.
Quindi se serve maggior grip, come a basse velocità, il comportamento della vettura cerca di esser il più neutro possibile, e l’asse anteriore “spinge” la vettura fuori d’impaccio.
Se ci troviamo ad alte velocità, si suppone che il grip sia elevato e la trazione va a solo al posteriore per diminuire i consumi ed aumentare la reattività.

Alfa Romeo, così come Maserati, hanno sviluppato un proprio sofisticato algoritmo che elaborando in tempo reale un’enorme quantità di parametri del veicolo come slittamento delle ruote, angolo di sterzata e di imbardata, accelerazione, velocità, azione frenante, ESP, fa variare lo stato dell’attuatore della frizione ogni 150ms far raggiungere alle ruote il grip adeguato allo stile di guida e alle condizioni del fondo stradale.

Redazione Autoappassionati.it

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