Prove su strada

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio 2020: prova su strada, motore, prestazioni e prezzi

Tempo di lettura: 7 minuti

Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è fresca di novità grazie al recente MY20, un restyling la cui parola chiave, semplicemente, ruota attorno alla tecnologia più che alle prestazioni, già degne di nota. Infatti, senza volervi svelare troppo, all’interno dell’abitacolo arriva il display touchscreen e non mancano tutti i dispositivi di ausilio alla guida, comuni a tutte le vetture di questo segmento.

Con l’arrivo sul mercato nel 2016, l’Alfa Romeo Giulia ha segnato un importante capitolo nella storia del Marchio, con una vettura che si è fatta aspettare per anni dagli appassionati del Biscione. Non al passo con i tempi, però, il livello di tecnologia del primo modello che, con l’aggiornamento, cambia completamente e introduce una serie di funzioni indispensabili per un’auto di questo calibro, senza per questo pregiudicare, anzi, il carattere che ha reso la Giulia il punto di riferimento nel suo segmento. Stiamo comunque di sua maestà la Quadrifoglio e, parlando della dinamica di guida, il telaio è stato qui ancor più ottimizzato.

Noi abbiamo provato la Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020, spinta dal potente 2.9 V6 che eroga 510 CV di potenza. Quanto cambierà rispetto alla scorsa generazione? Le aspettative sono altissime, vediamo se anche questa Giulia Quadrifoglio MY2020 riuscirà ad emozionarci!

Esterni ed interni: la tecnologia aggiunge quello che mancava

Difficile non riconoscere una bellezza italiana. Con la Giulia Quadrifoglio è amore a prima vista, specie se in veste sportiva, con prese d’aria ed elementi in carbonio distribuiti sull’interna carrozzeria. Le linee sono morbide e sinuose, quasi a sottolineare che non bisogna esagerare con nervature e spigoli taglienti per dimostrare sportività. I muscoli non mancano: le prese d’aria, le minigonne maggiorate ed i paraurti specifici sono chiari simboli che fanno intendere grinta prima di tutto.

Alcuni piccoli particolari estetici impreziosiscono il design conferendo un carattere elegante e sofisticato. Un esempio è la precisa linea orizzontale creata dagli elementi in carbonio che partono all’anteriore dall’Active Aero Splitter (deflettore che modifica il suo angolo per aumentare la deportanza) si prolungano sulla minigonna laterale per riapparire al posteriore con un listello ben integrato nel paraurti. Il lato B esprime tutta la cattiveria di una vera Quadrifoglio: il piccolo spoiler in carbonio si abbina perfettamente all’enorme estrattore, che integra i quattro terminali di scarico, vero marchio di fabbrica delle più sportive (e moderne) Alfa Romeo.

Nella vista laterale, spiccano i cerchi in lega da 19 pollici bruniti, al di sotto dei quali è ben visibile l’impianto frenante con dischi freno carboceramici e pinze nere Brembo a 6 pistoncini all’anteriore, 4 pistoncini al posteriore. Le prese d’aria sono “vere”, non solo elementi estetici ininfluenti sulla dinamica di guida. Infine, come non citare il colore della carrozzeria Ocra GT Junior, uno dei nuovi colori Oldtimer, molto elegante specialmente di sera, utile a non farvi passare inosservati.

All’interno la qualità percepita è molto alta, complice l’utilizzo di materiali premium come Alcantara e carbonio. L’accostamento di pannelli differenti è molto ben curato e gli assemblaggi sono di qualità. Tutti i comandi sono ben raggiungibili sia dal conducente sia dal passeggero. Il volante è stato aggiornato, vanta un design leggermente differente con uno spazio dedicato ai controlli per gli ADAS, di cui parleremo tra poco, e mantiene il caratteristico, e sportivissimo, pulsante di avviamento sotto la razza sinistra. Piccola sbavatura per i comandi del climatizzatore e per le plastiche laterali del tunnel centrale, semplici particolari che avrebbero reso l’abitacolo perfetto sotto ogni punto di vista.

Le dimensioni non variano rispetto al modello precedente. La berlina vanta una lunghezza di 4,64 m, un’altezza di 1,43 m ed una larghezza di 1,87 m (2,02 m con specchietti aperti). Il passo di 282 cm favorisce una guida sportiva, senza compromettere lo spazio all’interno dell’abitacolo. Per quanto riguarda l’abitabilità si viaggia molto comodi in quattro, il quinto passeggero soffrirà il poco spazio per i piedi a causa del tunnel della trasmissione. Con una capacità di carico di 480 l, la Giulia MY2020 fa meglio di molte avversarie nella categoria.

Veniamo a ciò che è davvero cambiato su Giulia MY20, anche in versione Quadrifoglio: il suo abitacolo. Dalla presentazione del 2016, la critica più comune accusava la Giulia di non essere al passo con i tempi (e le concorrenti tedesche) in termini di tecnologia, ecco perché i tecnici del Biscione hanno apportato delle modifiche importanti su questo fronte, a partire dall’aggiornamento del sistema di bordo. Tutto ruota attorno al nuovo display Multitouch da 8,8 pollici che ora può essere comandato a sfioramento e non più solamente con il rotore (rotary knob) posizionato sul tunnel centrale. La schermata principale si divide in widget, ovvero dei menù che ricordano molto la grafica di uno smartphone. Il conducente può gestire la loro posizione in funzione delle proprie esigenze. Presenti all’appello i protocolli Apple CarPlay e Android Auto, anche se il loro utilizzo obbliga il collegamento con il dispositivo attraverso il cavo USB, mentre di tipo wireless è la ricarica per il telefono, ormai un must. L’unica nota negativa rimane la retrocamera, penalizzata da una scarsa qualità dell’immagine e da una rappresentazione sul display centrale troppo poco dimensionata.

Novità anche per il capitolo ADAS. Ovviamente non possono mancare il cruise control adattivo ed il Lane Keeping Assist. Ci sono anche l’Active Blind Spot Assist, il riconoscimento dei segnali stradali ed il rilevamento della stanchezza del conducente. Il Traffic Jam Assist e l’Highway Assist, infine, permettono una guida autonoma di livello 2 (il conducente è chiamato ad intervenire in caso di emergenza e non può togliere le mani dal volante o distrarsi durante la guida) mantenendo l’auto in colonna in città o in autostrada. Questo sistema non è mai troppo invasivo, specie in autostrada, e calibra con impercettibili movimenti dello sterzo la traiettoria ideale per affrontare i curvoni in totale comfort.

Alla guida della Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020 da 510 CV: elogio al piacere di guida con una berlina Dottor Jekyll e Mr. Hyde

Salire a bordo di una vettura di questo calibro fa sempre il suo effetto. La posizione di guida è tarata per garantire una guida sportiva, caratterizzata da una seduta non lontana dall’asfalto, una posizione della pedaliera che permette di distendere quasi completamente le gambe ed un volante pressoché verticale. I sedili sono regolabili elettricamente e permettono un settaggio molto preciso, con la possibilità di modificare l’angolazione dei fianchetti in modo da risultare notevolmente contenitivi nelle curve più impegnative ma allo stesso tempo confortevoli per lunghi viaggi. A richiesta si possono scegliere anche i sedili sportivi con guscio in carbonio by Sparco.

Impossibile non notare la trama del carbonio che si riflette nella parte alta del cofano, come ad indicarci che lì sotto c’è una creatura pronta a sprigionare tutta la sua rabbia. I numeri sulla carta sono da capogiro: il propulsore 2.9 V6 Bi-Turbo è in grado di sviluppare la bellezza di 510 CV e 600 Nm di coppia massima a 2.500 giri/min. La vettura accelera da 0-100 km/h in 3,9 sec per raggiungere una velocità massima di 307 km/h, valori vicini a quelli di una vera supercar.

Anche la frenata registra un dato incredibile: da 100-0 km/h in soli 32 metri. Il cambio automatico ZF a otto rapporti è manovrabile attraverso i preziosi paddle in alluminio solidali con il piantone, e permette cambiate fulminee in soli 150 millisecondi. Ma non sono i numeri a rendere unica questa Giulia Quadrifoglio, quanto il vero feeling che trasmette al conducente, regalandogli momenti di libidine pura.

Andiamo con ordine, partendo dal comportamento in città. Quando si deve far silenzio, l’anima ribelle della berlina del Biscione rimane in un “angolino” lasciando spazio al relax. All’interno dell’abitacolo infatti si viaggia sorprendentemente in grande comodità, grazie a sospensioni che assecondano bene tutte le asperità dell’asfalto e all’ottimo livello di insonorizzazione dell’abitacolo. Per sconfiggere lo stress da traffico, potrete lasciarvi sollevare dalle preziose note dell’impianto audio Hi-Fi Harman/Kardon con 14 altoparlanti.

Attraverso il selettore delle modalità di guida DNA, si può optare tra quattro diversi livelli, selezionabili con il rotary sul tunnel centrale. Il primo, Advanced Efficiency rende la vettura più docile nei movimenti e permette minori consumi di carburante. Le modalità Normal e Dynamic permettono una guida più scattante, sempre gestita dai controlli di trazione, ma mantengono un tono signorile, con uno scarico che si fa sentire solo sopra i 3800 giri. Mantenendo ruotato il rotary in senso orario si attiva la modalità Race: da qui si aprono le danze, nel vero senso della parola. Il controllo della vettura viene affidato completamente al conducente, non ci sono controlli di trazione e stabilità; i 510 CV che spingono sul solo asse posteriore ed un avantreno letteralmente incollato all’asfalto rendono la guida molto divertente ma piuttosto impegnativa. Curva dopo curva si deve fare i conti con un presuntuoso sovrasterzo di potenza che permette un’esperienza di guida analogica e diretta, difficile da trovare nelle vetture moderne. Se non siete esperti, però, attenzione a non prendere troppa confidenza, perché basta un attimo per ritrovarsi in situazioni difficili da gestire. Ciononostante, la modalità di guida Race è l’unica a permettere un’apertura totale delle valvole di scarico che crea un sound firmato Akrapovič difficile da dimenticare.

La dinamica di guida è qualcosa di sorprendente. Primo tra tutti lo sterzo, punto di riferimento indiscusso per la categoria. Il feedback che trasferisce al guidatore è sorprendente, con un controllo millimetrico della traiettoria. L’assetto risulta rigido e le sospensioni attive Alfa Active Suspension, gestite dallo Chassis Domain Control, conferiscono un comportamento agile e sincero. L’impressione è che la Giulia Quadrifoglio sia più leggera dei 1620 kg registrati sulla carta. Infine, i dischi freno carboceramici rendono l’impianto infaticabile anche quando si mette a dura prova la vettura. Nonostante questi siano ottimizzati per un utilizzo stradale, è bene sapere che il materiale ceramico che li compone deve entrare in temperatura per assicurare le massime performance in frenata e questo può generare qualche insicurezza nelle prime fasi di guida, quando l’impianto risulta ancora freddo.

Ultimo capitolo riguarda i consumi. L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020 dichiara un dato di 9,1 l/100km nel ciclo combinato. Noi abbiamo percorso circa 2000 km e abbiamo registrato valori non distanti da quelli promessi, fatta eccezione per l’ambiente urbano. La grande efficienza del motore è testimoniata dal sistema di disattivazione di tre cilindri che, nella modalità Advanced Efficiency, permette di consumare meno carburante.

Ecco il 2.9 V6 Bi-Turbo della bellezza di 510 CV e 600 Nm

Prezzo e concorrenti

L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio MY2020 parte da un prezzo di 91.000 euro. Con optional come i dischi in carboceramica, il tetto in carbonio e lo scarico in titanio Akrapovič il prezzo sale a quota 110.000 euro.

Le concorrenti dirette della berlina del Biscione sono la nuova BMW M3, che nella versione Competition (non a caso) è equipaggiata da propulsore 6 cilindri 3,0 litri anch’esso da 510 CV, la Mercedes C63 S AMG e Audi RS4, anche se offerta solo in versione Avant.

Andrea Genre

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Andrea Genre

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