La Casa del Biscione ha celebrato i suoi primi 110 anni di vita portando al museo di Arese il primissimo esemplare (000 di 500) della Alfa Romeo Giulia GTAm, la versione estrema street legal della berlina media. Proposta in due versioni, GTA e GTAm, viene proposta al prezzo, rispettivamente, di 175.000 euro e 180.000 euro per un numero complessivo di 500 unità.
La base di partenza, come per tutte le versioni di Giulia in realtà, è la Quadrifoglio. Di conseguenza si parte dal motore, il 2.9 V6 biturbo di derivazione Ferrari, che eroga una potenza massima di 540 cavalli, 30 in più rispetto alla “Q”, ottenuti con opportune modifiche al propulsore.
Se l’aumento di cavalli non fa gridare al miracolo, bisogna ricordare, come recita il nome GTA, cioè Gran Turismo Alleggerita, che la ricetta dei tecnici di Alfa Romeo prevede sì più potenza, ma soprattutto meno peso. Se, infatti, i 30 CV in più non sono così tanti, l’adozione estesa di materiali ultraleggeri sulle GTA ha permesso una riduzione di peso di circa 100 kg, arrivando a 1.520 chilogrammi totali e permettendole di vantare il miglior rapporto peso/potenza della categoria, pari a 2,82 chili per cavallo.
Oltre al peso, nel nostro video si nota come l’aerodinamica sia il secondo aspetto maggiormente curato. Il muso propone un paraurti molto più cattivo, interamente realizzato in fibra di carbonio, anche nelle parti verniciate e uno splitter ulteriore dedicato alla GTAm regolabile, che si uniscono alle soluzioni già adottate sulla Giulia Q, come l’Active Aero Splitter.
Non cambiano i due fari con LED diurno e Xeno, ma non appena ci si sposta sul fianco della GTAm, si notano l’allargamento delle carreggiate pari a 5 cm totali, che aumentano l’impronta a terra della vettura. I grossi passaruota, con carbonio a vista su quelli posteriori, inglobano i cerchi in lega da 20 pollici con chiusura monodado. Di serie poi ci sono i dischi dei freni in carboceramica con pinze Brembo dorate e un nuovo set di molle e ammortizzatori, che garantiscono un miglioramento delle performance, mantenendo però l’auto sfruttabile anche nell’uso quotidiano. Già perché la Giulia GTAm è una “street legal”, una vettura da pista omologata per circolare su strada e quella base minima di versatilità (se così la vogliamo chiamare) va garantita.
Vicino al passaruota anteriore troviamo, invece, gli sticker con uno strato di vernice che riportano i loghi di Quadrifoglio e di Autodelta, lo storico preparatore non ufficiale di Alfa Romeo. Per risparmiare ulteriore peso, i finestrini posteriori e il lunotto della GTAm sono in Lexan, una resina della famiglia dei policarbonati utilizzata sulle auto da corsa o su vetture estremamente sportive, come la Ferrari F40 o la più recente F8 Tributo.
Si confermano i flap laterali sopra le minigonne, che avevamo già visto sulle versioni Alfa Romeo Racing di Giulia e Stelvio, ma la vera chicca, sempre curata da Sauber, è l’alettone posteriore in fibra di carbonio regolabile, pensato per garantire un migliore bilanciamento e maggiore carico aerodinamico ad alte velocità.
Rimanendo sul lato B della Giulia GTAm, troviamo i fari posteriori con trattamento trasparente, un accessorio opzionale fornito da Mopar su Giulia e Stelvio “normali”. Sotto il paraurti posteriore, sempre in fibra di carbonio, c’è un bell’estrattore che abbraccia il doppio scarico centrale Akrapovic in titanio e carbonio per i codini.
All’interno della vettura regna l’Alcantara, che riveste in parte anche i sedili Sabelt con struttura monoscocca in carbonio. Le bellissime sedute anteriori, corredate da logo GTAm e cinture a cinque punti, sono le uniche presenti, poiché la GTAm è una due posti secchi. Nonostante, infatti, siano presenti le porte posteriori, dietro si trovano unicamente la roll cage e gli alloggiamenti per casco ed estintore.
Una volta seduti non ci sono moltissime differenze rispetto a una Quadrifoglio. Confermato il cambio ZF a 8 rapporti con paddle in alluminio, mentre debutta il cruscotto in Alcantara, che diminuisce i riflessi sul parabrezza e porta con sé meno peso, insieme ai diversi inserti in fibra di carbonio, anche per il tunnel centrale. Un dettaglio che fa capire l’anima corsaiola di questa GTAm è la “fettuccia” in tessuto, che permette di aprire la portiera dall’interno, eliminando la classica maniglia.
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