Prima Milano, poi Junior: la telenovela sul nome del B-SUV di Alfa Romeo la conosciamo bene. Dalla linea protezionistica del Governo italiano sulla provenienza della piccola Alfa, prodotta in Polonia ma con nome spiccatamente italiano, alla decisione della Casa di Arese di cambiare in corsa il nome in Junior. A tre mesi dal caso-Milano, la nuova Ford Capri riapre le dispute riguardanti i nomi “italianeggianti” delle automobili straniere, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa in questo articolo. Nonostante non sia direttamente interpellata, Alfa Romeo entra nella discussione e lo fa con grande ironia, pubblicando sui suoi canali social ufficiali una foto eloquente, dando un consiglio ai “cari amici americani”.
Nella giornata di ieri, mercoledì 10 luglio, Ford ha presentato un inedito SUV-coupé elettrico, realizzato sul pianale della Explorer EV. Questo Sport Utility ha fatto discutere per il suo nome: Capri. Ford ha infatti deciso di riprendere il nome della sua storica coupé, prodotta in oltre 1.9 milioni di esemplari tra il 1969 e il 1986 diventando la coupé popolare e democratica rappresentando, sostanzialmente, quello che la Mustang è stata per Ford in America. Sulla scelta dell’Ovale Blu di chiamare un grande SUV-coupé a zero emissioni come uno dei suoi modelli più apprezzati a livello europeo non staremo a disquisire, né tantomeno sulle caratteristiche della nuova Capri (se volete approfondire, qui trovate il nostro articolo dedicato alla nuova Ford Capri).
Già nei giorni antecedenti alla presentazione, quando mancava solo l’ufficialità alla scelta della rinascita del nome Capri, la polemica sull’Italian Sounding si è riaccesa, spostando il focus da Alfa Romeo a Ford. Questo ha dato ad Alfa Romeo e ai suoi sagaci social media manager l’idea di commentare in maniera ironica e sarcastica la scelta dell’Ovale.
“Cari amici americani,
qui c’è un piccolo consiglio, se ne aveste bisogno…”
Questo è il post pubblicato su tutti i canali social del Biscione, che prende nuovamente posizione verso le discusse misure di salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Facendo un passo indietro, dopo la presentazione datata 10 aprile della nuova Milano, diversi esponenti del governo del nostro Paese, primo fra tutti il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, hanno criticato la scelta del nome Milano, giudicato non adatto per via della produzione del SUV del Biscione assegnata allo stabilimento polacco di Tychy e per le politiche contro l'”Italian Sounding“.
Queste polemiche hanno portato il CEO Alfa Romeo Jean-Philippe Imparato a prendere la decisione di sostituire il nome Milano con un più “innocuo” Junior, ormai diventato l’unico nome del B-SUV della Casa. Ora, le polemiche sono pronte a ripartire: è corretto chiamare un SUV elettrico prodotto dalla filiale europea, con sede a Colonia, in Germania, di una Casa americana, Ford, con il nome di una delle isole più belle del nostro Paese? Come abbiamo detto in precedenza, il nome Capri è già stato usato con successo da Ford tra gli anni ’60 e gli anni ’80, accompagnando un altro modello iconico dell’Ovale, la Cortina, ispirata alla Cortina d’Ampezzo che nel 1956 ospitò le Olimpiadi invernali.
Oltre alla coupé per il mercato europeo, il nome Capri è stato utilizzato altre due volte in America dal Gruppo Ford: la prima volta per la Lincoln Capri, berlina di lusso prodotta tra il 1952 e il 1958, e la seconda volta per la Mercury Capri, coupé destinata al Nord America prodotta tra il 1970 e il 1994. Il nome, quindi, sebbene sia inconfondibilmente italiano, è già legato al marchio Ford. Sarà quindi “accettabile”?
Nel dubbio, Alfa Romeo ha dato un consiglio alla Casa americana: giustificare il nome “Capri” indicando come ispirazione il piccolo villaggio di Capri, un sobborgo della città metropolitana di Cape Town, in Sud Africa. La capitale legislativa del Sud Africa ha un sobborgo noto come “Capri Village”, che al 2011 contava poco più di 3.000 abitanti. Sarà questa la scappatoia scelta da Ford per evitare problematiche sul temuto Italian Sounding?
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