Questo weekend il Gran Premio d’Inghilterra, con Ferrari e Mercedes a battersi nell’ennesima sfida sulla pista di Silverstone. Il prossimo, dal 12 al 15 luglio, spazio al Goodwood Festival of Speed, tradizionale appuntamento in terra inglese con i motori che contano.
La contea del West Sussex sarà quindi il palcoscenico ideale per il ritorno in grande stile di Alfa Romeo a Goodwood e una grande occasione per presentare anche ai numerosi appassionati inglesi, e non solo, le sue ultime novità di prodotto.
No, non siamo impazziti. Alfa Romeo a Goodwood porterà il re dei SUV, ovvero colui che detiene il record di SUV più veloce sul tremendo inferno verde. Si tratta di Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, per l’occasione in allestimento NRING, l’edizione limitata in 108 esemplari nata per celebrare il particolare rapporto tra la Casa del Biscione e la pista tedesca, teatro di sfide e record che hanno arricchito la storia del Marchio.
Non solo Stelvio Quadrifoglio: i tanti appassionati che accorreranno all’evento potranno anche ammirare sullo stand Alfa Romeo l’altra edizione limitata, la Giulia Quadrifoglio NRING, anche lei prodotta in 108 esemplari la showcar showcar C37 Alfa Romeo Sauber F1 Team, l’auto con la quale i due piloti Charles Leclerc e Marcus Ericsson stanno disputando una convincente stagione, con arrivi a punti ripetuti.
Quanto ci metterà Stelvio Quadrifoglio a scalare la celebre collinetta inglese? Le scommesse sono già partite e gli obiettivi dei tanti presenti non si lasceranno facilmente scappare una foto delle due vetture in livrea Grigio Circuito, riservata a questa edizione limitata.
Per celebrare la nascita della nuova edizione limitata, le versioni NRING saranno munite di una specifica “Certificazione di Autenticità” rilasciata da FCA Heritage, il dipartimento che si occupa di promuovere la memoria storica dei marchi italiani del Gruppo FCA. La decisione di corredare queste serie speciali con la “Certificazione di Autenticità”, normalmente riservata alle vetture storiche, le qualifica a pieno titolo come “Instant Classic”, senza bisogno che sia la storia stessa a insignirle di quello che per gli appassionati è sinonimo di amore a prima vista.
Accanto alle serie speciali Nürburgring Edition, lo Stelvio Quadrifoglio in livrea Nero Vulcano, la Giulia Veloce Ti e la Giulietta Veloce. Se da una parte Giulia è stata premiata per il suo stile con il Compasso d’Oro ADI, dall’altra non mancheranno Alfa Romeo a Goodwood che con il loro stile hanno condizionato praticamente un’epoca.
Sarà infatti FCA Heritage a portare due modelli ricchi di fascino, normalmente esposti presso il Museo Storico Alfa Romeo di Arese: la 1750 GT Am e la 1900 Sport Spider.
La 1750 GT Am viene omologata nelle competizioni Turismo facendo riferimento alla versione realizzata per il mercato USA della 1750 GT Veloce, da qui la denominazione: “Am” sta per “America”. A differenza del modello venduto in Europa, la 1750 GTV – da cui “nasce” la GT Am – era dotata del sistema di iniezione meccanica indiretta Spica che rispondeva agli standard americani sulle emissioni e, contemporaneamente, era adatto per le competizioni.
La “GT Am”, a differenza della Giulia Sprint GTA e della successiva GTA 1300 Junior, aveva i pannelli della carrozzeria in acciaio e i parafanghi allargati da estensioni in fibra di vetro rivettate, che davano all’auto un aspetto molto aggressivo. Significative anche le modifiche al motore, che raggiungeva una potenza di 220 cv a 7500 giri/min che lanciava la GT Am a una velocità di 240 km/h. La GT Am riscosse un gran successo nel Campionato Europeo Turismo edizione 1970 con la vittoria del titolo piloti da parte di Toine Hezemans, “l’olandese volante”, il miglior interprete della vettura.
Le 1900 Sport Spider prodotte furono soltanto due, e l’esemplare esistente appartiene alla collezione di FCA Heritage, con la carrozzeria disegnata da Bertone. Fu realizzata sotto la guida di Orazio Satta e da Giuseppe Busso. Le meccanica trae origine dalla “1900 Super Sprint”: il motore bialbero aveva lo stesso monoblocco di ghisa della coupé, ma la cilindrata fu portata vicino al limite dei due litri (1.997,4 cc) per via della destinazione da gara.
Il rapporto di compressione fu aumentato a 9:1, la lubrificazione diventò a carter secco e la potenza passò a 138 CV. Le sospensioni anteriori erano a quadrilatero, mentre le posteriori adottavano un ponte posteriore De Dion, analoga soluzione adottata vent’anni dopo sulla berlina “Alfetta”.
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