Quando si dice auto che rimangono scolpite nella memoria. In attesa di conoscere la vincitrice tra le 7 finaliste partecipanti al titolo di Auto Europa 2022, stasera l’annuncio, l’Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive, ha assegnato, in collaborazione con ASI – Automoclub Storico Italiano, i Riconoscimenti Speciali dedicati alle vetture che hanno fatto la storia del premio Auto Europa.
Nel corso della serata che si è tenuta a Villa Rey, sede dell’Automotoclub Storico Italiano e della FIVA – Fédération Internationale des Véhicules Anciens, UIGA ha raccontato i 35 anni di storia del premio Auto Europa attraverso pannelli espositivi delle passate edizioni e l’esposizione di tre storiche – vincitrici del premio nel 1987, 1990 e 1998 – che hanno affiancato le sette finaliste chiamate a contendersi stasera la vittoria dell’edizione 2022.
Audi 80, Citroen XM ed Alfa Romeo 156 sono state oggetto di un sondaggio telematico che ha visto impegnati i giornalisti UIGA, la giuria degli Opinion Leader e il pubblico per l’assegnazione dei riconoscimenti speciali per prestazioni, design e originalità del progetto.
Il “Premio Speciale per le Prestazioni” è stato vinto dall’Alfa Romeo 156, eletta Auto Europa e auto dell’anno (Car of the Year) 1998. Entrata in produzione l’anno prima e commercializzata fino al 2007, è riuscita a rimarginare nel cuore di molti alfisti la ferita causata dall’abbandono della trazione posteriore. Apprezzato l’intervento di Mike Robinson, che quella celebre berlina contribui a disegnarla, che ha raccontato alcuni aneddoti legati alla nascita di questo modello.
La terza generazione dell’Audi 80, caratterizzata da linee morbide e disegnata in base al diktat «spigoli zero», ha vinto il “Premio Speciale per il Design”. Assenza dei gocciolatoi, vetri e maniglie porta a filo della carrozzeria erano elementi di assoluta avanguardia per l’epoca e garantivano già nel 1987 una penetrazione aerodinamica straordinaria (0,29 Cx).
Alla Citroën XM il “Premio Speciale per l’Originalità del Progetto”. Vestita nell’inconfondibile stile Bertone, vantava le sospensioni idropneumatiche abbinate alla tecnologia dei primi anni ‘90: in meno di cinque centesimi di secondo una centralina elettronica adattava la rigidità delle sospensioni in base a parametri come la posizione di volante, acceleratore e freno e le accelerazioni trasversali e longitudinali.
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