Tecnica

Alettone Abarth 695 70° Anniversario: com’è nato e come è stato sviluppato

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Alettone Abarth 695 70° Anniversario: scopriamo com’è nato e come i tecnici Abarth si sono ispirati al passato.

Sarebbe stato molto orgoglioso Carlo Abarth a osservare l’ultima nata a portare il suo cognome. Stiamo parlando dell’Abarth 695 70° Anniversario, presentata in anteprima internazionale agli ultimi Abarth Day. Da sempre alla ricerca della performance, le vetture dello scorpione si sono sempre fatte portavoce di innovazioni tecniche, perlopiù meccaniche, per estrarre ogni decimo di secondo possibile dalla prestazione. 

Con lo stesso spirito abbiamo realizzato lo Spoiler ad Assetto Variabile che ha debuttato pochi mesi fa sulla limited edition Abarth 695 70° Anniversario” – ha dichiarato Luca Napolitano, Head of EMEA Fiat & Abarth Brands – “Si tratta di una delle migliori e più iconiche soluzioni aerodinamiche per una vettura stradale sviluppato partendo proprio dalla filosofia del nostro fondatore che aveva studiato l’aerodinamicità in pista e sulle strade di tutti i giorni. La massima espressione dell’applicazione degli studi di aerodinamica si ritrova nel famoso e pluri-vittorioso “siluro d’argento” Abarth 1000 Bialbero Record Pininfarina del 1960, che realizzò numerosi record di velocità e, successivamente, le altrettante famose Abarth 1000 Corsa che nel 1966 furono tra le prime auto al mondo ad adottare uno spoiler in resina”.

Ecco da dove è derivata l’ispirazione nella creazione del nuovo alettone di Abarth 695 70° Anniversario, ad assetto variabile. Come da noi ricordato durante la nostra prova, è impossibile non notare poi un omaggio alla mitica Lancia Delta Integrale, laddove il nome dello sponsor (Martini Racing) è stato sostituito dal nome della casa stessa. 

Tutti i segreti dell’alettone di Abarth 695 70° Anniversario

L’oggetto che ha catturato l’attenzione degli addetti ai lavori, e non solo, è frutto del lavoro degli ingegneri Abarth nella galleria del vento di FCA ad Orbassano (Torino) ed è stato testato a più riprese sul circuito di Vallelunga (Roma). Regolabile manualmente in 12 posizioni con un’inclinazione che può variare da 0° a 60°, si è cercato di implementare il numero massimo di regolazioni per dare la possibilità ad ogni guidatore di regolare lo spoiler in base alle esigenze del tracciato va ad affrontare ma anche di posizionarlo come più gli piace indipendentemente dalla performance.

Da Abarth dicono che a 200 km/h, la massima inclinazione permette di creare un effetto deportante, cioè di schiacciamento a terra, fino a 42 kg. Esempio pratico:  lungo il “Curvone” del circuito di Vallelunga lo Spoiler ad Assetto Variabile permette di ridurre di quasi il 40% le correzioni allo sterzo, consentendo uno guida più “pulita” ed efficace e regalando maggiore confidenza alla ricerca del limite. L’ottimizzazione del componente aerodinamico è passata anche per l’acustica, curata in maniera eccellente per ridurre le turbolenze a vantaggio di una guida quotidiana più confortevole. 

La storia degli alettoni Abarth sulle stradali: il primo è del 1966

Dal 1956 al 1966 sono ben 133 i record realizzati dalle vetture dello Scorpione, grazie ad un uso estremo dei concetti e delle leggi dell’aerodinamica, tra questi ricordiamo gli 8 record dell’Abarth 1000 Bialbero Record Pininfarina conquistati nel 1960. Merito soprattutto dell’implementazione delle leggi sull’efficienza aerodinamica, tanto che la Abarth 1000 Bialbero Record Pininfarina venne subito soprannominata il “siluro d’argento” per via della sua linea filante, sviluppata nella galleria del vento del Politecnico di Torino, che regalava un eccezionale CX aerodinamico di 0,20. 

Ma tornando allo slogan del suo fondatore “La domenica in pista, il lunedì in ufficio” era necessario portare l’aerodinamica sulle auto “normali” da gara.  Le prime a beneficiare delle intuizioni e conoscenze aerodinamiche sono le Abarth 1000 Corsa (evoluzione da pista della 600 stradale) che, nel 1962, vincono ovunque tagliando il traguardo con l’ormai famoso cofano posteriore aperto che, oltre a dissipare il calore del motore, evidentemente portava un beneficio aerodinamico. 

Partendo da lì, il geniale Abarth, nel 1966 realizzò uno spoiler in resina, diventando una delle prime aziende ad equipaggiare le auto da gara di un alettone per sfruttarne i benefici.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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