Le email interne rivelano come il colosso giapponese stia ritardando i pagamenti in Europa per conservare liquidità e affrontare una crisi senza precedenti.
La situazione finanziaria di Nissan è più critica di quanto apparisse. A rivelarlo sono alcune email interne trapelate, visionate da Reuters, che mostrano come il costruttore giapponese stia chiedendo a diversi fornitori europei e britannici di posticipare il pagamento delle fatture. Obiettivo? Liberare circa 150 milioni di euro in liquidità nel breve termine per affrontare un trimestre definito “tra i più difficili degli ultimi anni”.
Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia di sopravvivenza finanziaria, avviata dopo l’arrivo del nuovo CEO Ivan Espinosa nell’aprile 2025.
Due opzioni per i fornitori: pagamento ritardato o compensazione bancaria
Secondo quanto riportato, Nissan avrebbe proposto due strade ai suoi fornitori:
- Accettare un ritardo nei pagamenti, con una leggera maggiorazione per compensare l’attesa;
- Oppure farsi pagare immediatamente tramite HSBC, che anticipa la cifra e viene poi rimborsata da Nissan con interessi.
In entrambi i casi, l’obiettivo dell’azienda è dilazionare i flussi in uscita oltre la chiusura del trimestre aprile–giugno 2025, spostando parte delle uscite verso agosto o addirittura settembre.
Strategia già adottata in Giappone e sotto osservazione legale
Non è la prima volta che Nissan ricorre a questa soluzione. Fonti interne riferiscono che già a marzo, verso la fine dell’esercizio fiscale 2024, la società aveva utilizzato meccanismi simili in Giappone. Alcuni casi sono finiti sotto esame per presunta violazione delle normative locali, a causa di pagamenti inferiori al dovuto o ritardati senza accordo formale.
Nissan conferma i “termini di pagamento flessibili”
Contattata da Reuters, Nissan ha ammesso di aver offerto condizioni di pagamento più flessibili ad alcuni partner, giustificando la scelta come necessaria per:
- Garantire liquidità sufficiente a sostenere il piano di rilancio;
- Coprire il rimborso di obbligazioni imminenti;
- Proseguire con gli investimenti industriali prioritari.
Un documento interno redatto a ottobre 2024 mostrava già l’intenzione di ottenere risparmi per 59 milioni di euro tramite accordi di pagamento differito con fornitori come ManpowerGroup e Mitsui O.S.K. Lines.
Conti in rosso e rating da “junk bond”: Nissan al bivio
Il quadro economico è critico: nel precedente anno fiscale, Nissan ha registrato una perdita netta di 4,5 miliardi di dollari e dispone attualmente di 15,1 miliardi in cassa. Tuttavia, l’assenza di una previsione ufficiale per l’anno in corso lascia gli investitori in piena incertezza.
Nel tentativo di invertire la rotta, l’azienda punta a tagliare 3,4 miliardi di dollari di costi entro il 2027, riducendo del 15% la propria forza lavoro e chiudendo diversi stabilimenti produttivi.
Tuttavia, la sfida è enorme: tutte e tre le principali agenzie di rating hanno declassato il debito Nissan a livello “junk”, rendendo sempre più complesso e oneroso accedere a nuovi capitali sul mercato.
La sopravvivenza passa dal controllo della cassa
Il tentativo di ritardare i pagamenti ai fornitori rappresenta solo una delle molte leve tattiche adottate da Nissan per restare a galla. Ma senza una visione industriale chiara e sostenibile, queste manovre rischiano di trasformarsi in semplici misure tampone, destinate a rimandare il problema.
Nei prossimi mesi sarà cruciale osservare l’evoluzione del piano industriale, soprattutto in Europa, dove Nissan sta puntando su modelli elettrificati e SUV di nuova generazione. Tuttavia, in un contesto di pressione finanziaria estrema, anche le scommesse di prodotto potrebbero non bastare.

