Terremoto in casa Toyota. Akio Toyoda, nipote del fondatore della celeberrima Casa giapponese Kiichiro, lascia dopo 14 anni la carica di CEO della Toyota Motor Corporation. In carica dal 2009, il 66enne abbandona il timone operativo del Gruppo “di famiglia”. Dal primo aprile 2023, la carica di CEO passerà a a Koji Sato, ormai ex-responsabile di Lexus e Toyota Gazoo Racing.
A pesare sull’addio a Toyota di Akio Toyoda, celeberrimo in tutto il mondo per la sua genuina passione per le automobili, è stata sicuramente la sua posizione più che scettica sulle automobili elettriche. Toyoda ha infatti definito più volte la transizione globale all’auto elettrica come “un grave errore”, prediligendo un approccio più eterogeneo e con diverse alternative sostenibili, dalle ibride Plug-In alle auto a idrogeno. Cosa comporterà l’addio di Akio Toyoda a Toyota?
L’addio a Toyota di Akio Toyoda arriva come un fulmine a ciel sereno nella dirigenza del più grande Gruppo industriale automobilistico mondiale. Solo fino a ieri, infatti, la posizione di Toyoda sembrava molto salda. Negli ultimi anni, infatti, la promessa di Toyoda di “non fare più auto noiose” stava dando i suoi frutti, con le apprezzate nuove Corolla, Yaris e la sorprendente Toyota Prius 2023, in arrivo nei prossimi mesi anche in Italia. Del resto, Toyoda è un vero appassionato di auto, e la dicotomia tra vetture ibride iper-efficienti e automobili emozionali come la gamma Gazoo Racing è merito proprio della passione di Toyoda.
Nato a Nagoya nel 1956, Toyoda è entrato nel 2000 nel Consiglio d’Amministrazione della Casa “di famiglia”. Toyoda è infatti il nipote di Kiichiro Toyoda, fondatore nel 1933 della Toyota Motor Corporation, dalla quale è nato poi l’impero Toyota. Nel 2005, Toyoda è stato promosso come Vice-Presidente Esecutivo del Gruppo Toyota, per poi diventarne ufficialmente CEO il 23 giugno 2009 al posto del precedente Presidente, Katsuaki Watanabe.
Toyoda, fin dal suo insediamento come Presidente della Casa giapponese, ha voluto dare un’impronta diversa alla Casa fondata da suo nonno. Famosa in tutto il mondo per le sue auto affidabili e pratiche ma ben poco emozionanti, negli anni Toyoda ha affiancato alle apprezzate ibride anche modelli emozionali, a partire dalle Lexus F come IS F o la leggendaria LFA, fino alla nascita della GT86, un’auto creata da appassionati per appassionati. Toyoda infatti è un appassionato di auto fino al midollo. Fin da giovane età, Akio Toyoda ha affiancato alla sua carriera manageriale quella di pilota, utilizzando lo pseudonimo Morizo Kinoshita.
Con questo alter ego, Toyoda ha partecipato per la prima volta alla 24 Ore del Nurburgring nel 2009 al volante di una Lexus LFA, e non ha perso occasione di scendere in pista con le sue Toyota ad alte prestazioni. L’ultima volta, ad esempio, Toyoda ha preso parte alla 24 Ore del Nurburgring del 2019 al volante della GR Supra, al ritorno sul mercato dopo 20 anni di assenza. Akio Toyoda ha promosso e approvato la produzione di tutte le Toyota e Lexus emozionali degli ultimi 15 anni. Ha approvato, ad esempio, il folle progetto della GR Yaris nel 2016, venendo addirittura coinvolto dal team di sviluppo come test driver come Morizo.
Si capisce quindi che Akio Toyoda non sia solo un dirigente d’azienda, ma un vero appassionato di auto e di corse. Questo approccio, che prende la disciplina e la serietà tipica del modo di intendere la vita giapponese e la unisce con una passione viscerale per le automobili, si è fatto ampiamente vedere nella carriera di Toyoda, soprattutto negli ultimi anni. Fervente sostenitore della tecnologia ibrida, Toyoda ha sempre mostrato un importante livello di scetticismo verso le automobili elettriche. Secondo l’ormai ex CEO Toyota, le auto a batterie non sono una soluzione universale, al contrario di quanto quasi tutto il mondo dell’auto ritenga.
Solo qualche settimana fa, a fine 2022, Toyoda aveva espresso tutto il suo scetticismo verso le auto elettriche. “Una maggioranza silenziosa delle persone coinvolte nell’industria automobilistica si sta chiedendo se le auto elettriche siano davvero l’unica opzione per il futuro.”, ha spiegato Toyoda. “Questa maggioranza silenziosa pensa al contrario che siano una tendenza del momento. Per questo, però, non possono esprimere queste idee ad alta voce. Finché la risposta per la mobilità del futuro non sarà del tutto chiara, di certo non dovremmo limitarci ad un’unica soluzione.”.
Queste ultime dichiarazioni sono solo le ultime in ordine di tempo di Akio Toyoda, che ha più volte spiegato, a parole e con i fatti, di quanto le elettriche, secondo lui, non possono essere l’unica soluzione. Dall’impegno sull’idrogeno, che passa per la Mirai con tecnologia Fuel Cell alle auto da competizione che usano motori termici alimentati a idrogeno come la Corolla H2, fino all’impegno costante verso le auto ibride. Negli ultimi anni, quindi, la posizione di Toyoda a dir poco scettica verso le BEV è diventata sempre più nota, fino forse a diventare scomoda per i vertici Toyota. Viene facile quindi pensare come l’addio di Akio Toyoda alla sua Toyota possa essere giustificato proprio da queste sue posizioni. Nonostante nel dicembre 2021 Toyoda abbia presentato diversi concept di vetture elettriche, per ora Toyota ha in gamma la sola bZ4X, prima EV della Casa giapponese.
Fanno discutere anche le modalità con le quali questo annuncio è stato reso pubblico. Fino a qualche giorno fa, infatti, Toyoda era in prima linea nel lancio della nuova Prius. Solo il 13 gennaio aveva presenziato, con Koji Sato, alla giornata dedicata al brand Gazoo Racing con grandi piani per il futuro. La sua posizione, quindi, non sembrava affatto in bilico. Toyoda, però, non abbandonerà completamente Toyota. Diventerà infatti Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Toyota Motor Corporation. Non ricoprirà più, però, alcun ruolo operativo. Toyoda prenderà il posto dell’attuale Chairman del CdA Takeshi Uchiyamada, il padre della Prius, che rimarrà semplice membro del Consiglio d’Amministrazione.
L’addio di Akio Toyoda come CEO Toyota lascia quindi il posto ad un nuovo responsabile dell’intero Gruppo, il 53enne Koji Sato. Al posto di Toyoda arriva quindi una figura più giovane, con però già grande esperienza nel Gruppo giapponese. In azienda dal 1992, Sato è entrato come ingegnere subito dopo la laurea in ingegneria meccanica, scalando rapidamente le gerarchie. Attualmente, Sato è Branding Officer e Presidente di Lexus, nonché responsabile della divisione sportiva di Toyota, il Gazoo Racing.
Sato quindi non è affatto un “novellino”, ma non è neanche un freddo manager. Da responsabile del programma GR ha infatti portato sul mercato modelli emozionali come le GR Supra, GR Yaris e GR86, ma anche successi clamorosi nel motorsport, dal Campionato Endurance WEC al Campionato Rally WRC. La promessa di avere auto emozionali e non noiose, quindi, non dovrebbe rimanere disattesa. Molto probabilmente, però, Sato dovrebbe avere una posizione più mainstream riguardo alle auto elettriche. Da quanto trapela dal CdA, infatti, proprio questo sarebbe l’obiettivo dei vertici Toyota: non rimanere indietro nella corsa all’elettrificazione. Sarà la mossa giusta? Solo il tempo potrà darci una risposta.
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