A ottobre ci piacciono gli anniversari. Una settimana fa correva il dodicesimo anniversario dell’ultima vittoria di Schumacher in Ferrari. Una settimana più tardi, era domenica 29 ottobre 2006, a Monza andavano in scena le Finali Mondiali Ferrari e fu l’occasione per il campione tedesco di salutare il suo pubblico, lo stesso che al suo arrivo a Maranello lo criticò aspramente e poi imparò ad amarlo da quella domenica, sempre d’ottobre, del 2000, a Suzuka, quando il mondiale tornò ufficialmente a Maranello dopo 21 anni.
L’evento di Monza concluse inoltre la stagione sportiva della Scuderia (erano ancora i tempi quando il mondiale finiva ben prima rispetto alle ultime stagioni) e ebbe, proprio come momento clou, l’esibizione di Schumi che coprì due tornate al volante della monoposto 2006 affiancato da Felipe Massa e dai due collaudatori della scuderia, Marc Genè e Luca Badoer.
45.000 spettatori presenti in Autodromo salutarono, in un misto tra entusiasmo e commozione, il loro idolo che stava per appendere il casco al chiodo. Forse non tutti sanno che, prima del suo clamoroso ritorno al volante della Mercedes 4 anni più tardi, Schumi svolse diversi test privati al volante della rossa, l’ultimo dei quali nell’agosto 2009 quando Montezemolo gli offrì il volante della F60 in sostituzione di Massa, infortunatosi al Gran Premio d’Ungheria per la colpa della famosa molla persa da Barrichello.
Luca Montezemolo, ai tempi Presidente della Casa di Maranello, commentava così l’addio del suo protetto:
“Sono molto felice di essere oggi qui. Dietro a questo tavolo c’è prima di tutto una famiglia. Un gruppo di persone che da 12 anni condivide momenti felici, straordinari e anche difficili ma sempre guardando avanti. Questa è la forza della Ferrari che dal 1997 a oggi, a parte il 2005, quando non ha vinto il Mondiale lo ha perso all’ultima gara. Abbiamo sempre messo in pista la macchina da battere e Michael è sempre stato il pilota da battere. Sono cambiati gli avversari ma noi siamo sempre stati protagonisti”.
“Michael è stato il pilota più straordinario nella storia della Ferrari, e ricordo che la Ferrari ha avuto i migliori piloti in assoluto nella storia dell’automobilismo. E’ sempre stato vicino alla squadra e l’ha sempre aiutata. Mai polemiche o discussioni, siamo sempre stati uniti e forti. Devo dire che abbiamo avuto un bel rapporto anche fuori dalle corse, famigliare, anche con i nostri figli. Siamo qui per dire grazie a Michael e concludere la carriere con una gara che rimarrà nei ricordi di tutti è stata la cosa più bella. Certo, mi spiace che non lo abbiamo messo in condizioni di vincere a Suzuka. Michael continuerà a lavorare con noi, a contribuire alle nostre scelte e sono sicuro che la sua esperienza e la sua professionalità saranno molto utili alla Ferrari.”
Lo stesso Michael Schumacher dichiarava:
“Non penso che ci sia alcun bisogno di specificare in termini concreti quello che succederà. Sono interessato a contribuire nelle aree in cui potrò dare una mano alla Ferrari. Sono stati anni intensi,con tutte le cose organizzate e programmate e ora, anche se non voglio essere disorganizzato, voglio provare a vivere una vita diversa. Per ora abbiamo seguito tutto il programma degli altri anni, forse comincerò a capire come le cose saranno diverse a dicembre, quando anziché iniziare la preparazione farò altro e mi rilasserò”.
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