L’AdBlue è utilizzato nella riduzione selettiva catalitica (SCR) per ridurre del 90% le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico prodotti dai veicoli dotati di motore diesel.
Ad eliminare gli NOx dal sistema di scarico dell’auto. L’AdBlue è, infatti, utilizzato dai veicoli dotati di dispositivi di post-trattamento dei gas di scarico NOx SCR (Selective Catalytic Reduction), è trasportato in specifici serbatoi e viene immesso nel sistema catalitico in ragione del 3-5% del gasolio consumato.
La riduzione selettiva catalitica (abbreviato in SCR) è un processo chimico per l’abbattimento dei NOx nei gas di scarico. I dispositivi SCR trovano utilizzo sia nella combustione industriale che nei motori a combustione interna delle applicazioni automotive. Questo agente chimico riducente allo stato liquido o gassoso (in genere ammoniaca o urea) viene aggiunto ai gas di scarico in presenza di catalizzatore. Il riducente ha la forte tendenza ad assorbire l’Ossigeno (per questo motivo l’ammoniaca è tossica sui tessuti biologica), limitando così la formazione di NOx all’interno del gas di scarico, ma formando H2O (vapore acqueo) e N2 (gas azoto).
L’AdBlue consiste per il 32,5 % di urea tecnica di alta qualità (bassi contenuti di calcio, metalli, biureto, etc.) e 67.5 % di acqua demineralizzata e viene continuamente iniettata prima del catalizzatore SCR nella colonna dei gas di scarico.
La soluzione non è tossica, non è infiammabile e non è pericolosa da manipolare. Tuttavia la soluzione può essere corrosiva per alcuni metalli e deve essere stoccata e trasportata utilizzando materiali appropriati.
Il marchio AdBlue attualmente è detenuto dalla Verband der Automobilindustrie (VDA) l’associazione tedesca dei costruttori di veicoli, che garantisce che gli standard qualitativi siano mantenuti in conformità con la specifica ISO 22241.
Perché tale soluzione possa chiamarsi AdBlue deve contenere una concentrazione specifica di urea tecnica e soprattutto rispettare dei rigidi parametri qualitativi che regolano i contenuti di metalli, calcio, biureto e altre componenti che se presenti nell’AdBlue comporterebbero danni irreparabili per i catalizzatori. Non è quindi possibile fare il pieno di sola acqua al serbatoio di AdBlue.
Nel 2005 la legislazione sui veicoli diesel in Europa ha richiesto una drastica riduzione delle emissioni di NOx. I produttori di veicoli e, soprattutto, dei veicoli commerciali pesanti, hanno dovuto ripensare i sistemi di scarico dei loro veicoli. Sempre più auto, trattori e altri veicoli diesel non stradali vengono ora dotati anche di sistema SCR nello scarico.
L’AdBlue è il marchio registrato per AUS32 (Aqueous Urea Solution 32.5%) Attualmente il sistema SCR è utilizzato in Europa, Giappone, Australia, Hong Kong, Taiwan, Corea, Nuova Zelanda e Singapore. La normativa emessa nel 2010 dalla US EPA United States Environmental Protection Agency, limiterà i livelli di NOx emessi dai veicoli diesel circolanti negli Stati Uniti. L’AUS32 nel Nord America verrà identificato come DEF (Diesel Exhaust Fluid) mentre in Brasile si chiamerà Arla 32.
L’adozione della tecnologia SCR in Europa ha reso necessaria la creazione di una infrastruttura di distribuzione. Oggi l’AdBlue è disponibile in migliaia di stazioni di rifornimento. Esiste un sistema di localizzazione aggiornato mensilmente che mostra tutti i punti di vendita al dettaglio. L’AdBlue viene anche venduto in taniche da 5-10-20 litri o fusti da 210 litri, in contenitori IBC da 1.000 litri oppure sfuso tramite autocisterna.
L’introduzione della normativa Euro 6 ha determinato un ulteriore consolidamento di questa tecnologia, che diviene praticamente obbligatoria se parliamo di Euro 6.c.
Il basso dosaggio (al massimo si inietta il 5% del gasolio consumato) garantisce un funzionamento duraturo, minimizzando comunque lo spazio impegnato sul veicolo. Il dosaggio è determinato in base al flusso della massa di gas di scarico; la gestione del motore, informata da un sensore NO posto a valle del catalizzatore SCR, provvede a garantire l’esatto dosaggio.
Quando si sta per finire l’AdBlue, di solito dopo 7-15mila km di autonomia, una spia ed un relativo messaggio ne segnalano la riserva entro 2.500-1.000km. Occorre quindi fare il pieno di questo liquido (per le auto, dai 7 ai 25 litri in base al tipo veicolo, con un costo di circa 1€ al litro), presso quasi tutti i distributori, i ricambisti o le autofficine.
Sulle auto (e camion) che ne son dotate, una volta che si finisce tale liquido, se non si procede al rabbocco, non risulta più possibile avviare il veicolo. Stessa cosa se viene sostituito con un liquido differente, come ad esempio l’acqua.
L’eccessiva presenza di calcio ad esempio, con i relativi depositi di calcare, può non creare problemi nell’immediato, ma finirà per intasare gli iniettori di urea e danneggiare il catalizzatore dopo alcune migliaia di chilometri.
In sintesi i problemi che possono nascere da un AdBlue di bassa qualità sono di due tipi, invecchiamento e avvelenamento del sistema di scarico.
Fino al 4 maggio 2025, i visitatori del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino potranno ammirare…
BYD Sealion 7, nuovo SUV elettrico del brand asiatico presentato al Salone di Parigi, è…
La Bugatti Mistral, spinta dal celebre motore W16, ha raggiunto i 453,91 km/h, stabilendo un…
Maserati, sotto la guida del nuovo CEO Santo Ficili, sta puntando su marketing e personalizzazione…
Il fondatore, presidente e CEO di Xiaomi, Lei Jun, adora… giocare d’azzardo: mentre la domanda…
Il flop elettrico del Gruppo Volkswagen impone misure decisive per la svolta tanto attesa: ecco…