Due parole: abolizione Superbollo. Ve ne abbiamo parlato tante volte e, ad oggi, siamo ancora in attesa che qualcuno faccia la prima mossa.
Oggi sembra che siamo stati accontentati, poiché un documento è stato portato, come ci dice il seguente comunicato stampa: “Abolire superbollo introdotto dal governo Monti per i veicoli di potenza superiore ai 185 kW”. A chiederlo è il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze, che ha presentato un disegno di Legge in tal senso.
Questa misura – spiega il senatore di FdL – ha fallito perché, anziché aumentare il gettito erariale nelle casse dello Stato, ha prodotto un mancato incasso tra minori entrate fiscali e mancato introito di 140 milioni di euro. Penalizzando, inoltre, il mercato dell’auto e il suo indotto.
L’abolizione Superbollo rappresenta, quindi, un primo passo opportuno dal punto di vista economico e della domanda interna, auspicato fra l’altro da milioni di automobilisti. Ma è anche l’occasione per fornire al mercato dell’auto un primo segnale di rilancio, riducendo il carico fiscale sul comparto” conclude il senatore de Bertoldi.
Il testo del Disegno Legge Abolizione Superbollo auto
Ecco il testo in questione, DDL 792, per abolizione Superbollo, firmato dal Senatore Andrea de Bertoldi (Fratelli d’Italia):
“Onorevoli Senatori. – Il presente disegno di legge ha la finalità di abrogare la norma che prevede l’obbligo del pagamento della tassa automobilistica (cosiddetto superbollo) attraverso l’abrogazione del comma 21 dell’articolo 23 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, che ha introdotto un’addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 225 kilowattora. Si ricorda al riguardo, come l’addizionale erariale sulla tassa automobilistica era stata introdotta nel 2011, con un importo pari a 10 euro per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, con effetto retroattivo e per tutto il parco circolante. Successivamente, dal 1° gennaio 2012, la sovrattassa è stata innalzata a 20 euro ed estesa alle vetture con potenza superiore a 185 kW. Pertanto la presente iniziativa legislativa si rende necessaria, in quanto le finalità iniziali che avevano generato l’introduzione della suddetta tassa, ovvero di incrementare il gettito erariale nelle casse dello Stato stimato all’epoca in 168 milioni di euro, in realtà hanno prodotto l’effetto contrario, penalizzando fortemente il mercato dell’auto e il suo indotto, ed anche le aspettative d’incasso per l’amministrazione tributaria. Le principali associazioni della filiera automotive evidenziano, a tal fine, come dal 2012 si è determinata una perdita complessiva, tra minori entrate fiscali e mancato introito, di circa 140 milioni di euro, così suddivisa: per lo Stato 93 milioni di euro di minori entrate di gettito IVA e 13 milioni di euro di super bollo; per le regioni 19,8 milioni di euro di mancato pagamento del bollo; per le province 5,2 milioni di euro di mancata IPT (imposta provinciale di trascrizione) e circa 9 milioni di euro di addizionale su RCA (responsabilità civile auto). A determinare ciò che può definirsi un danno erariale, derivante dal super bollo, sono stati una serie di fenomeni non previsti e controproducenti, innescati dall’introduzione di tale imposta, in particolare la forte riduzione delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza eccedente i 185 kw. In relazione alle predette considerazioni, risulta pertanto necessario, ad avviso del legislatore, intervenire attraverso la presente iniziativa legislativa, nella convinzione che il super bollo ha fallito nella sua missione e solo eliminandolo si può ripristinare una domanda tale da assicurare un ritorno che compensi le sofferenze di un’area industriale d’eccellenza tipicamente italiana, in grado di generare sicuramente nuovi posti di lavoro. In attesa delle decisioni che avverranno in ambito europeo relative alle nuove regole sul bollo, che porteranno all’unificazione del bollo auto europeo per i Paese dell’Unione europea, il disegno di legge, attraverso l’abolizione Superbollo, rappresenta pertanto un primo passo opportuno, dal punto di vista economico e della domanda interna, auspicato fra l’altro da milioni di automobilisti, anche al fine di fornire al mercato dell’auto un primo segnale di rilancio che possa intervenire per ridurre il carico fiscale sul comparto”.
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