Il futuro di Abarth è elettrico. La Casa dello Scorpione ha infatti lanciato la sua prima vettura a zero emissioni, Abarth 500e, tanto discussa quanto epocale. Per la prima volta dalla nascita della Casa fondata da Karl Abarth, nel 1947, un’auto dello Scorpione non avrà un motore termico. Per il 2023, però, Abarth affiancherà presente e futuro, proponendo la nuova 500e insieme alle sue ormai mitiche Abarth termiche, 595 e 695. Di quest’ultima famiglia fa parte la protagonista di questa prova su strada, la Abarth 695 Tributo 131 Rally, l’ultima (per ora) versione speciale della lunghissima serie di Limited Edition della sportiva italiana. In listino dal 2008, Abarth 500 nelle sue diverse iterazioni ha diviso il popolo degli appassionati come poche altre auto.
Chi la ama, la apprezza per il suo stile, la sua personalità dirompente, per il sound e la cattiveria del 1.4 T-Jet e per le possibilità di personalizzazione ed elaborazione che propone. Chi proprio non la sopporta, invece, ne critica il comportamento stradale, la derivazione non proprio nobile della sua meccanica, la scarsa versatilità e il prezzo, considerato troppo alto per i contenuti offerti. In molti, però, hanno un’opinione decisa sulla più sportiva delle 500 senza averla mai provata a fondo. Prima di provare questa 695 Tributo 131 Rally, anche chi vi scrive non aveva mai guidato una Abarth. Ho approcciato questa prova con la curiosità di chi vuole vedere finalmente se tutte le chiacchiere sono vere, oppure la realtà è diversa. Quale occasione migliore per scoprire la realtà di provare la versione più potente e raffinata della gamma attuale del Cinquino, Abarth 695 Tributo 131 Rally.
La Tributo 131 Rally è dedicata alla mitica FIAT 131 Abarth Rally che, nel Mondiale Rally, vinse tre mondiali costruttori, una Coppa FIA Piloti e un mondiale piloti tra il 1976 e il 1982. Questa versione speciale, però, non ha calcato troppo la mano a livello estetico, con pochi tocchi che la rendono unica. A livello meccanico, però, Abarth 695 Tributo 131 Rally utilizza il meglio previsto dallo Scorpione, con 180 CV, differenziale autobloccante, ammortizzatori Koni FSD e tanta cattiveria. Ma come va una Abarth 695? Ha ancora senso una Abarth 500, 595 o 695 che sia, nel 2023? Questo è quello che vogliamo scoprire oggi. Scopriamo quindi interni, motore, e prezzo di Abarth 695 Tributo 131 Rally nella nostra prova su strada.
Partiamo subito dall’estetica e dagli interni dell’inedita Abarth 695 Tributo 131 Rally. Da sempre, uno dei motivi alla base del grande successo della sportivetta italiana è proprio lo stile. Disegnata, come la 500 “normale”, dalla matita di Roberto Giolito, fin dal lancio Abarth 500 è riuscita a combinare al meglio lo stile retrò ed elegante di 500 con dettagli da vera sportiva come cerchi maggiorati, paraurti e minigonne più ampi, l’immancabile alettone e l’iconico scarico sdoppiato. In cosa si differenzia però dalle altre Abarth la 695 Tributo 131 Rally a livello estetico?
La principale differenza con le altre Abarth è sicuramente lo schema cromatico, unico per questa versione. Il colore è il Blue Rally, creato appositamente per questa serie speciale e ispirato al blu che vestì la 131 nel Rally San Remo del 1980 guidata da Attilio Bettega, che fa il paio con i passaruota, il tetto e altri dettagli in nero lucido Scorpion Black. Specifici sono anche i cerchi in lega da 17 pollici, dotati di un disegno inedito e caratterizzato dalla finitura bicolore del tormentato disegno. Al posteriore, invece, spicca l’alettone posteriore regolabile manualmente, con un’inclinazione variabile tra gli 0 e i 60°. Peccato per le pinze dei freni Brembo nere, coordinate alla livrea della vettura ma fin troppo normali su un’auto così “ignorante”.
Il paraurti è invece caratterizzato dalla presenza di un inedito scarico Record Monza Sovrapposto, lanciato con questa versione speciale e ora di serie su tutte le 695. Stupisce però l’assenza, almeno al posteriore, di badge specifici. L’unico segno distintivo che richiama il nome di questa versione speciale è la presenza di un adesivo nero nella parte bassa della fiancata che propone nella parte anteriore la silhouette della 131 Abarth Rally e la dicitura “Tributo 131 Rally”.
L’unione tra la livrea inedita, i cerchi dal disegno originale e il posteriore molto aggressivo tra scarico e alettone regalano alla Abarth 695 Tributo 131 Rally una grande presenza su strada, sebbene non sia molto diversa dalle altre 595 e 695. Abarth ha infatti scelto di non esasperare l’estetica della Abarth 695 Tributo 131 Rally. L’occhio attento la riconosce subito, ma i designer Abarth non hanno voluto stravolgere i punti di forza di questa immortale sportivetta. Lo stesso discorso vale per gli interni di Abarth 695 Tributo 131 Rally. Salendo a bordo si ritrovano infatti gli stessi pregi e difetti delle altre Abarth 500, ma con alcuni dettagli gustosi.
Oltre infatti al volante, realizzato in pelle, Alcantara e fibra di carbonio, già visto su altre 595 e 695, spicca la fascia della plancia in Alcantara nera. In questa fascia proprio davanti al passeggero spicca il profilo della 131 Abarth e il nome della versione, incisi a laser. I sedili Sabelt, poi, sono rivestiti anch’essi in pelle e Alcantara e puntano su dettagli Blue Rally. Anche qui, sotto il logo Abarth, è ricamata il profilo tipicamente anni ’70 della 131 Abarth, con la dicitura “Tributo 131 Rally” in bella vista. Per il resto, però, gli interni di Abarth 695 Tributo 131 Rally rimangono da “solita” 500, con tutte le luci e le ombre che ne conseguono.
La qualità delle plastiche e degli assemblaggi rimane quindi ben poco appagante, soprattutto raffrontata al prezzo di listino di questa versione speciale. Convince invece, come da tradizione, la posizione della leva del cambio manuale rialzata, che sulla Tributo 131 Rally è interamente in alluminio. La posizione di guida, invece, è ancora molto complicata da digerire. Il sedile è infatti posizionato molto in alto, una situazione resa ancora più complessa dai bellissimi sedili Sabelt, non regolabili in altezza.
Anche il volante è piuttosto inclinato in avanti e, soprattutto, non regolabile in profondità ma solo in altezza. Tutto questo rende la posizione di guida di Abarth 695 Tributo 131 Rally davvero strana, soprattutto per i più alti. Io che sono alto 1,87 metri ho fatto molta fatica a trovare una posizione di guida comoda. Confermo quindi che, purtroppo, i più alti fatichino ad entrare in sintonia con il Cinquino. Questa posizione di guida alta però garantisce un’eccellente visibilità anteriore, e anche al posteriore si è sempre padroni di ciò che sta intorno all’auto.
Tornando alle note positive, mi ha stupito la qualità del pannello del quadro strumenti digitale, facile da leggere sia in modalità Normal che in Sport. Il sistema di infotainment UConnect da 7” offre ciò che serve su un’auto così senza eccellere. Si tratta infatti di un sistema di generazione precedente a quello della nuova FIAT 500 elettrica, completo ma non modernissimo.Viene in soccorso la presenza di Apple CarPlay e Android Auto di serie, seppur via cavo, ben supportato dal sistema di infotainment.
Il sistema audio Beats, presente come optional sul nostro esemplare, è di buona qualità per chi ama sentire i bassi nella propria musica. Il sistema studiato dal celebre brand fondato da Dr. Dre può contare su 6 altoparlanti e 480 W di potenza. Nonostante abbia una resa di tutto rispetto per una piccola Segmento A, per radio, podcast e musica con medi e alti pronunciati appare un po’ pastoso. Il bagagliaio di Abarth 695 Tributo 131 Rally, infine, rimane molto compatto con 185 litri di capacità minima ma piuttosto sfruttabile grazie ad una forma squadra.
Tra posizione di guida che costringe a compromessi, qualità costruttiva non eccelsa e alcune chicche ergonomiche, gli interni del Cinquino arrabbiato non lasciano spazio a novità. Da questo punto di vista, anche la meccanica e il motore di Abarth 695 Tributo 131 Rally non fa eccezione. Mai come a livello meccanico, il motto dei tecnici Abarth è stato “squadra che vince non si cambia”. La piattaforma è infatti sempre quella derivata dalla FIAT Panda 169 del 2003, sebbene riveduta e corretta per ospitare una cavalleria importante. A livello telaistico, va segnalata senza dubbio l’adozione di ammortizzatori Koni FSD, visti recentemente anche sulla nuova Opel Astra GSe.
Si tratta, in poche parole, di ammortizzatori passivi non regolabili elettricamente. Questi ammortizzatori hanno però una valvola FSD (Frequency Selettive Damping) che permette all’ammortizzatore di regolare la sua risposta a seconda delle imperfezioni della strada. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda lo schema sospensivo, con un anteriore di tipo McPherson e un posteriore con il classico ponte torcente. Spicca però l’impianto frenante maggiorato, di serie sulla 695 Tributo 131 Abarth. All’anteriore troviamo infatti delle pinze Brembo in alluminio a quattro pistoncini e dischi autoventilati e forati da 305 mm, mentre al posteriore i dischi sono da 240 mm.
A livello di motore, Abarth 695 Tributo 131 Rally non tradisce il suo storico “cuore”. Per il quindicesimo anno consecutivo, infatti, a spingere le 500 più sportive ci pensa l’ormai storico 1.4 T-Jet. Il quattro cilindri turbocompresso della famiglia Fire ospita la turbina Garrett GT 1446. Il turbocompressore maggiorato porta la potenza al livello massimo mai raggiunto dalle 595 e 695 “normali”, ovvero 180 CV a 5.500 giri e 250 Nm di coppia a 3.000 giri.
A scaricare sulle ruote anteriori tutta questa potenza ci pensa anche un differenziale autobloccante meccanico che fa il paio con il sistema TTC (Torque Transfer Control). Quest’ultimo è un sistema elettronico che simula il funzionamento di un differenziale autobloccante sfruttando i sensori di ABS ed ESP (non disinseribile), da anni uno dei punti di forza del “Cinquino”. Peccato, però, che il cambio manuale sia ancora a 5 marce, un dettaglio che toglie sfruttabilità, come vedremo nella parte di guida, alla vettura. Nonostante le sole cinque marce, però, grazie ad un peso ridottissimo di 1.140 kg in ordine di marcia e alla potenza del suo motore, Abarth 695 Tributo 131 Rally è un’automobile decisamente veloce. L’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 6,7 secondi, mentre la velocità massima è di 225 km/h.
Fino ad ora, quindi, non ci sono state grandi sorprese. Gli interni sono di qualità migliorabile, soprattutto per il prezzo delle serie speciali, la posizione di guida è ai limiti della scomodità per i più alti, ma la ottima visibilità, il motore, i freni e le sospensioni sono estremamente sportive. Ma come si guida su strada Abarth 695 Tributo 131 Rally? Essendo la mia prima Abarth, ero davvero impaziente di capire cosa mi avrebbe trasmesso una delle Hot Hatch più amate e discusse in circolazione. Avrei focalizzato la mia attenzione sui suoi difetti? O mi sarei divertito di più rispetto alle mie aspettative?
Prima di rispondere a questa domanda e scaldare gli spiriti sportivi, voglio concentrare la prima parte della prova su strada di Abarth 695 Tributo 131 Rally su una guida più ragionevole e tranquilla, tra città, statale e autostradale. In questo frangente di prova su strada, la Abarth 695 Tributo 131 Rally ha confermato alcuni “luoghi comuni” sulle Abarth. Ha però regalato altri spunti molto interessanti. Nella guida di tutti i giorni, infatti, il turbo lag (il ritardo di risposta del turbo) molto pronunciato unito alle sole cinque marce portano ad una guida un po’ nervosa, soprattutto in città. Ci si trova così costretti a tirare un po’ più le marce, e ad adottare uno stile di guida piuttosto vivace.
In città si fa apprezzare lo sterzo, sempre molto leggero e facile da manovrare, e la buona insonorizzazione con lo scarico in posizione normale. Peccato solo per la frizione, poco modulabile e dalla corsa che costringe a qualche giorno di adattamento. Scarso invece il raggio di sterzata, che soffre dei grossi pneumatici da 205 mm su cerchi da 17”. Le manovre, nonostante le dimensioni ridotte, sono sempre piuttosto complicate.
La tanto criticata posizione di guida, poi, nel traffico regala un’ottima visibilità, e la vicinanza alla corona del volante della leva del cambio rende facilissimo svicolare nel traffico. Da analizzare, invece, le risposte delle sospensioni. In città, nonostante la presenza degli ammortizzatori Koni FSD, 695 restituisce colpi decisi ad ogni buca o avvallamento. Rispetto alle mie aspettative, però, il Cinquino è meno rigido di quanto pensassi, adattandosi meglio del previsto alla vita cittadina. Questo almeno seduti davanti. Dietro, infatti, il ponte torcente è estremamente rigido, e il tetto molto spiovente porterà i passeggeri più alti di 1,75 m a rischiare spesso la testata. Dove Abarth 695 mi ha stupito è però nella guida tranquilla in statale e autostrada.
In entrambi gli scenari, l’auto ha una ottima stabilità, non soffre di nervosismo in modalità Normal e restituisce consumi davvero sorprendenti. Se guidata con attenzione, infatti, in statale è possibile percorrere oltre 18/19 km/l, che in autostrada diventano 15 a 120 km/h e salgono ancora a 13 km/l viaggiando a limite autostradale. In città, invece, la media oscilla tra i 9 e gli 11 km con un litro. Per un motore così aggressivo e spinto, è un risultato decisamente sorprendente. Peccato però per l’assenza totale di qualsiasi dispositivo di assistenza alla guida. Sul nostro esemplare, infatti, mancava addirittura il Cruise Control.
I consumi di Abarth 695 Tributo 131 Rally diventano però quasi insostenibili quando si spinge. In una “gita” sulle nostre strade tra le colline di Torino, infatti, ho totalizzato un consumo medio di meno di 3,5 km/l, e senza spingere eccessivamente. Il dato del consumo definisce alla perfezione l’anima mutevole di Abarth 695 Tributo 131 Rally. Più comoda e facile da guidare nel traffico delle mie aspettative, quando si fa sul serio è molto più scorbutica e nervosa di quanto pensassi. Il trittico baricentro alto-motore nervoso-passo corto regalano alla Abarth 695 un comportamento stradale unico. Il livello di stabilità raggiunto è più alto di quanto ci si possa immaginare, e il motore ha un’erogazione e un carattere che creano dipendenza.
Unito al sound ormai ben noto degli scarichi Record Monza, che continua a stupire anche a diversi anni dal suo lancio, guidare Abarth 695 tra le curve è un’esperienza a metà tra il traumatico e l’entusiasmante. La posizione di guida alta non aiuta a trovarsi subito a proprio agio, ma i sedili trattengono benissimo il corpo tra le curve. Lo sterzo, invece, non mi ha convinto. Molto leggero, è piuttosto preciso ma non è tra i più rapidi per risposta, e il feedback è sempre molto filtrato. A dare la confidenza necessaria per spingere, però, ci pensa il duo formato dal differenziale autobloccante meccanico e il sistema TTC.
Insieme, differenziale e TTC (attivabile da un tasto sopra la leva del cambio) riescono nell’impresa di scaricare tutti i 180 CV e 250 Nm a terra, e in più riescono a “tirare” la 695 all’interno della curva e a farla uscire dalle curve lente ad una velocità impressionante. I freni Brembo, poi, sono eccezionali. La loro potenza è tale da scomporre l’auto nelle frenate più brusche, ma senza mai diventare pericolosi e resistendo benissimo alla fatica. Anche il cambio è robusto e sopporta la fatica benissimo: peccato, come sempre, per le cinque marce.
Per capire al meglio Abarth 695 Tributo 131 Rally, bisogna cambiare stile di guida. Se si cerca uno stile di guida sporco, il telaio e il baricentro alto non assecondano. Se invece si punta su una guida precisa e veloce, simile a quella adottata su altre Hot Hatch, 695 non riesce a dare il massimo. Lo sterzo poco comunicativo regala all’auto un’agilità alta ma non fulminea, e nonostante differenziale e TTC entrando troppo forte in curva il sottosterzo è avvertibile. Il modo migliore per guidare e apprezzare Abarth 695 è uno stile di guida da auto turbo d’altri tempi. Si arriva molto forti in curva, e si sfruttano i freni più di quanto si farebbe su un’altra compatta sportiva.
Grazie alla potenza dei Brembo e al peso piuma dell’auto, il Cinquino si ferma in pochissimi metri, così da entrare relativamente lenti in curva. Appena si è vicini al punto di corda, si può accelerare senza remore. TTC ed LSD faranno il resto. Con una guida “entri piano, esci veloce” la 695 diventa una fionda fuori dalle curve. Con questo stile di guida, si ottiene un passo invidiabile e a livello di vetture ben più potenti. Attenzione, però, a non esagerare. Il telaio di derivazione Panda 2003 ha i suoi limiti di tenuta, e l’auto una volta superati diventa molto, molto scorbutica e difficile da controllare. Portarla al limite non è affare per tutti, perché se esagerate davvero riprenderla, beh, diventa questione di fortuna.
Dalla nostra prova su strada, si capisce come Abarth 695 non sia una Hot Hatch come le altre. Richiede un modo tutto suo di essere guidata, e non va paragonata alle compatte sportive tradizionali. Il suo animo da sportiva vecchia scuola unito ad una carrozzeria da cittadina chic la rende un oggetto unico nel suo genere. Questa unicità è riportata anche nel listino prezzi di Abarth 695 Tributo 131 Rally, a dir poco salato. Prodotta in, ça va sans dire, 695 esemplari, l’edizione speciale dedicata alla 131 Campionessa del mondo è stata proposta per pochi mesi nel 2022, ad un prezzo molto alto.
Il listino prezzi della Abarth 695 Tributo 131 Rally era infatti di 37.000 euro, oltre 5.000 euro in più della 695 “base”. Per quanto riguarda la dotazione tecnica e meccanica, la Tributo 131 Rally non tralascia nulla. Di serie troviamo infatti i freni Brembo, con di serie lo scarico Record Monza Sovrapposto, i sedili sportivi Sabelt, il volante multifunzione rivestito in pelle, Alcantara e carbonio, lo spoiler posteriore con inclinazione variabile e il differenziale autobloccante meccanico. La dotazione interna e tecnologica, però, richiedeva comunque importanti aggiunte.
Il nostro esemplare infatti è dotato del Pack Tech da 900 euro, che aggiunge il clima automatico bizona e il navigatore proprietario, ma anche del Pack Style da altri 1.200 euro per fari allo Xeno e sistema audio Hi-Fi Beats. Anche la verniciatura bicolore del tetto è un optional, da ben 1.000 euro. Il prezzo della Abarth 695 Tributo 131 Rally della nostra prova supera quindi i 40.000 euro, arrivando a 40.300 euro. Stupisce, però, l’assenza anche a richiesta di qualsivoglia sistema di assistenza alla guida: persino il Cruise Control, infatti, non è disponibile. Per altri 1.600 euro, Abarth offriva il cambio manuale robotizzato MTA a 5 marce, che vi sconsigliamo in toto in quanto decisamente inferiore al manuale per guidabilità e coinvolgimento.
Ad oggi, Abarth 695 Tributo 131 Rally non è più in produzione, lasciando spazio alle “normali” 695 che partono da 30.100 euro e alle sicure nuove versioni speciali che arriveranno durante il suo ultimo anno completo di produzione. Sul mercato però si trovano ancora gli ultimi esemplari di Tributo 131 Rally in pronta consegna, km0 o con una manciata di km. Il prezzo di Abarth 695 Tributo 131 Rally “reale”? Le proposte oscillano tra i 37.000 e i 42.000 euro.
Abarth 695 Tributo 131 Rally è un’auto anomala in questo periodo storico. Totalmente priva di sistemi di sicurezza alla guida, rumorosa, rigida, con un motore tanto imperfetto quanto carismatico, dotata di un handling complicato da padroneggiare e molto personale, che costringe a cambiare stile di guida per divertirsi e ottenere il massimo, Abarth 695, e tutta la “dinastia” 500, sono davvero auto di un’altra epoca. Rumorose, rigide, imperfette, con tanti difetti ma altrettanti pregi, sembrano completamente fuori contesto in un mondo di ibride, elettriche, kWh e limitazioni alla rumorosità dei motori. Ma ha ancora senso scegliere una Abarth 695, o una Abarth termica in generale, durante il suo quindicesimo e ultimo anno di produzione?
Che piaccia oppure no, da sempre le Abarth fanno storia a sé. Partendo da uno stile che ancora oggi, a 16 anni dal lancio della “nuova” 500, continua a far innamorare, Abarth 595 e 695 offre su un’auto da 3,66 metri emozioni da sportiva di qualche anno fa. Il ritardo di risposta del turbo, i compromessi dati dalle cinque marce e dal telaio non esattamente a livello di altre Hot Hatch regalano un’esperienza di guida unica. Alla guida di una Abarth 500 non si cercano traiettorie millimetriche, precisione chirurgica in sterzo e telaio e agilità da kart nel misto stretto. Se si cerca questo da un’auto sportiva compatta, la 695 potrebbe deludere.
Lo sterzo non è proprio dei più precisi, il retrotreno in frenata diventa parecchio nervoso e il turbo lag, quando si spinge, può portare a fenomeni di sottosterzo e di torque steer piuttosto pronunciati. La posizione di guida, poi, è davvero compromessa, e per alcuni potrebbe davvero rappresentare uno scoglio difficile da superare. Sebbene poi l’usabilità quotidiana non sia a livello di una normale 500 tra sospensioni rigide e raggio di sterzata stretto, la visibilità ottima e la pacatezza nella guida e nei consumi quando si va tranquilli rende anche la nostra Abarth 695 Tributo 131 Rally un’automobile sfiziosa, divertente e mai noiosa anche nella vita di tutti i giorni. Gran parte del divertimento è proprio nelle sue imperfezioni.
In un mondo di auto sempre più perfette e asettiche, la personalità e l’aggressività della regina delle piccole bombe non può non far divertire anche il più scettico dei petrolhead. La sua indole da “cattiva” porta anche il più educato dei guidatori a tirare qualche marcia in più e a sfruttare la spinta del 1.4 T-Jet. Abarth 695 è un’auto “maleducata”, che porta chiunque ad essere un po’ più agile e spigliato nel traffico e nella vita di tutti i giorni. La sua personalità e le scelte che l’hanno resa ciò che è oggi, però, non la rendono un’auto adatta a tutti.
I più esigenti la troveranno infatti imprecisa e poco affilata. I più alti, invece, devono fare i conti con l’ergonomia tutt’altro che impeccabile. Avere un enorme sorriso dietro al suo volante, anche solo dopo averla guidata una sola volta, è un’esperienza assicurata. Sceglierla, quindi, è una questione di feeling, totalmente personale. Grazie alla sua personalità, è in grado di rubare il cuore di chi la guida. E quando si sceglie col cuore, difficilmente si sbaglia.
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