Il mal tempo che ha colpito anche l’Italia non ha risparmiato la pista delle Ardenne, dove si è corsa sabato la 6 Ore di Spa, penultimo appuntamento della Super Season del WEC 2018/19. Se nell’assoluto a festeggiare è stata la Toyota TS050 LMP1 di Alonso-Buemi-Nakajima, per la Ferrari è arrivato un doppio podio, in classe GTE-Pro con la Ferrari n.51 del team AF Corse, e nella GTE-Am con la 488 GTE del team Clearwater Racing.
La 6 Ore di Spa-Francorchamps 2019 sarà ricordata come una delle gare più pazze della storia, e non solo della categoria: a caratterizzare la giornata è stata infatti la neve, rara complice del mondo delle corse, che è caduta a più riprese sulla pista belga. Dopo qualifiche piuttosto difficili per le 488 GTE impegnate in Belgio, le condizioni variabili hanno annullato o quasi il “peso” del Balance of Performance (BOP).
GTE-Pro. Nella classe GTE-Pro a iniziare la corsa sulle auto 51 e 71 sono stati rispettivamente Alessandro Pier Guidi e Sam Bird. La prima neutralizzazione è arrivata dopo appena tre giri, con la prima veloce quanto inusuale nevicata. Dopo alcuni interventi della vettura di sicurezza, causa pista scivolosa, la n.71 è piombata indietro a causa di una foratura, finendo poi sesto. La n.51 ha invece sfiorato il successo a meno di un secondo dall’Aston Martin Vantage di Maxime Martin e Alexander Lynn.
GTE-Am. Anche la classe GTE-Am ha visto le 488 GTE protagoniste. La #61 di Clearwater Racing ha condotto la corsa a lungo con Luis Perez Companc, Matteo Cressoni e Matt Griffin e, nonostante un drive-through per un’infrazione in regime di Safety Car, ha centrato la terza posizione nella gara vinta dalla Porsche di Pera-Ried-Campbell. Quarto posto per Spirit of Race, ottavo per MR Racing. Successo assoluto per la Toyota di Alonso-Buemi-Nakajima.
Antonello Coletta, responsabile Attività Sportive GT: “Questa giornata è stata particolare, peccato non essercela potuta godere appieno. Se non altro abbiamo dimostrato che quando si gareggia ad armi pari la Ferrari è competitiva. Le condizioni meteo a dir poco inusuali di oggi hanno infatti ridotto il gap che solitamente separa la 488 GTE dalle altre vetture a causa del Balance of Performance. Oggi entrambe le vetture in classe GTE-Pro sono state al comando e questo ci conferma che sappiamo gareggiare da campioni del mondo. James e Alessandro, insieme a tutto il team AF Corse, avrebbero meritato la vittoria. Al fine di garantire la massima sicurezza, la direzione gara è stata molto tempestiva nel mandare in pista la Safety Car non appena c’era uno scroscio di neve e pioggia. Sarebbe stato sensato, per la regolarità del campionato e il rispetto delle persone che hanno resistito oltre sei ore al gelo sugli spalti, essere coerenti fino in fondo e chiudere la corsa dietro la Safety Car non interrompendola a pochi minuti dal regolare termine previsto. Questo per la Ferrari avrebbe probabilmente voluto dire vittoria visto che il pilota belga che era al comando avrebbe dovuto fermarsi per rifornire, come si era capito anche dal suo discutibile comportamento dietro la Safety Car. Procedeva molto lentamente, tanto da non rispettare la distanza massima dal concorrente davanti usualmente richiesta quando si viaggia dietro la vettura di sicurezza”.
Fino al 4 maggio 2025, i visitatori del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino potranno ammirare…
BYD Sealion 7, nuovo SUV elettrico del brand asiatico presentato al Salone di Parigi, è…
La Bugatti Mistral, spinta dal celebre motore W16, ha raggiunto i 453,91 km/h, stabilendo un…
Maserati, sotto la guida del nuovo CEO Santo Ficili, sta puntando su marketing e personalizzazione…
Il fondatore, presidente e CEO di Xiaomi, Lei Jun, adora… giocare d’azzardo: mentre la domanda…
Il flop elettrico del Gruppo Volkswagen impone misure decisive per la svolta tanto attesa: ecco…