In un mondo che corre verso l’elettrico e l’intelligenza artificiale, Lamborghini si ferma un attimo. Non per rallentare, ma per guardarsi indietro e celebrare un decennio di qualcosa di molto più raro della velocità: la memoria. Il Polo Storico compie dieci anni, e lo fa da custode silenzioso ma instancabile del passato glorioso del Toro.
Nato nel 2015, il Polo Storico è molto più di un reparto dedicato al restauro: è il cuore pulsante della memoria storica di Lamborghini, dove ogni bullone, ogni cucitura e ogni tonalità di vernice raccontano una storia irripetibile. Dal restauro delle prime 350 GT fino alla ricostruzione filologica della Countach LP 500 prototipo del 1971 – persa nei crash test e rinata dopo oltre 25.000 ore di lavoro – questo reparto ha dimostrato cosa significhi davvero “fare cultura automobilistica”.
Il lavoro è minuzioso, quasi maniacale. Dietro ogni restauro ci sono migliaia di ore, disegni tecnici d’archivio, testimonianze dirette e una squadra di artigiani che tratta ogni vettura come un’opera d’arte. E non si tratta solo di riportare una macchina all’antico splendore: si tratta di garantirne l’autenticità. Il processo di certificazione del Polo Storico è tra i più rigorosi al mondo, al punto da rifiutare – quando necessario – il timbro ufficiale se una vettura presenta discrepanze storiche o tecniche.
E se il restauro è il corpo, l’archivio è l’anima. Oltre 30.000 documenti storici digitalizzati – schede di produzione, fotografie, disegni tecnici – custodiscono la genesi e l’evoluzione di ogni singola vettura prodotta. Un patrimonio culturale e tecnico che viene oggi utilizzato anche per eventi celebrativi in tutto il mondo: da Pebble Beach a St. Moritz, passando per Roma e il Giappone.
Il 2025 sarà l’anno delle celebrazioni globali. Una lunga tournée che toccherà i principali eventi internazionali di auto d’epoca e culminerà a Bologna, alla fiera Auto e Moto d’Epoca. Una scelta simbolica: tornare alle origini, dove tutto ha avuto inizio.
“Ogni Lamborghini, vent’anni dopo la fine della sua produzione, entra sotto la tutela del Polo Storico,” ha dichiarato Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini. “E con l’aumento della personalizzazione e dei volumi produttivi, il ruolo del dipartimento sarà sempre più centrale.”
In un’epoca in cui il futuro è già vecchio dopo sei mesi, Lamborghini decide di investire nell’unico lusso davvero inscalfibile: il tempo. E lo fa con una struttura che non guarda solo alle auto, ma alla loro anima. Perché un’auto può invecchiare. Una leggenda, no.
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